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  • Toyota Kenshiki Forum, il futuro passa per il plug-in hybrid. Novità C-HR Prologue, nuova Prius e bZ Compact Suv

    Toyota al Kenshiki Forum 2022 guarda al futuro e sembra accompagnare per mano i suoi clienti verso una crescente elettrificazione.

    Nell’appuntamento annuale del gruppo Toyota, riservato a un selezionato gruppo di esperti e giornalisti, è possibile scoprire le linee di indirizzo e conoscere in anteprima i futuri modelli. Quest’anno emerge con forza l’accelerazione della casa giapponese nel passaggio dall’ibrido non ricaricabile al plug-in hybrid e all’elettrico puro.

    Nuovo C-HR sarà Plug-in Hybrid

    L’anteprima del prototipo Toyota C-HR Prologue anticipa linee estetiche e contenuti tecnologici della nuova generazione di un’auto di grande successo sul nostro mercato.

    Toyota C-HR Prologue

    Il concept CH-R Prologue è molto vicino alla versione di serie della prossima Toyota C-HR, che arriverà probabilmente nelle concessionarie entro il prossimo anno.

    Il design audace conferma le scelte fatte con il primo modello, ma aggiunge un tocco di innovazione soprattutto nella levigatura delle superfici e nel frontale con firma luminosa Hammerhead, cioè a testa di martello, che contraddistingue tutti i nuovi modelli del marchio.

    Toyota C-HR Prologue frontale hammerhead

    La novità più grande, comunque, riguarda il sistema di trazione perchè alla versione full hybrid si aggiunge un’inedita motorizzazione plug-in hybrid, con Powertrain quasi certamente analogo a quello della Toyota Prius di quinta generazione.

    Quinta generazione Prius

    Anche la nuova Toyota Prius esordisce in Europa al Kenshiki Forum di Bruxelles.

    La quinta generazione del mostro sacro dell’elettrificazione automobilistica, prima auto di serie della storia ad aver portato sul mercato la tecnologia ibrida, in Europa è soltanto ibrida plug-in.

    Toyota Prius Plug-in hybrid

    Il suo sistema di trazione, composto da un nuovo motore a benzina due litri di cilindrata con potenza di 112 kW (152 cv) e da un motore elettrico da 120 kW (163 cv), eroga una potenza totale di 164 kW (223 cv), di gran lunga superiore alla potenza massima dell’attuale versione plug-in, che si ferma a 90 kW (122 cv).

    L’autonomia in modalità elettrica con una ricarica completa delle batterie al litio da 13,6 kWh è di circa settanta chilometri e le emissioni annunciate sul ciclo Wltp sono di 19 g/CO2 al chilometro.

    Se confermato dall’omologazione ufficiale, questo numero consentirà alla Toyota Prius di accedere in Italia al massimo livello degli incentivi, se il prezzo sarà mantenuto al di sotto dei trentacinquemila euro Iva esclusa (42.700 euro a listino). 

    Sei elettriche bZ entro il 2026

    Il prototipo elettrico Toyota bZ Compact Suv anticipa invece l’arrivo di un modello esclusivamente elettrico a batterie più compatto della Toyota bZ4X, prima auto elettrica del marchio già presente a listino, nella nuova famiglia delle auto Toyota bZ, cioè Beyond Zero.

    Kenshiki Forum bZ Compact Suv Concept

    Entro il 2026 la Toyota lancerà sul mercato in Europa sei nuovi modelli elettrici identificati dalla sigla bZ.

    Il prototipo bZ Compact Suv ha dimensioni simili a quelle della Toyota C-HR e sarà disponibile soltanto in versione elettrica a batterie. Le novità più interessanti riguardano gli interni e (forse) il sistema di sterzata.

    Il volante stilizzato a forma di cloche fa supporre che la tecnologia di sterzata steer-by-wire, disponibile come optional sulla Toyota bZ4X, sia destinata a diventare una caratteristica di tutti i modelli bZ.

    Toyota bZ Compact Suv Concept interni cloche

    Molto interessante l’idea di una traccia luminosa nell’abitacolo, che rende evidente chi stia interloquendo con l’assistente vocale di bordo e stabilisce una sorta di filo diretto tra l’auto e i passeggeri.

    Approccio multi-tecnologico

    La scelta strategica dell’approccio multi-tecnologico, che propone diverse soluzioni al cliente e non sterza unicamente sulla prospettiva elettrica a batterie, come fatto da altri grandi gruppi europei, è sottolineata direttamente del numero uno mondiale.

    Akio Toyoda

    Il suo pensiero viene riferito dalla portavoce personale Julie Hamp a un piccolissimo gruppo di media del quale faccio parte.

    Julie Hamp è arrivata appositamente a Bruxelles per riportare le parole di Akio Toyoda:

    Pensate a noi come a un grande magazzino. La varietà è ciò che rende interessante un centro commerciale per un largo gruppo di clienti. Andreste a fare acquisti in un grande magazzino che offre abiti di un’unica misura? 

    Al Kenshiki Forum è evidente come questa frase si traduca in una gamma completa di soluzioni da proporre al mercato nei prossimi anni.

    Toyota approccio multi-tecnologico power of and

    Anche motori tradizionali alimentati a idrogeno

    Rispetto al noto portafoglio tecnologico della Toyota composto da sistemi di trazione full hybrid, plug-in hybrid, elettrici e a idrogeno con celle a combustibile, il gruppo svela l’ulteriore opzione dei veicoli con motore a combustione interna alimentato a idrogeno, particolarmente interessante per la decarbonizzazione del trasporto pesante.

  • Akio Toyoda, l’uomo che sussurrerà alle automobili ovvero il cavallo e l’intelligenza artificiale

    Finalmente si riparla di cavalli. E non di quelli usati come unità per misurare la potenza dei motori, ma proprio di quei mammiferi della famiglia degli equidi che la meccanica ha di fatto sostituito in ogni loro precedente impiego umano, da quello lavorativo fino a quello militare.

    cavalli

    Là dove c’era l’erba, arrivò l’asfalto

    Il discorso lo ha tirato fuori di nuovo un certo Akio Toyoda in occasione della conferenza stampa tenuta all’ultimo Salone di Tokyo. Quando il presidentissimo delle Tre Ellissi ha mostrato la e-racer, un concept di auto biposto il cui unico scopo è divertire. Il ragionamento è il seguente: la nascita dell’automobile ha portato alla sostituzione di 15 milioni di cavalli solo negli Stati Uniti. Eppure esistono ancora i cavalli da corsa e tali animali sono adorati, giudicati semplicemente insostituibili. Sono un simbolo di intelligenza e suscitano affetti profondissimi perché sanno comunicare al cuore delle persone.

    Ford Mustang Logo

     

    Le emozioni che non puoi aspettarti

    Domani, quando ci muoveremo con auto a guida autonoma che non sono più di nostra proprietà, auto come le e-racer saranno come i cavalli: ci daranno emozioni indescrivibili, ma saranno anche così intelligenti da capire i nostri bisogni più profondi ed evitare per noi gli ostacoli e i pericoli. Loro, in qualche modo, provvederanno a noi e in loro riporremo molto più del semplice bisogno di muoverci. E in fondo all’epoca delle carrozze chi lo avrebbe mai detto che le automobili avrebbero coinvolto così tante emozioni?

    Toyota e-Racer

    Una macchina salverà il mondo. O no?

    Toyoda aveva già usato questa similitudine in una sua lettera aperta nell’ottobre del 2018, quando annunciava l’intenzione di trasformare Toyota in una mobility company. Nella filosofia di Toyota c’è poesia, fantascienza, voglia di futuro e fiducia del progresso. C’è anche la visione tutta giapponese della macchina e dell’umanoide che è parte di un tutto dove l’umanità “naturale” e quella artificiale si mescolano indissolubilmente. È un mondo nel quale l’automa non è affatto nemico dell’umano, ma lo completa così come il creato completa il creatore.

    HAL 9000

    Il mondo visto da due punti opposti

    È il robot che salva il mondo come Goldrake, Gundam o Mazinga, l’esatto contrario del calcolatore che si ammutina nell’immaginario collettivo occidentale, sublimato in molteplici rappresentazioni della letteratura e del cinema come HAL 9000 in “2001 Odissea nello Spazio”. È l’auto tamagotchi come non l’avremmo mai potuta immaginare. Ci ha pensato un giapponese a farlo per noi e a farci vedere una parte della nuova mobilità che – forse – non siamo ancora pronti ad accettare o neppure disposti ad immaginare serenamente.

    Gundam

    Mazda e il mito del centauro

    L’altro lato interessante è l’accostamento al cavallo. C’è un altro costruttore giapponese che parla dell’unità dell’uomo con il suo cavallo ed è Mazda. Nel concetto di “jinba-ittai” c’è l’essenza di quello che noi chiamiamo “centauro”: l’unione tra l’umano e l’equino impersonato da un essere della mitologia greca che è metà uomo e metà cavallo. Solitamente la figura del centauro è associata al motociclista: all’uomo che, salendo sul suo mezzo – e domandolo – diventa tutt’uno con esso.

    Mazda Jinba-ittai

    Chi ha le redini della mobilità

    Per Mazda tale fusione è un fatto “meccanico”, per la Toyota è invece una questione di reciprocità attraverso l’interfaccia uomo-macchina e l’intelligenza artificiale. Per usare un’altra similitudine: una Mazda chiede di essere montata “a pelo”, una Toyota va tenuta per le redini. Questo termine è usato espressamente sul comunicato che accompagnava la Lexus LF-30, il primo concept elettrico di Lexus e ribadisce quel concetto di comprensione reciproca tra uomo e cavallo espresso da Akio Toyoda.

    Lexus LF-30 posto guida

    Dall’aeronautica all’elettrificazione

    Per quanto riguarda il cavallo, l’ultima automobile ad averlo tirato in ballo è la Porsche Taycan, parola che in turco vuol dire “anima di un cavallo vivace”, ma i casi sono numerosi e celeberrimi. Le Ford Mustang portano come stemma un cavallo perché il nome deriva dal messicano “mestengo”, ovvero il cavallo non domato ed è lo stesso del caccia militare americano P-51 usato della Seconda Guerra Mondiale. E pensare che Ford sta per lanciare un crossover elettrico ispirato proprio alla Mustang.

    Ford Mustang & P-51

    Una stemma concesso in cavalleria

    Ma c’è un’altra vicenda che porta la i cavalli e la cavalleria dall’aeronautica alle automobili. È quella della Ferrari. Come è noto, Enzo Ferrari racconta di aver preso nel 1923 il Cavallino Rampante del suo stemma da Francesco Baracca che lo aveva preso, a sua volta, da quello del 2° Reggimento Piemonte Reale. Baracca infatti, prima di diventare il famoso aviere della Prima Guerra Mondiale, era un militare a cavallo.

    Francesco Baracca

    Tedesco o sabaudo? Meglio giapponese

    Il cavallo, anzi la cavallina, sta anche nello stemma della Porsche dal 1953. Anche qui trattasi di citazione anzi di sintesi perché viene dallo stemma della città di Stoccarda – Stuttgart deriverebbe da Stutengarten che vuol dire “giardino delle giumente” – mentre le corna di cervo da quello del land del Baden-Württenberg dove si trova. Secondo il libro “La saga dei Porsche”, scritto da Ferry Porsche (figlio del fondatore Ferdinand) e Gunther Molter, il cavallino di Maranello viene dalla Germania perché Baracca, dopo aver abbattuto un aereo tedesco, trovò sui suoi resti lo stemma di Stoccarda e lo applicò sul suo velivolo come trofeo. Insomma, il Cavallino della Ferrari sarebbe in realtà la stessa Cavallina della Porsche. Ma per Akio Toyoda il problema non si pone: l’intelligenza artificiale – e anche quella naturale – non hanno sesso.

    Ferrari e Porsche Logo