
Michael Lohscheller, arrivato da poco più di quattro mesi alla guida della Polestar, presenta la nuova strategia e gli ambiziosi obiettivi del marchio per i prossimi tre anni.
La maggiore novità è l’annuncio del nuovo Suv compatto Polestar 7, del quale non sono stati forniti ulteriori dettagli ma che sarà con ogni probabilità un piccolo Suv di segmento B-C, visto che è stato descritto come finalizzato a intercettare le preferenze degli automobilisti nel settore di mercato maggiormente in espansione.
La futura Polestar 7, che dovrebbe essere svelata nel 2026 e arrivare sul mercato a inizio 2027, sarà prodotta in Europa. In questo modo anche la strategia della produzione locale, sui principali mercati, dei modelli di maggiore successo farà un ulteriore passo in avanti e il marchio sarà messo al riparo dalle nascenti politiche protezionistiche.

Nel 2025 riusciremo ad essere profittevoli e questo sarà l’anno migliore della nostra giovane storia. Nei due anni successivi miglioreremo costantemente le nostre performance economiche, grazie a una crescita delle vendite del 30-35% l’anno e un’attenta revisione dei costi.

La strada tracciata dal nuovo Ceo della Polestar, per raggiungere i traguardi economici indicati, prevede una netta revisione della strategia commerciale. Il marchio, nato per essere caratterizzato da vendite online, manterrà il canale di vendita diretto ma verrà reindirizzato anche verso una maggiore crescita dei punti vendita tradizionali, dove il cliente possa vedere le automobili, provarle ed essere assistito da un venditore.

I punti vendita Polestar in Europa aumenteranno del 75% entro il 2026, passando da 70 a 130. In Italia attualmente ci sono 4 Polestar Space, ai quali se ne dovrebbe aggiungere uno nel corso dell’anno e poi probabimente anche altri, vista la strada indicata da Lohscheller.
Oltre alla sterzata verso le vendite tradizionali, che il Ceo della Polestar chiama “vendite attive”, identificando così una vera e propria propositività del marchio nei confronti dei potenziali clienti, il nuovo leader ha messo mano anche a un riordino della strategia di prodotto e di quella industriale.

La futura Polestar 7 – inoltre – potrebbe essere il primo modello realizzato con la nuova idea di semplificazione e riduzione delle piattaforme. “Oggi siamo un costruttore multi-piattaforma – ha infatti detto Michael Lohscheller nel tracciare la rotta – e questo ci ha permesso di sviluppare gli attuali modelli. Ma per razionalizzare i costi e centrare gli obiettivi economici dobbiamo diventare mono-piattaforma, sviluppando un’unica architettura che ci permetta di realizzare l’intera gamma”.

La strategia mono-architettura fa chiaramente individuare nella tipologia Sdv – Software defined vehicle i prossimi modelli. Proprio la progettazione basata sulle funzioni e sul software, infatti, è quella che permette di rivoluzionare il concetto stesso di piattaforma permettano di utilizzare un unico schema progettuale anche per auto molto diverse dal punto di vista delle dimensioni, degli utilizzi e delle caratteristiche.

Oltre alle auto, la Polestar venderà nei prossimi anni anche i cosiddetti crediti verdi, dovuti al fatto di avere un’intera gamma elettrica, di interesse di altri costruttori per evitare il pagamento delle multe europee per le emissioni di CO2 oltre il livello consentito.

Prenderà importanza anche la nuova divisione Polestar Energy, dedicata alle soluzioni intelligenti di ricarica per i clienti. Grazie alla ricarica intelligente, la Polestar Energy punta a far risparmiare gli automobilisti fornendo anche un servizio di ottimizzazione delle richieste di elettricità ai gestori delle reti di distribuzione, generando così ulteriori ricavi.