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  • Lexus RZ elettrica col volante via cavo – doppia prova e video

    La Lexus RZ 450e debutta in Provenza, Francia con l’attesissimo sterzo steer-by-wire, il primo nella storia delle auto di serie senza collegamento meccanico tra il volante e le ruote, ed è il primo modello del marchio ad essere stato progettato per essere soltanto elettrico.

    Doppia prova su strada di Fabio Orecchini e Nicola Desiderio, ecco il VIDEO.

    Volante via cavo

    Lo sterzo via cavo sarà disponibile a listino per la Lexus RZ 450e a partire dal 2025 e avrà proprio il volante Butterfly a forma di farfalla della prova.

    L’esperienza su strada del sistema One Motion Grip, questo è il nome dato dalla Lexus alla sua tecnologia di sterzata via cavo, dimostra una grande maturità della soluzione.

    Prova Lexus RZ 450e interno abitacolo

    Doppia prova Orecchini e Desiderio

    FABIO ORECCHINI – Conosco bene questa tecnologia, come dico nel video all’inizio degli anni Duemila ho coordinato il Progetto europeo HOST (Human Oriented Sustainable Transport) di un prototipo contenente molte innovazioni, tra le quali proprio lo sterzo by-wire progettato e realizzato insieme alla SKF e alla carrozzeria Bertone.

    Nell’esperienza di guida, in modo particolare a velocità medio-alta, la risposta del by-wire Lexus è sempre molto aderente alle aspettative del conducente, senza indecisioni e costantemente con una grande sensazione di controllo rispetto alla traiettoria impostata. Questo anche su curve ripetute e pendenze variabili. Tanto naturale e preciso da essere veramente impressionante.

    FO guida Lexus RZ volante via cavo

    A basse velocità e nelle manovre in spazi stretti il fatto di non dover più incrociare le mani per muoversi in spazi stretti cambia la modalità di guida e questo richiede un po’ di adattamento. Ma si tratta di miglioramenti, visto che la rotazione di soli 150 gradi del volante Butterfly, che permette di tenere saldamente le due mani al loro posto, consente il massimo della sterzata. Si fa molto presto, quindi, ad apprendere la dinamica innovativa dell’auto.

    Cosa ne dici, Nicola?

    NICOLA DESIDERIO – Io invece nel 2017 avevo guidato la Infiniti Q50, la prima auto al mondo con sterzo-by-wire, ma era un sistema che manteneva ancora il piantone, “spezzato” da una frizione che entrava in azione in caso di guasto o malfunzionamento. Qui invece il piantone non c’è proprio e il risultato è notevole: il comando restituisce nelle mani del guidatore sensazioni davvero naturali e sincere per un sistema che, se ci pensiamo, è concettualmente simile a quello di una consolle da gioco o di un simulatore.

    Cambierei solo l’impugnatura che sagomerei per i pollici in modo da avere le dita alla giusta altezza sia per le levette sia per le palette che regolano il grado di recupero dell’energia. C’è invece da lavorare sul feeling nelle manovre a bassissima velocità.

    Ma la cosa che mi meraviglia di più è il paesaggio che si apre di fronte al guidatore. La mancanza della parte superiore del volante rappresenta un’esperienza completamente nuova che fa il paio con quella di avere tra le mani un comando degno non tanto di un’auto da guidare tutti i giorni, ma di una monoposto da corsa o un velivolo. È quell’elemento che in un attimo proietta il pilota nel futuro!

    Nicola Desiderio guida Lexus RZ volante via cavo

    Guida elettrica

    La caratteristica principale della Lexus RZ è nel nuovo sistema di gestione del sistema di trazione Direct4, capace di variare sensibilmente la ripartizione della potenza tra il motore elettrico da 150 kW montato sull’asse anteriore e quello da 80 kW del posteriore in pochi millisecondi.

    FABIO ORECCHINI – Anche con lo sterzo tradizionale, la tecnologia Direct4 della Lexus Rz evidenzia una risposta fulminea alle condizioni stradali e di guida.

    La potenza totale di 230 kW (313 cavalli) viene erogata dai due motori elettrici della trazione integrale in modo estremamente fluido e progressivo, con una silenziosità che pone il sistema di trazione Lexus ai vertici del settore.

    Orecchini Desiderio guida Lexus RZ

    Alle modalità di guida tradizionali Eco, Normal e Sport, oltre alla funzione Custom che permette di impostare un mix personalizzato tra le tre precedenti, se ne aggiunge una ulteriore denominata Range, completamente dedicata all’ottimizzazione dell’autonomia di marcia con la carica disponibile nelle batterie. La modalità Range prevede lo spegnimento del climatizzatore e la limitazione della velocità a 100 km/h. Una modalità, quindi, pensata per condizioni di marcia nelle quali si voglia dare priorità assoluta alla percorrenza tra una ricarica e l’altra.

    Lexus RZ tre quarti avanti

    Come si comporta l’auto nelle diverse modalità, Nicola?

    NICOLA DESIDERIO – Prima di tutto, la Normal offre un buon equilibrio tra efficienza e prestazioni, anzi la differenza con la Sport è meno evidente che con la Eco. Con quest’ultima, in ogni caso, basta schiacciare l’acceleratore per avere tutta la spinta che serve in casi come un sorpasso da fare rapidamente. La Custom permette di agire solo su tre parametri (sterzo, acceleratore e climatizzatore).

    La Range esclude del tutto il motore anteriore e lascia attivo solo quello posteriore. Io la userei solo in casi estremi. Va detto che, quando il sistema di bordo indica un’autonomia pari a zero, la batteria ha in realtà ancora il 6%. Dunque, una sicurezza in più per togliere quell’ansia che, oramai, non ha più ragione di esistere e spero abbandoni presto chi vuole scegliere l’elettrico e ha ancora qualche tentennamento.

    Quanto al comportamento stradale, la RZ è una vettura composta e costituzionalmente sana. Non è fatta per una guida aggressiva, ma è precisa, ha un’ottima motricità e soprattutto è fluida, silenziosa e confortevole come deve essere una Lexus, soprattutto con le ruote da 18 pollici e i vetri doppi. Trovo in linea con la filosofia del marchio la scelta di non avere una coppia mostruosa – 435 Nm sono assai meno di quelli dichiarati da altre elettriche di ugual potenza – ma erogata nel modo giusto: offrendo una risposta gradevole all’acceleratore e una progressione continua e coinvolgente. Anche qui conta un’esperienza nella gestione di corrente, energia e potenza che non si improvvisa.

    Anche il Direct4 è un sistema interessante perché sfrutta le micro variazioni di coppia (positive e negative) possibili con i motori elettrici e le frenate selettive su ogni ruota per minimizzare le variazioni di carico. In questo modo il corpo vettura limita entità e velocità del beccheggio permettendole di mantenere il miglior equilibrio sulle ruote. Ne guadagna il comportamento globale della vettura: migliore direzionalità, maggiore tenuta e stabilità, dunque maggiore sicurezza e anche comfort perché sottoporre il corpo a forze inferiori fa in modo che esso sia più rilassato e non attivi quei movimenti di compensazione inconsapevoli che rendono più stancante il viaggio.

    Batteria, ricarica e consumi

    FABIO ORECCHINI – Uno degli ingegneri di riferimento del progetto, Yoichiro Kasai, con il quale insieme a Nicola abbiamo cenato per approfondire la conoscenza del prodotto, garantisce che la batteria agli ioni di litio da 71,4 kWh della Lexus Rz è fornita dalla sola Panasonic e rigorosamente fabbricata in Giappone.

    Nella foto qui sotto, fatta da me direttamente allo spaccato dell’auto, si vede quanto sia sottile il pacco batterie, posizionato centralmente sotto l’abitacolo.

    Batterie Lexus RZ spessore

    La ricarica può avvenire con potenze fino ai 150 kW in corrente continua (ricarica dell’80% in circa 30 minuti) e fino a 11 kW in corrente alternata con presa domestica o colonnina (6,5 ore per la ricarica completa in trifase 11 kW, 10 ore in monofase 7,4 kW).

    Gli accumulatori, secondo i dati forniti dalla Lexus, sono in grado di mantenere una capacità residua superiore al 90% di quella iniziale anche dopo dieci anni di utilizzo e cicli ripetuti, anche quotidiani, di ricarica veloce ad alta potenza.

    Lexus RZ tre quarti dietro

    Il valore di consumo in condizioni di omologazione Wltp fornito dalla casa è comunque molto contenuto per le dimensioni del modello e va dai 16,8 ai 18,6 kWh/100 chilometri, con autonomie di marcia con una ricarica completa dell’ordine dei 400 chilometri (da 395 km con pneumatici grandi da 20 pollici a 435 km con gomme da 18 pollici).

    Cosa ne pensi del sistema batterie e gestione della ricarica e dei consumi, Nicola?

    NICOLA DESIDERIO – Sì, anche io sono rimasto impressionato dallo spessore della batterie, campo nel quale la Toyota ha ovviamente un’esperienza invidiabile con le 22-23 milioni che, nell’arco di 25 anni, ha montato su tutte le proprie ibride. In questo tempo e con tutti i chilometri percorsi si accumulano conoscenze inestimabili che oggi sono evidenti al primo sguardo.

    Se poi si considera che Toyota condivide storicamente con la Tesla la Panasonic come partner tecnologico, possiamo dire che ci troviamo di fronte al meglio che si possa trovare. Tra l’altro, questa batteria, la stessa della Toyota bZ4X, è la prima raffreddata a liquido di Toyota e sfrutta celle prismatiche NMC622, dunque ampiamente collaudate e con una struttura che assicura stabilità e sicurezza.

    Immagino che anche i sistemi e i software di controllo offrano le migliori garanzie, soprattutto da parte di un costruttore come Toyota che si mantiene sempre prudenziale con le promesse. Posso sicuramente dire che la strategia di recupero della batteria è molto sofisticata perché è inizialmente sempre graduale e dolce, senza dare la sensazione della frenata. Avrei voluto invece che la scalatura virtuale dei 4 livelli fosse più netta. Per i consumi, ci siamo tenuti intorno ai 21 kWh, un valore normale per una vettura del genere guidata senza attenzioni. Vorrei verificare la curva di ricarica e come il sistema di bordo gestisce la fase preparatoria della ricarica.

    Lexus RZ profilo

    Riscaldamento radiante

    FABIO ORECCHINI – Trovo molto interessante l’attenzione a soluzioni innovative di risparmio energetico.

    Fabio Orecchini abitacolo Lexus RZ

    Il sistema di riscaldamento radiante per guidatore e passeggero anteriore, insieme ai sedili riscaldati, permette di ottenere il confort degli occupanti con una potenza dell’ordine delle decine di Watt (70 W guidatore, 100 W passeggero), mentre il riscaldamento tradizionale dell’abitacolo richiede ben 5000 Watt di potenza.

    Tu cosa ne dici?

    NICOLA DESIDERIO – Beh, dico che è un’idea geniale per risparmiare energia ed erodere ulteriormente le nostre ansie di autonomia. L’ho trovata anche suggestiva in un momento in cui molti di noi stanno prendendo contatto con diverse tecnologie di isolamento e controllo del clima con lo scopo di ottimizzare i consumi energetici nelle nostre case.

    In questa senso, la BZ funziona davvero come un appartamento perché ha una pompa di calore che sfrutta la batteria quasi fosse un impianto geotermico, ha poi la ventilazione forzata e utilizza queste superfici radianti come i termosifoni mentre i sedili riscaldabili fanno quasi da pavimento radiante. Anzi, chissà che un giorno non si riesca a sfruttare proprio la batteria sotto il pianale della vettura per scambiare il calore direttamente con l’abitacolo, senza utilizzare liquidi o correnti d’aria.

    Nicola Desiderio in Lexus RZ

    Arrivo sul mercato e prezzo

    La Lexus RZ 450e sarà in concessionaria dal prossimo mese di maggio ad un prezzo non ancora comunicato ma annunciato tra i 75 mila e gli 85 mila euro, proprio nella fascia tra la Lexus Nx e il Suv ammiraglio Lexus Rx. Interessante le formule di avvicinamento previste dalla finanziaria del Kinto. Si può infatti fare una prova lunga uno o più mesi pagandola in abbonamento e, se si viene convinti, è possibile acquistare e prendere a noleggio a lungo termine la vettura che stiamo guidando o prenderne una completamente nuova.

    Orecchini Desiderio davanti Lexus RZ
  • Volante steer-by-wire, la prima volta su un’auto di serie con la Toyota bZ4X

    “La Toyota bZ4X sarà la prima auto di produzione industriale al mondo ad avere un volante completamente steer-by-wire”. A confermarlo è Andrea Carlucci, direttore marketing e sviluppo prodotto della Toyota Europa.

    Solo un filo tra sterzo e ruote

    Tra lo sterzo e le ruote della Toyota bZ4X equipaggiata con questa tecnologia, quindi, non ci saranno collegamenti meccanici ma esclusivamente cablaggi. La denominazione steer-by-wire significa infatti letteralmente “sterzata via cavo”.

    Dagli aerei alle auto

    Come avviene da decenni per i comandi degli aerei, anche l’automobile trasformerà ogni azione del guidatore sul volante in segnali digitali. Saranno dei motori elettrici a sterzare le ruote, non un sistema con piantone e cremagliera.

    L’auto sta per salire un nuovo gradino della sua scala evolutiva.

    Cade un tabù

    Alla Toyota bZ4X, in arrivo il prossimo anno sul mercato europeo, tocca il compito di far cadere un vero e proprio tabù, che ha caratterizzato fino ad oggi tutti i modelli di serie disponibili sul mercato.

    Prima in Cina, poi in Europa

    “Lo steer-by-wire sarà lanciato sicuramente in Cina – continua Carlucci – ma è omologabile anche in Europa e da noi è allo studio la sua introduzione come optional, oppure a bordo di specifiche versioni della Toyota bZ4X”.

    L’arrivo della tecnologia via cavo per il comando dello sterzo, a bordo del prototipo della Toyota bZ4X appena presentato, è accompagnato da una radicale trasformazione della forma del volante.

    Volante Toyota Steer-by-wire vicino

    Volante a farfalla

    La consueta ciambella circolare, già oggi smussata su molti modelli alto di gamma di parecchi marchi, sulla Toyota bZ4X diventa una vera e propria cloche di ispirazione aeronautica.

    L’innovazione nel principio di funzionamento del meccanismo che permette di direzionare la marcia, quindi, non è soltanto nascosto all’interno del veicolo ma diventa protagonista di un nuovo modo di progettare il posto di guida.

    “Il volante a farfalla – spiega Andrea Carlucci – è ideale per liberare completamente lo spazio visivo davanti al display centrale posto di fronte al guidatore. In questo modo tutte le informazioni diventano più facilmente fruibili, oltre che per chi è seduto al posto di guida, anche per gli altri passeggeri a bordo, in modo che tutti possano vedere tutto, come in un salotto”.

    I precedenti

    La tecnologia della sterzata comandata via cavo non è una novità assoluta nel mondo dell’auto. Ne sono stati anticipatori prototipi importanti come l’italianissima Bertone Filo del 2001, il cui sistema di guida era sviluppato insieme alla Skf.

    E la successiva General Motor Hy-wire a idrogeno e celle a combustibile, costruita dalla casa americana proprio attingendo all’esperienza della Bertone Filo, grazie al coinvolgimento della stessa carrozzeria torinese e del suo partner Skf.

    Il mio prototipo HOST

    Aveva uno sterzo by-wire anche il veicolo Host, ideato da me e realizzato dal mio gruppo di ricerca che oggi è al Care (Center for automotive research and evolution) dell’Università Guglielmo Marconi di Roma.

    Volante steer-by-wire HOST Vehicle

    Il prototipo, funzionante con quattro ruote completamente sterzanti, è stato presentato al Motorshow di Bologna del 2008.

    L’Infiniti Q50 c’era quasi

    Nel mercato delle auto di serie l’esperienza più vicina al punto di vista concettuale è targata Nissan, ma presenta una differenza importante rispetto al sistema annunciato dalla Toyota. L’Infiniti Q50, infatti, ha portato su strada nel 2013 una soluzione steer-by-wire ma l’ha comunque accoppiata a un sistema tradizionale, dotato di collegamenti meccanici e deputato ad entrare in funzione in caso di emergenza o per specifiche condizioni stradali.

    Volante Steer-by-wire Toyota bZ4X

    Completamente via cavo

    “La tecnologia della Toyota – specifica Carlucci – sarà la prima al mondo ad essere industrializzata con una sterzata esclusivamente basata sul by-wire”. I vantaggi del sistema sterzante con comandi via cavo e attuazione elettrica alle ruote sono numerosi. Si riducono i componenti meccanici, con conseguente riduzione del peso, dei problemi di usura e delle necessità di lubrificazione.

    Nell’esperienza di guida l’assenza di un collegamento meccanico diretto tra il volante e le ruote permette di neutralizzare più agevolmente le sollecitazioni tipiche dei fondi sconnessi, che tendono a causare cambi di direzione involontari. Grazie al sistema elettronico via cavo le correzioni necessarie sono operate direttamente dai motori di comando della direzione, con un tempo di risposta estremamente veloce e grande precisione.