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  • Akio Toyoda, l’uomo che sussurrerà alle automobili ovvero il cavallo e l’intelligenza artificiale

    Finalmente si riparla di cavalli. E non di quelli usati come unità per misurare la potenza dei motori, ma proprio di quei mammiferi della famiglia degli equidi che la meccanica ha di fatto sostituito in ogni loro precedente impiego umano, da quello lavorativo fino a quello militare.

    cavalli

    Là dove c’era l’erba, arrivò l’asfalto

    Il discorso lo ha tirato fuori di nuovo un certo Akio Toyoda in occasione della conferenza stampa tenuta all’ultimo Salone di Tokyo. Quando il presidentissimo delle Tre Ellissi ha mostrato la e-racer, un concept di auto biposto il cui unico scopo è divertire. Il ragionamento è il seguente: la nascita dell’automobile ha portato alla sostituzione di 15 milioni di cavalli solo negli Stati Uniti. Eppure esistono ancora i cavalli da corsa e tali animali sono adorati, giudicati semplicemente insostituibili. Sono un simbolo di intelligenza e suscitano affetti profondissimi perché sanno comunicare al cuore delle persone.

    Ford Mustang Logo

     

    Le emozioni che non puoi aspettarti

    Domani, quando ci muoveremo con auto a guida autonoma che non sono più di nostra proprietà, auto come le e-racer saranno come i cavalli: ci daranno emozioni indescrivibili, ma saranno anche così intelligenti da capire i nostri bisogni più profondi ed evitare per noi gli ostacoli e i pericoli. Loro, in qualche modo, provvederanno a noi e in loro riporremo molto più del semplice bisogno di muoverci. E in fondo all’epoca delle carrozze chi lo avrebbe mai detto che le automobili avrebbero coinvolto così tante emozioni?

    Toyota e-Racer

    Una macchina salverà il mondo. O no?

    Toyoda aveva già usato questa similitudine in una sua lettera aperta nell’ottobre del 2018, quando annunciava l’intenzione di trasformare Toyota in una mobility company. Nella filosofia di Toyota c’è poesia, fantascienza, voglia di futuro e fiducia del progresso. C’è anche la visione tutta giapponese della macchina e dell’umanoide che è parte di un tutto dove l’umanità “naturale” e quella artificiale si mescolano indissolubilmente. È un mondo nel quale l’automa non è affatto nemico dell’umano, ma lo completa così come il creato completa il creatore.

    HAL 9000

    Il mondo visto da due punti opposti

    È il robot che salva il mondo come Goldrake, Gundam o Mazinga, l’esatto contrario del calcolatore che si ammutina nell’immaginario collettivo occidentale, sublimato in molteplici rappresentazioni della letteratura e del cinema come HAL 9000 in “2001 Odissea nello Spazio”. È l’auto tamagotchi come non l’avremmo mai potuta immaginare. Ci ha pensato un giapponese a farlo per noi e a farci vedere una parte della nuova mobilità che – forse – non siamo ancora pronti ad accettare o neppure disposti ad immaginare serenamente.

    Gundam

    Mazda e il mito del centauro

    L’altro lato interessante è l’accostamento al cavallo. C’è un altro costruttore giapponese che parla dell’unità dell’uomo con il suo cavallo ed è Mazda. Nel concetto di “jinba-ittai” c’è l’essenza di quello che noi chiamiamo “centauro”: l’unione tra l’umano e l’equino impersonato da un essere della mitologia greca che è metà uomo e metà cavallo. Solitamente la figura del centauro è associata al motociclista: all’uomo che, salendo sul suo mezzo – e domandolo – diventa tutt’uno con esso.

    Mazda Jinba-ittai

    Chi ha le redini della mobilità

    Per Mazda tale fusione è un fatto “meccanico”, per la Toyota è invece una questione di reciprocità attraverso l’interfaccia uomo-macchina e l’intelligenza artificiale. Per usare un’altra similitudine: una Mazda chiede di essere montata “a pelo”, una Toyota va tenuta per le redini. Questo termine è usato espressamente sul comunicato che accompagnava la Lexus LF-30, il primo concept elettrico di Lexus e ribadisce quel concetto di comprensione reciproca tra uomo e cavallo espresso da Akio Toyoda.

    Lexus LF-30 posto guida

    Dall’aeronautica all’elettrificazione

    Per quanto riguarda il cavallo, l’ultima automobile ad averlo tirato in ballo è la Porsche Taycan, parola che in turco vuol dire “anima di un cavallo vivace”, ma i casi sono numerosi e celeberrimi. Le Ford Mustang portano come stemma un cavallo perché il nome deriva dal messicano “mestengo”, ovvero il cavallo non domato ed è lo stesso del caccia militare americano P-51 usato della Seconda Guerra Mondiale. E pensare che Ford sta per lanciare un crossover elettrico ispirato proprio alla Mustang.

    Ford Mustang & P-51

    Una stemma concesso in cavalleria

    Ma c’è un’altra vicenda che porta la i cavalli e la cavalleria dall’aeronautica alle automobili. È quella della Ferrari. Come è noto, Enzo Ferrari racconta di aver preso nel 1923 il Cavallino Rampante del suo stemma da Francesco Baracca che lo aveva preso, a sua volta, da quello del 2° Reggimento Piemonte Reale. Baracca infatti, prima di diventare il famoso aviere della Prima Guerra Mondiale, era un militare a cavallo.

    Francesco Baracca

    Tedesco o sabaudo? Meglio giapponese

    Il cavallo, anzi la cavallina, sta anche nello stemma della Porsche dal 1953. Anche qui trattasi di citazione anzi di sintesi perché viene dallo stemma della città di Stoccarda – Stuttgart deriverebbe da Stutengarten che vuol dire “giardino delle giumente” – mentre le corna di cervo da quello del land del Baden-Württenberg dove si trova. Secondo il libro “La saga dei Porsche”, scritto da Ferry Porsche (figlio del fondatore Ferdinand) e Gunther Molter, il cavallino di Maranello viene dalla Germania perché Baracca, dopo aver abbattuto un aereo tedesco, trovò sui suoi resti lo stemma di Stoccarda e lo applicò sul suo velivolo come trofeo. Insomma, il Cavallino della Ferrari sarebbe in realtà la stessa Cavallina della Porsche. Ma per Akio Toyoda il problema non si pone: l’intelligenza artificiale – e anche quella naturale – non hanno sesso.

    Ferrari e Porsche Logo

  • Salone dell’auto di New York l’elettrico sfida il (poco) caro benzina

    Anche al Salone dell’auto di New York l’elettrico è protagonista e sfida il (poco) caro benzina di questo periodo negli Usa.

    La grande mela e il suo salone dell’automobile

    Forse ci sono troppe cose a New York perché la città si ricordi che è anche sede della più antica manifestazione del genere in Nordamerica.

    Si è tenuta infatti per la prima volta nel 1900 e vi hanno fatto il loro debutto anche modelli fondamentali per la storia dell’automobile come la Ford Mustang che compie 55 anni e, da quando è diventata un modello globale, sta facendo sfracelli tanto che nel 2018 è stata, per il quarto anno consecutivo, l’auto sportiva più venduta al mondo.

    Fino al 1987 si è tenuto al New York Coliseum, sul Columbus Circle, ai margini di Central Park, mentre dal 1987 si svolge annualmente al Jacob Javits Center, un moderno complesso in acciaio e vetro che si trova a due passi dal fiume Hudson sull’11ma strada, tra le 34ma e 40ma. In strada si vedono sfrecciare taxi Ford Excape ibridi e Nissan NV200.

    I saloni americani, tradizionalmente, non sono ad alto tenore ambientalista: siamo nella terra in cui il 60% del mercato è dei truck e dove la benzina costa 2,54 dollari al gallone ovvero 60 centesimi di euro al litro.

    Ciononostante, la percentuale della auto ibride, ibride plug-in ed elettriche è in ascesa dopo un calo dal 2013 al 2016. Nel 2017 il mercato delle auto elettrificate è risalito oltre il 3% (3,2%) e nel 2018 c’è stato il raddoppio delle elettriche dallo 0,6% all’1,2%. Su un totale elettrificato del quale il 2,1% è ibrido e lo 0,7% è ibrido plug-in.

    (Clicca qui e LEGGI articolo con VIDEO su auto plug-in e ibrida quale scegliere)

    Per il 2019 si prevede, per la prima volta, che le auto ad emissioni zero raggiungeranno l’1,8% (ovvero circa 300mila unità) pareggiando le ibride e le plug-in si assottiglieranno allo 0,6%.

    Incentivi e credito d’imposta per auto elettrifiche

    Sull’elettrico e sull’ibrido plug-in c’è un credito di imposta federale fino a 7.500 dollari. Nello stato di New York (dove ci sono già oltre 2mila colonnine), si può sommare un ulteriore incentivo di 2.000 dollari sul prezzo di acquisto.

    Il credito è variabile in base alla percorrenza ad emissioni zero e al prezzo. Si va dunque dai 500 dollari di una Porsche Cayenne o Panamera ibrida plug-in o di una Tesla S fino ai 2.000 dollari di una Nissan Leaf o una Volkswagen e-Golf passando per i 1.100 dollari di una Prius PHEV.

    Assai meno sensibili gli incentivi sull’utilizzo. Entrare a New York City con un’auto elettrica o ibrida plug-in costa solo il 10% in meno rispetto ai 9,62 dollari giornalieri previsti, ma non per i pendolari che già godono di sconti sugli abbonamenti.

    Novità elettrificate al salone di New York 2019

    Le novità elettrificate non mancano.

    Auto ibrida

    La Toyota crede nell’ibrido e lo ribadisce con l’Highlander, un SUV più grande del RAV4 che ne condivide la piattaforma e il sistema ibrido con motore a benzina 2,5 litri, ma potenziato fino a circa 250 cv.

    (Clicca qui e LEGGI articolo con VIDEO su Auto ibrida come funziona)

    Auto ibrida plug-in

    I grandi Suv, come la Ford Explorer e la Lincoln Aviator, optano per l’ibrido plug-in mentre tutti gli altri puntano all’elettrico.

    Auto elettrica

    La Mercedes EQC si presenta in Nordamerica con una versione speciale di lancio denominata 1886, l’anno di fondazione della Daimler-Benz. La Nissan Leaf sfoggia la nuova versione dotata di batteria da 62 kWh e motore da 160 kW.

    Molto interessante la Rivian, che punta ad essere la Tesla dei truck. La R1T è un pick-up, la R1S un Suv e tutte e due condividono la stessa architettura che prevede una trazione a 4 motori, uno per ogni ruota da 147 kW. Con batterie la cui capacità varia da 105 a 180 kWh con un’autonomia che arriva ad oltre 650 km. Oppure, come recita il pannello messo sull’espositore sistemato sullo stand al Javit Center, da San Francisco allo Yosemite Park e ritorno.

    Molto interessanti anche i concept coreani.

    La Kia HabaNiro concept è una ECEV, una Everything Car Electric Vehicle, dunque elettrica e con carrozzeria crossover lunga 4,43 metri, ma uno spettro di utilizzo più ampio, grazie al sistema di guida completamente autonoma di livello 5. Facile ipotizzare, visto il nome, che sarà la base della Kia Niro di prossima generazione.

    La Genesis Mint concept è invece edonismo urbano: una piccola coupé 2 posti ad emissioni zero. Si carica a 350 kW e ha un’autonomia di 320 km, ma non sarà lei la prima elettrica proposta con il marchio di lusso di Hyundai bensì il Suv GV80, presentato in forma di prototipo proprio a New York nel 2017.

  • Ford Kuga ibrida tre volte la Ford elettrifica la gamma

    Elettrificazione, ora la Ford fa sul serio.

    Ma in modo equilibrato e con un’ampia gamma di scelta come dimostra la nuova Ford Kuga di terza generazione che offrirà l’ibrido ben 3 declinazioni: mild hybrid a 48 volt, full hybrid e ibrido plug-in. Il debutto è avvenuto al Go Further di Amsterdam, l’ormai abituale evento annuale europeo con il quale il marchio dell’Ovale Blu dispiega tutta la sua potenza di fuoco in termini di strategie e prodotti.

    Sono ben 16 le novità elettrificate annunciate entro il 2021, la metà già nel corso di quest’anno.

    La Nuova Ford Kuga

    La Ford Kuga avrà il mild hybrid sul diesel 2 litri da 150 cv e seguirà lo schema di un motogeneratore collegato al motore tramite cinghie che gestisce i riavvii, recupera l’energia in frenata e offre coppia aggiuntiva allo spunto. Gli altri due ibridi per la Kuga full hybrid e plug-in hybrid sfruttano invece lo stesso sistema adottato per la Ford Mondeo Hybrid e basato sul cosiddetto power split device con un rotismo epicicloidale che unisce motore a scoppio, motore elettrico e generatore realizzando anche la trasmissione senza bisogno di un cambio tradizionale.

    È il sistema che utilizza lo stesso schema meccanico-energetico della Toyota i cui brevetti furono ottenuti dalla Ford nel 2004 scambiandoli con altri che riguardavano l’iniezione diretta di benzina e i sistemi di post trattamento dei gas di scarico.

    Sulla Ford Kuga l’unità termica è un 2,5 litri a ciclo Atkinson, ma per ora sono noti solo i dati dell’ibrida plug-in: avrà 225 cv, con un consumo di 1,2 litri/100 km pari a 29 g/km di CO2 e la possibilità di marciare in elettrico per oltre 50 km grazie alla batteria agli ioni di litio da 14,4 kWh ricaricabile in 4 ore dalla presa domestica.

    La Kuga avrà anche un diesel da 190 cv con trazione integrale e 1.5 da 120 cv e saranno gli unici disponibili con il cambio automatico a 8 rapporti. Ci sarà anche un sofisticato 3 cilindri 1.5 che disattiva un cilindro per ridurre i consumi, con potenze di 120 o 150 cv. La nuova Kuga è costruita sulla stessa piattaforma C2 che ha debuttato sulla Focus con la quale condivide tutta la dotazione tecnologica che le permette di avere la guida autonoma di livello 2, ma sarà costruita a Valencia per arrivare sul mercato entro la fine dell’anno. Sugli altri mercati continuerà a chiamarsi Ford Escape, che fu anche la prima Ford ad accogliere l’ibrido negli USA

    Gli altri ibridi in arrivo

    Accanto alla nuova Kuga c’è davvero di tutto: dall’ibrido leggero all’elettrico puro, il tutto declinato anche con qualche sorpresa.

    Per l’ibrido a 48 Volt, ad aprire la breccia saranno la Ford Fiesta e la Ford Focus con il motore 3 cilindri mille EcoBoost potenziato a 155 cv che sarà anche il cuore della nuova Ford Puma, destinata a riapparire dopo quasi 20 anni e trasformarsi da sportiva a crossover.

    il plug-in Ford ne ha sviluppati altri due tipi. Uno per la Ford Explorer, un Suv 7 posti da oltre 5 metri e 20 e 450 cv, 350 dei quali da un V6 3 litri turbo e il resto da un elettrico inserito nel cambio a 10 rapporti e che innalza la coppia fino a 840 Nm. L’altro per il Ford Transit Custom: il mille a benzina in questo caso estende a 500 km l’autonomia (dai 50 km in elettrico permessi dalla batteria da 13,6 kWh) per un consumo di 3,3 litri/100 km pari a 75 g/km di emissioni di CO2.

    Il Ford Transit elettrico arriverà invece nel 2021 mentre l’unica auto totalmente elettrica menzionata dagli uomini Ford è l’ormai famigerato crossover ispirato nello stile alla Mustang: si sa che avrà un’autonomia da 600 km (WLTP) e sarà basato su una piattaforma dedicata.

    Silenzio invece sui modelli di volume, ma non è un mistero che, dopo la guida autonomia e i mezzi commerciali, l’argomento dei colloqui con Volkswagen sia la piattaforma MEB (dedicata all’elettrico) che la casa tedesca è pronta a condividere. Se anche questo punto della nuova alleanza andasse in porto, le Ford elettriche avranno la stessa base tecnica delle Volkswagen ID.

    La Ford decide quindi di accelerare in Europa sull’ibrido dopo essere stata ad osservare negli ultimi anni. Nel 2011 aveva infatti annunciato il lancio delle C-Max ibrida e ibrida plug-in che per l’Europa sarebbero state prodotte dal 2013 a Valencia, ma poi non se ne fece nulla. L’unica ibrida arrivata in Europa è la Ford Mondeo Hybrid che rimane l’unica della sua classe ad offrirsi anche con carrozzeria station wagon.

    Ford prevede che la metà delle proprie vendite in Europa per il 2025 saranno elettrificate.