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  • Sostenibilità sociale, Kinto e Roma Calcio presentano unstoppable

    La Sostenibilità sociale rappresenta l’aspetto purtroppo meno presidiato dei tre che costituiscono la Sostenibilità (ambientale, sociale ed economico).

    Sostenibilità sociale, economica, ambientale

    Adesso, però, grazie a Kinto (marchio della nuova mobilità del Gruppo Toyota) e alla Roma Calcio arriva anche nel campionato di Serie A. Dalla partita Roma-Empoli, il progetto Superiamo gli Ostacoli usufruirà di veicoli Toyota e servizi Kinto per permettere, grazie anche alla Protezione Civile Arvalia, a un numero ancora più ampio di tifosi giallorossi di recarsi allo stadio Olimpico.

    Il servizio prevede il trasferimento gratuito a bordo dei veicoli Toyota di tifosi con disabilità e volontari dell’associazione, che si occuperanno di accompagnare i tifosi, di offrire assistenza nel corso di tutta la partita e di organizzare il loro rientro verso le abitazioni.

    Unstoppable

    Nasce così “Unstoppable”, una iniziativa che pone al centro le persone della comunità giallorossa e non solo, con la volontà di offrire un servizio di trasporto in piena armonia con i valori di sostenibilità ed inclusività che accomunano AS Roma e il Gruppo Toyota.

    Unstoppable AS Roma Kinto

    La Sostenibilità sociale che AS Roma e il Gruppo Toyota, Main Global Partner di AS Roma con i marchi Toyota, Lexus e Kinto, hanno deciso di costruire insieme anche fuori dal campo di calcio con iniziative di valore a vantaggio della comunità che si riunisce attorno ai colori giallorossi anche al di là del tifo calcistico.

    Un’iniziativa i cui obiettivi sono perfettamente in linea con l’ambizione di Kinto, Brand Globale di Mobilità del Gruppo Toyota e Mobility Service Provider dell’AS Roma, di prendersi cura della mobilità di tutti creando un ecosistema di soluzioni integrate ed innovative, semplici ed inclusive nel quale tutti, senza alcuna distinzione, possano muoversi liberamente, riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale. 

    Sostenibilità e inclusione

    Full-Hybrid

    Kinto fornirà alla AS Roma Calcio una flotta di veicoli adatti al trasporto di persone con disabilità, per tutte le gare casalinghe della stagione in corso. La maggior parte delle vetture che costituisce la flotta è dotata della tecnologia Full Hybrid che garantisce emissioni di CO2 limitate, oltre che un rilascio di sostanze inquinanti estremamente ridotto (secondo i dati del costruttore le emissioni di NOx sono inferiori di circa il 90% rispetto ai limiti di omologazione) e oltre il 50% del tempo a zero emissioni in città, contribuendo a rendere gli spostamenti delle persone più sostenibili.

    Mauro Caruccio, Ceo Kinto e Toyota Financial Services

    Siamo orgogliosi di supportare l’AS Roma in questa iniziativa a vantaggio dei propri tifosi e di valore per tutta la comunità locale.

    Offrire a tutte le persone la possibilità di muoversi liberamente, in modo sicuro e senza barriere è la nostra missione.

    Mauro Caruccio intervista FO

    L’aspetto sociale di Unstoppable va anche oltre le partite allo stadio.

    La flotta di veicoli Toyota forniti da Kinto verrà messa a disposizione dell’AS Roma Calcio anche per supportare una serie di attività di volontariato e servizi sociali per la comunità cittadina. 

  • Toyota Wehybrid Race, il social dell’auto diventa sociale

    Non solo social, ma sociale. Toyota WeHybrid Race ha una missione non soltanto commerciale, ma rivolta ad una maggiore consapevolezza collettiva che porta vantaggi al singolo e anche al territorio.

    Al via il 15 febbraio prossimo la prima edizione della WeHybrid Race, un contest innovativo che rappresenta al meglio la visione di mobilità evoluta Toyota, con oltre 45.000 clienti che già aderiscono al programma WeHybrid e utilizzano l’app MyT, pensata per monitorare la percentuale di percorrenza in elettrico della vettura e premiare i comportamenti di guida virtuosi con dei Toyota Green Credits, convertibili in buoni digitali da utilizzare attraverso l’App Kinto Go per i servizi di mobilità offerti dalla piattaforma, come biglietti metro, bus, taxi, parcheggi ed eventi.

    Toyota WeHybrid Race My Toyota

    WeHybrid Community

    Proprio i membri della community WeHybrid saranno chiamati a formare due squadre, ognuna delle quali supporterà uno specifico progetto di riqualificazione urbana che sarà realizzato da Toyota in collaborazione con Retake, organizzazione no profit di recupero urbano. La sfida durerà fino a metà aprile, e la vittoria andrà alla squadra i cui partecipanti avranno totalizzato la somma maggiore di chilometri percorsi a zero emissioni.

    Riqualificazione urbana

    Due i progetti di riqualificazione in lizza.

    Aria a colori” , con la realizzazione in 7 città italiane (Roma, Milano, Bologna, Bari, Salerno, Arezzo e Padova) di murales con vernici di Airlite, una pittura totalmente minerale e inodore che riduce l’inquinamento urbano, neutralizzando le sostanze chimiche nocive rilasciate nell’ambiente.

    Murales riqualificazione urbana

    Il secondo progetto candidato è denominato “Città per tutti”, con una serie di interventi di rigenerazione urbana all’interno della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene e al Museo diffuso del Parco Fluviale della Confluenza di Roma, ma soprattutto con un forte valore inclusivo grazie alla previsione di ausili per persone con difficoltà motorie e non vedenti.

    Vincono tutti

    Ci piace definirla la prima competizione dove vincono tutti: i clienti, il territorio e l’ambiente.

    Commenta Mariano Autuori, Direttore Marketing di Toyota Motor Italia, sottolineando l’effetto l’engagement che la WeHybrid Race crea comportamenti di guida sostenibili e i vantaggi concreti che porta per l’automobilista e il territorio.

    Mariano Autuori Toyota

    Premia la guida sostenibile

    Ovvero l’idea che ha portato alla nascita della piattaforma WeHybrid nel 2020 e dei suoi servizi agevolati in base allo stile di guida ecosostenibile, fino all’assicurazione RC completa e gratuita per i chilometri percorsi in modalità a zero emissioni, al crescere dei quali si riduce anche il costo del tagliando di manutenzione.

  • Luiss Business School, l’alta formazione diventa immersiva

    L’alta formazione diventa immersiva e porta i partecipanti all’Executive Master Innovazione e Sostenibilità Luiss Business School di entrambe le Major (quella in Energia, acqua e rifiuti e quella in Mobilità Sostenibile, di cui sono direttore) a fare lezione direttamente nella sede della Toyota Italia, partner della Major in Mobilità Sostenibile.

    Quella della formazione immersiva è un’idea che mi porto appresso in tutte le esperienze di responsabilità e coordinamento di programmi universitari, aziendali e di training che mi trovo ad affrontare. Fin dall’inizio della mia carriera accademica, perchè ho sempre pensato che il mondo universitario dovesse essere direttamente collegato a quello aziendale e lavorativo in senso ampio.

    Lezione nella sede Toyota Italia

    L’esperienza inedita proposta dai due Master Major della Luiss Business School che riportano all’Executive Master in Innovazione e Sostenibilità, quello in Energia, acqua e rifiuti e quello in Mobilità Sostenibile, non porta semplicemente i partecipanti di un percorso di alta formazione all’interno di un’azienda.

    Lezione Master Luiss Toyota

    Questo già avviene in molti corsi con esperienze che vanno dalla semplice visita a un impianto produttivo, oppure a una sede aziendale, fino ad esperienze di training e di stage ormai consolidate.

    Nel nostro caso – grazie all’apertura all’innovazione dimostrata dalla Luiss Business School e dalla Toyota Italia in tutte le sue quattro aziende che hanno condividono la medesima sede direzionale di Roma (Toyota Motor Italia, Kinto, Toyota Financial Services, Toyota Insurance) – l’intera giornata formativa, così come prevista se si fosse svolta all’interno del campus, si sposta all’interno di una sede aziendale.

    Saccone lezione Master Luiss sede Toyota

    Programma dell’immersione

    I partecipanti delle due Major dell’Executive Master in Innovazione e sostenibilità hanno così vissuto un’intera giornata formativa composta dalle testimonianze dei top manager del gruppo Toyota in Italia e dalle lezioni dei docenti Luiss Business School svolte direttamente nella sede Toyota in sale riunioni trasformate per l’occasione in aule universitarie.

    Lezione Master Luiss sede Toyota Saccone

    Presentazioni aziendali focalizzate sul tema della sostenibilità, dei nuovi modelli di business e delle nuove soluzioni tecnologiche per l’auto e la mobilità e lezioni universitarie del prof. Matteo Caroli della Luiss (per la Major in Energia, Ambiente e Rifiuti) e mia (per la Major in Mobilità Sostenibile) hanno proposto contenuti teorici ed applicazioni pratiche direttamente all’interno di un contesto aziendale.

    La fase di Experience

    La giornata assume un senso ancora più concreto dopo le lezioni in aula (anzi, in sala riunioni) della mattina a della prima parte del pomeriggio, grazie all’esperienza diretta di soluzioni di mobilità e di tecnologie di trazione e di accesso alla multimodalità di spostamento permessa dalla Kinto Experience, offerta con il coinvolgimento di numerose figure professionali interne della Kinto ai partecipanti del Master.

    Auto Kinto Share sede Toyota

    Proprio sotto la sede Toyota son posizionate della tuo del servizio di car sharing Kinto Share e ai partecipanti viene messo a disposizione un voucher utilizzabile fin da subito sulla App che è stato chiesto loro di scaricare nei giorni precedenti.

    Tutti possono così provare direttamente alcuni dei meccanismi chiave della nuova mobilità ed entrare in contatto con persone de gruppo Toyota che già lavorano in questo settore. La formazione immersiva si completa così di ulteriori elementi, che vanno dall’esperienza diretta, alla conoscenza delle nuove tecnologie, al contatto con gli operatori già sul campo.

    Auto Kinto Share sede Toyota

    Formare al futuro

    L’idea portante del progetto di formazione immersiva che abbiamo realizzato insieme al Prof. Caroli per gli studenti del Master in Innovazione e Sostenibilità della Luiss Business School guarda inequivocabilmente al futuro.

    Non diamo attenzione soltanto a temi, contenuti, professionalità che riusciamo a individuare e coinvolgere per trasmettere il massimo della conoscenza, delle competenze e dell’esperienza sul campo ai partecipanti, ma arriviamo a costruire anche occasioni uniche che permettano di unire sensazioni ed esperienze proprie al sapere teorico.

    Riprese Luiss Maste rsede Toyota

    La formazione immersiva, che ha debuttato con l’esperienza in Toyota Italia sarà certamente replicata con altre aziende partner e ripresa anche da altri corsi universitari e di alta formazione.

    Le buone idee e le buone pratiche sono tali soltanto se si diffondono.

  • Toyota Kenshiki Forum, il futuro passa per il plug-in hybrid. Novità C-HR Prologue, nuova Prius e bZ Compact Suv

    Toyota al Kenshiki Forum 2022 guarda al futuro e sembra accompagnare per mano i suoi clienti verso una crescente elettrificazione.

    Nell’appuntamento annuale del gruppo Toyota, riservato a un selezionato gruppo di esperti e giornalisti, è possibile scoprire le linee di indirizzo e conoscere in anteprima i futuri modelli. Quest’anno emerge con forza l’accelerazione della casa giapponese nel passaggio dall’ibrido non ricaricabile al plug-in hybrid e all’elettrico puro.

    Nuovo C-HR sarà Plug-in Hybrid

    L’anteprima del prototipo Toyota C-HR Prologue anticipa linee estetiche e contenuti tecnologici della nuova generazione di un’auto di grande successo sul nostro mercato.

    Toyota C-HR Prologue

    Il concept CH-R Prologue è molto vicino alla versione di serie della prossima Toyota C-HR, che arriverà probabilmente nelle concessionarie entro il prossimo anno.

    Il design audace conferma le scelte fatte con il primo modello, ma aggiunge un tocco di innovazione soprattutto nella levigatura delle superfici e nel frontale con firma luminosa Hammerhead, cioè a testa di martello, che contraddistingue tutti i nuovi modelli del marchio.

    Toyota C-HR Prologue frontale hammerhead

    La novità più grande, comunque, riguarda il sistema di trazione perchè alla versione full hybrid si aggiunge un’inedita motorizzazione plug-in hybrid, con Powertrain quasi certamente analogo a quello della Toyota Prius di quinta generazione.

    Quinta generazione Prius

    Anche la nuova Toyota Prius esordisce in Europa al Kenshiki Forum di Bruxelles.

    La quinta generazione del mostro sacro dell’elettrificazione automobilistica, prima auto di serie della storia ad aver portato sul mercato la tecnologia ibrida, in Europa è soltanto ibrida plug-in.

    Toyota Prius Plug-in hybrid

    Il suo sistema di trazione, composto da un nuovo motore a benzina due litri di cilindrata con potenza di 112 kW (152 cv) e da un motore elettrico da 120 kW (163 cv), eroga una potenza totale di 164 kW (223 cv), di gran lunga superiore alla potenza massima dell’attuale versione plug-in, che si ferma a 90 kW (122 cv).

    L’autonomia in modalità elettrica con una ricarica completa delle batterie al litio da 13,6 kWh è di circa settanta chilometri e le emissioni annunciate sul ciclo Wltp sono di 19 g/CO2 al chilometro.

    Se confermato dall’omologazione ufficiale, questo numero consentirà alla Toyota Prius di accedere in Italia al massimo livello degli incentivi, se il prezzo sarà mantenuto al di sotto dei trentacinquemila euro Iva esclusa (42.700 euro a listino). 

    Sei elettriche bZ entro il 2026

    Il prototipo elettrico Toyota bZ Compact Suv anticipa invece l’arrivo di un modello esclusivamente elettrico a batterie più compatto della Toyota bZ4X, prima auto elettrica del marchio già presente a listino, nella nuova famiglia delle auto Toyota bZ, cioè Beyond Zero.

    Kenshiki Forum bZ Compact Suv Concept

    Entro il 2026 la Toyota lancerà sul mercato in Europa sei nuovi modelli elettrici identificati dalla sigla bZ.

    Il prototipo bZ Compact Suv ha dimensioni simili a quelle della Toyota C-HR e sarà disponibile soltanto in versione elettrica a batterie. Le novità più interessanti riguardano gli interni e (forse) il sistema di sterzata.

    Il volante stilizzato a forma di cloche fa supporre che la tecnologia di sterzata steer-by-wire, disponibile come optional sulla Toyota bZ4X, sia destinata a diventare una caratteristica di tutti i modelli bZ.

    Toyota bZ Compact Suv Concept interni cloche

    Molto interessante l’idea di una traccia luminosa nell’abitacolo, che rende evidente chi stia interloquendo con l’assistente vocale di bordo e stabilisce una sorta di filo diretto tra l’auto e i passeggeri.

    Approccio multi-tecnologico

    La scelta strategica dell’approccio multi-tecnologico, che propone diverse soluzioni al cliente e non sterza unicamente sulla prospettiva elettrica a batterie, come fatto da altri grandi gruppi europei, è sottolineata direttamente del numero uno mondiale.

    Akio Toyoda

    Il suo pensiero viene riferito dalla portavoce personale Julie Hamp a un piccolissimo gruppo di media del quale faccio parte.

    Julie Hamp è arrivata appositamente a Bruxelles per riportare le parole di Akio Toyoda:

    Pensate a noi come a un grande magazzino. La varietà è ciò che rende interessante un centro commerciale per un largo gruppo di clienti. Andreste a fare acquisti in un grande magazzino che offre abiti di un’unica misura? 

    Al Kenshiki Forum è evidente come questa frase si traduca in una gamma completa di soluzioni da proporre al mercato nei prossimi anni.

    Toyota approccio multi-tecnologico power of and

    Anche motori tradizionali alimentati a idrogeno

    Rispetto al noto portafoglio tecnologico della Toyota composto da sistemi di trazione full hybrid, plug-in hybrid, elettrici e a idrogeno con celle a combustibile, il gruppo svela l’ulteriore opzione dei veicoli con motore a combustione interna alimentato a idrogeno, particolarmente interessante per la decarbonizzazione del trasporto pesante.

  • Toyota, tavola rotonda con Valore D per celebrare diversità e inclusione

    Tavola rotonda di grande interesse e spessore organizzata Toyota in collaborazione con Valore D, associazione che dal 2009 si impegna per l’equilibrio di genere e per una cultura inclusiva nelle organizzazioni e nel Paese.

    La giornata Toyota Diversity Talks si è svolta nell’auditorium della sede di Toyota Italia ed ha sottolineato in modo efficace l’importanza di promuovere la diversità come sinonimo di unicità.

    Toyota Tavola rotonda Dibìversity

    Valore D, Procter&Gamble, Ministra Bonetti

    Tra gli ospiti della tavola rotonda, Cristiana Scelza, Presidente di Valore D e Paolo Grue, Presidente e Amministratore Delegato di Procter&Gamble Italia, che hanno portato la loro visione di Diversity & Inclusion e di come questa si concretizzi quotidianamente all’interno delle loro aziende.

    Durante la mattinata è inoltre intervenuta la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, che ha trattato tematiche quali le linee guida per la parità di genere per la Pubblica Amministrazione, la Certificazione per la parità di genere e il Family Act.

    Elena Bonetti Toyota Tavola rotonda

    Beyond zero, la visione Toyota

    Il motivo dell’incontro e la sua importanza nella strategia della Toyota si ritrova nella visione Beyond Zero.

    Toyota Beyond Zero non riguarda, infatti, soltanto le auto da rendere sempre più compatibili con l’ambiente e la vita umana, ma l’obiettivo di una società inclusiva, nella quale ognuno possa esprimere appieno le proprie potenzialità, al di là di possibili pregiudizi, stereotipi, limitazioni o barriere, fisiche e culturali.

    Toyota Diversity Talks

    Beyond Zero mira ad un vero e proprio modello sociale, che anche nel modello di mobilità ponga l’uomo al centro, con le zero emissioni viste come una tappa necessaria del percorso verso una società migliore, in cui nessuno venga lasciato indietro e ognuno sia libero di muoversi.

    Dichiarazioni dei protagonisti

    Sono davvero grata a Toyota per questa importante occasione di confronto – ha spiegato la ministra Elena Bonetti – oggi è il tempo di una nuova alleanza tra istituzioni e mondo dell’impresa per promuovere le diversità e valorizzare pienamente i talenti femminili.

    Parlare ed affrontare nel concreto i temi di D&I non è solo una questione di giustizia sociale, ma di business. –  ha affermato Cristiana Scelza, Presidente di Valore D – Le aziende che “utilizzano” al meglio le diversità in azienda hanno performance migliori: lo dimostrano anni di studi e ricerche che evidenziano una correlazione stretta tra punteggi alti sul tema dell’inclusione e della diversità e i risultati finanziari dell’azienda.

    Luigi Luca Toyota

    In Toyota da sempre crediamo nell’importanza delle persone, convinti che sia i nostri clienti che i nostri dipendenti rappresentino il capitale più rilevante da tutelare, ha commentato Luigi Luca’, Amministratore Delegato di Toyota Motor Italia – rispettare le diversità, così come garantire pari opportunità e inclusione per tutti, sono valori fondamentali che fanno parte del DNA di Toyota.

  • Bus a idrogeno Made in Italy, accordo tra Industria Italiana Autobus, CaetanoBus e Toyota

    Arriva il bus a idrogeno Made in Italy. Grazia all’accordo tra Industria Italiana Autobus (IIA) e la portoghese CaetanoBus partirà molto presto la produzione e commercializzazione in Italia di autobus urbani a idrogeno basati sulla tecnologia Fuel Cell Toyota e dotati del sistema H2.City Power sviluppato dalla CaetanoBus.

    Sul mercato entro quest’anno

    Eentro la fine del 2022, secondo l’accordo, la IIA sarà in grado di avviare la vendita di veicoli a idrogeno prodotti a doppio marchio da CaetanoBus con Toyota.

    Bus idrogeno Toyota Caetanobus

    Made in Italy dal 2024

    Dal 2024, poi, la IIA avvierà la produzione diretta degli autobus destinati al mercato italiano e a quelli internazionali equipaggiati col kit H2.City Power sviluppato da CaetanoBus.

    L’azienda italiana, che ha sede a Bologna e unità produttive nella stessa Bologna e a Flumeri (Avellino), è il principale produttore italiano di autobus.

    Industria Italiana Autobus

    Industria Italiana Autobus, guidata dal presidente e amministratore delegato Antonio Liguori, fa capo a Invitalia, che controlla il 42,76% del capitale, affiancata da Leonardo, titolare di un’altra importante partecipazione (28,65%).

    Industria Italiana Autobus – ha spiegato Liguori – raccoglie la lunga eredità dell’industria italiana del trasporto collettivo. Una eredità che risale al 1919, che si è sempre caratterizzata per l’attenzione ai bisogni del Paese e all’evoluzione tecnologica. Oggi, come ieri, continuiamo a perseguire gli obiettivi della transizione ecologica.

    CaetanoBus

    Per CaetanoBus, questa partnership rappresenta un passo importante per entrare in un altro mercato europeo, con una crescita costante nell’adozione di modalità sostenibili per il trasporto delle persone.

    Bus idrogeno

    Patrícia Vasconcelos, Amministratore Delegato di Caetanobus, afferma:

    In termini di mobilità, l’Italia è un Paese che ha cercato di adottare misure volte a decarbonizzare l’economia, con particolare attenzione alle città, in linea con le attuali tendenze volte alla sostenibilità ambientale. L’IIA è il partner ideale perché condividiamo la stessa visione nel contribuire a costruire una società a emissioni zero attraverso la nostra innovazione congiunta.

  • Toyota bz4X, sulle strade e sui monti di Copenaghen. La prova dell’elettrica delle Tre Ellissi

    A Copenaghen c’è un colle sul quale si scia e da dove si può vedere il ponte di Øresund che collega la capitale della Danimarca alla città svedese di Malmö. Quasi 16 chilometri, alcuni dei quali in realtà corrono sotto il mare per poi riemergere e correre leggeri sullo stretto che divide Mar Baltico e Mare del Nord. Un capolavoro di ingegneria con stralli lunghi fino a 490 metri e piloni alti fino a 206 metri.

    Copehagen
    Copenhill, per bruciare e sciare

    È tutto vero, compreso il fatto che a Copenhagen ci sia un colle dove si scia. Si chiama Copenhill, è in realtà un enorme termovalorizzatore altro circa 100 metri. Alla base vi è un negozio dove di affitta materiale da sci, le sue piste artificiali sono rivestite di un materiale speciale. Vi si sale con uno skilift e c’è anche lo spazio per erbe, alberi e fiori. Come se fosse davvero la cima di una montagna.

    Copenhagen
    Ricarica ad idrogeno

    Siamo venuti qui a provare la versione definitiva della Toyota BZ4X. E alla base di Copenhill ci sono i punti di ricarica. Per alimentarli c’è un impianto fuel-cell mobile alimentato con idrogeno verde. Un cerchio che si chiude in modo simbolico: l’energia diventata idrogeno che si tramuta di nuovo in energia per muoversi. E poi ci sono l’acqua, il vento che fa girare le pale eoliche sul mare e il fuoco che crea energia dai rifiuti.

    Copenhagen
    Il poker di Nagoya

    Sembra il contesto perfetto per l’auto elettrica, per la nuova mobilità della quale Toyota fa già parte da tempo. Solo che, a differenza degli altri, vi è entrata per gradi e vuole restarvi con un poker di tecnologie di elettrificazione: ibrido full, ibrido plug-in, fuel cell ad idrogeno ed elettrico. Messi in ordine di tempo, non di priorità. Secondo Nagoya infatti il vertice è rappresentato dall’idrogeno.

    Idrogeno
    Credere prima nell’elettrificazione

    L’elettrico è una novità abbastanza recente. Si è anche detto: Toyota non crede nell’elettrico. Chi lo fa non conosce evidentemente Toyota che, da sempre contempla le auto che si muovono a batteria tra le tecnologie necessarie. Sicuramente, non l’unica come molti insistono nel dire. La cosa certa è che Toyota l’elettrificazione l’ha avviata quando nessuno vi credeva e nella BZ4X c’è tutta la sua esperienza in merito.

    Toyota bz4X
    Un’esperienza da oltre 20 milioni

    Dagli inizi degli anni ’90 a Nagoya si studiano motori elettrici, batterie e batterie. Dal 1997, quando la Prius fu presentata, sono stati messi su strada oltre 20 milioni di automobili che – con o senza motore a scoppio e con o senza celle a combustibile – si muovono grazie a queste tecnologie. I 25 anni di esperienza vera oggi permettono a Toyota di mettere su strada la BZ4X e di manifestare qualche legittimo dubbio sulle capacità taumaturgiche dell’elettrico.

    Copenhagen
    Un ponte, un termovalorizzatore e un’elettrica

    Avevamo per questo grande curiosità per provare la versione definitiva della BZ4X, dopo la prova in anteprima del prototipo, e vedere Copenhill. Il colle artificiale, spazzato dal vento – non di montagna ma del Mare del Nord – regala temperature che in giugno oscillano tra 12 e 14 °C. Il ponte di Øresund è all’orizzonte e, mentre il termovalorizzatore è in moto, non si avvertono rumori o odori, anche a pochi metri dalla ciminiera mentre sono prodotti calore ed energia per 150mila edifici.

    Woven City Monte Fuji
    Il filo tra Danimarca, Giappone e Italia

    Anche il grigio del cielo inghiotte senza sforzo il sottile sbuffo della ciminiera. Per noi mediterranei è un atmosfera, rotta soltanto dal verde del prato, dai fiori e dalla pizzeria che si trova su questa struttura che ha un altro legame con la sostenibilità e Toyota. Ad averla progettata infatti è lo studio danese BIG-Bjarke Ingels Group, lo stesso che si sta occupando di Woven City ai piedi del monte Fuji e il cui progetto esecutivo è stato presentato ai giapponesi dall’italiana Giulia Frittoli.

    Non si maschera più

    In questa tessitura di destini e verbale (woven in inglese vuol dire intrecciato, tessuto) c’è anche la BZ4X. L’ultima volta ci eravamo visti al Sud della Spagna, tra i guadi e il fango della tenuta di Nasser Al-Attiyah e le strade dell’entroterra catalano. Stavolta non ci sono camuffature e quello che c’è è definitivo. La posizione di guida è sportiva, la visibilità ottima, la sensazione è di essere su un’auto che guarda avanti.

    Leggi la prova in anteprima della Toyota BZ4X

    Toyota bz4X
    Morbida e progressiva

    La versione provata è quella con ruote su cerchi da 20” e a trazione integrale. Due motori da 80 kW l’uno per una coppia di 336 Nm, espressi con armonia e dolcezza. La BZ4X non cerca l’effetto “wow” di molte elettriche, al contrario è morbida ed estremamente graduale all’acceleratore. Lo 0-100 km/h avviene in 6,9 s. Anche la modulabilità del pedale del freno è di ottimo livello, piacerebbe avere più di due livelli di decelerazione e recupero, magari le levette al volante e anche la possibilità di guidare con un solo pedale. La decelerazione massima è di 0,15 G e c’è una sola modalità di guida.

    Toyota bz4X
    Assetto indovinato

    Le due cifre della BZ4X sono il comfort e la facilità di guida. Rispetto al prototipo, lo sterzo sembra un più lento nella risposta, ma rimane l’assetto piatto e composto eppure a proprio agio sulle sconnessioni. Sulle strade ve ne sono ben poche, ma sono assorbite in modo morbido e preciso. Giudizio estremamente positivo anche per la silenziosità del corpo vettura (cx di 0,28), del sistema elettrico e la progressività dei sistemi di assistenza alla guida.

    Toyota bz4X
    Consumi esatti!

    I consumi. I tecnici Toyota ci hanno dato prima dell’inizio della prova dati seconda degli allestimenti e delle versioni. Ebbene dopo 104 km di prova partendo dal 97% di batteria, il computer di bordo indica un’autonomia di 283 km. Ma il dato sorprendente è la media di consumo: 18,1 kWh/100 km. Era il dato esatto che ci era stato pronosticato. Segno che il guidatore normale può contare su 400 km sicuri. I dati di omologazione indicano una forbice tra 411 km e i 516 km della versione 2WD da 150 kW con ruote da 18”.

    Toyota bz4X
    Il serbatoio di energia ed esperienza

    La batteria ha una capacità netta di 71,4 kWh (netti o lordi?), è la prima di Toyota raffreddata a liquido attraverso un sistema integrato con la pompa di calore dedicata alla climatizzazione. Secondo i tecnici giapponesi assicura la temperatura ideale ad abitacolo e accumulatore in un intervallo tra -30 °C e +60 °C. I motori invece sono raffreddati a olio. La batteria si ricarica in corrente continua fino a 150 kW e in alternata fino a 11 kW.

    Toyota bz4X
    Fino ad un milione di chilometri

    Anche sulla struttura interna i tecnici dicono poco. Apparentemente è molto sottile, molto ben integrata nella scocca e ha solo 96 celle fornite dalla Prime Earth Energy, joint-venture tra Toyota e Panasonic. Questo fa supporre un design senza moduli con lunghe celle a lama controllate singolarmente. Toyota dunque si tiene i suoi segreti e sa bene quello che fa. Promette infatti di poter garantire la batteria della BZ4X per 10 anni o un milione di km mantenendo il 70% dell’efficienza, se i tagliandi si fanno presso la propria rete.

    Leggi l’articolo sulla joint-venture tra Panasonic e Toyota

    Autonomia dal sole e sterzo by-wire

    La BZ4X ha in serbo altre due chicche. La prima è il pannello fotovoltaico che, in situazioni di soleggiamento normale, potrà assicurare 1.800 km di autonomia assolutamente puliti. La seconda è il sistema sterzante by-wire, ovvero senza collegamento meccanico tra volante e ruote: basteranno 150 gradi di angolo per una svolta completa mentre in marcia demoltiplicazione e grado di assistenza saranno regolate continuamente. La BZ4X arriva per la fine dell’anno con un listino che parte da 50mila euro.

    Toyota bz4X
  • La stazione di idrogeno Eni di Venezia è finalmente realtà. Da qui parte l’ecosistema sostenibile Toyota

    L’Italia ha finalmente un’altra stazione di rifornimento ad idrogeno. Si trova a Mestre, in località San Giuliano, è stata realizzata da Eni e servirà la città metropolitana di Venezia con l’apporto di Toyota. La casa giapponese infatti sarà la prima a sfruttare a dovere la nuova stazione grazie anche ad un accordo siglato nel 2019 e che punta a fornire la città dei dogi di una nuova mobilità.

    Leggi il Dossier su Toyota a Venezia

    Leggi l’articolo sull’accordo con Eni per la stazione di idrogeno a Venezia

    Da settembre in Kinto Share

    Per questo arriveranno su Venezia ben 10 Mirai, sia di prima sia di seconda generazione. Tre di queste andranno al Comune di Venezia e tre saranno inserite da settembre nella locale flotta di Kinto Share, il servizio di car sharing aggiungendosi alle Yaris, Yaris Cross e alle Lexus UX Hybrid già presenti. Le altre saranno affidate ai concessionari locali per altre iniziative. A questo proposito, era presente all’inaugurazione della stazione anche Mauro Caruccio, amministratore delegato di Kinto Italia che nel 2019 aveva firmato l’accordo.

    Leggi l’articolo sulla mia esperienza a Venezia con Kinto Share

    Mauro Caruccio
    L’idrogeno da condividere

    «Sarà sicuramente il primo car sharing a idrogeno in Italia – afferma il presidente e amministratore delegato di Toyota Motor Italia, Luigi Ksawery – e questo ci permetterà di parlare direttamente all’utente e all’utilizzatore finale di idrogeno. Le persone finalmente guiderà un’auto a idrogeno e capirà quanto sia facile e piacevole da utilizzare. In questo modo l’idrogeno comincerà a fare parte del nostro linguaggio quotidiano».

    Un segno dei tempi

    «Mettere una stazione di idrogeno in Italia – continua il numero uno di TMI – è per Toyota un risultato straordinario perché vuol dire che qualcosa finalmente si muove. Per anni abbiamo avuto solo i “capitani coraggiosi” di Bolzano e ce n’è voluto un altro come il sindaco Brugnaro per averne una seconda. Questo però vuol dire che sta partendo un movimento importante e che Eni lo supporta sostenendo un percorso che vedrà altre stazioni. Nel PNRR sono previste 40 stazioni e questa di Mestre rappresenta un momento di svolta. Toyota crede nell’idrogeno da sempre ed è già realtà in altri paesi. Vorremmo che lo fosse anche in Italia e siamo pronti a fare la nostra parte».

    Leggi l’articolo sulla stazione di idrogeno a Bolzano e prima flotta di Mirai

    La volontà del Sindaco

    Non sta nella pelle il sindaco Luigi Brugnaro che ha voluto fortemente l’idrogeno e questa stazione a Venezia per farne la capitale mondiale della sostenibilità «La più antica città del futuro diventa così un esempio per tantissime altre amministrazioni che potranno guardare a quanto stiamo facendo. Questa stazione di rifornimento ci consentirà di procedere speditamente in quel piano di ammodernamento del trasporto pubblico locale alimentato ad idrogeno che stiamo portando avanti» ha dichiarato il primo cittadino.

    Una tecnologia, tante soluzioni

    Anche i concessionari potranno finalmente lavorare con l’idrogeno vendendolo sul proprio territorio. «Con questa novità metteremo sicuramente ed effettivamente sul mercato una tecnologia diversa – è sicuro l’amministratore delegato di Toyota Motor Italia – e dimostreremo ulteriormente tutte le nostre capacità tecnologiche e di innovazione. Già l’acquisto di un ibrido Toyota rappresenta per il cliente un passo importante, anche perché sa che facciamo anche l’ibrido plug-in, l’elettrico e l’idrogeno e che dietro c’è un’unica grande tecnologia».

    Una stazione per tutti i livelli di elettrificazione

    La stazione di Mestre inoltre è la perfetta rappresentazione di questo credo. Oltre alle pompe per benzina e gasolio, ci sono infatti due colonnine di ricarica, delle quali una rapida. «La mobilità dell’idrogeno non è solo automobile, anzi sarà soprattutto altro arrivando anche sull’acqua, un capitolo che interessa una città come Venezia e che ha già dimostrato di poter funzionare in mare. «Al centro della nostra idea ci sono il sistema di propulsione e le celle a combustibile – continua Lucà – che proponiamo a vari partner e possono essere utilizzate per vari scopi. Con la navigazione abbiamo già iniziato 6 anni fa con l’Energy Observer. Se noi riusciamo a mettere le fuel cell su navi e traghetti e tutta la mobilità nautica, allarghiamo il nostro ecosistema. Le stiamo applicando anche ai treni, ai camion e ai bus».

    Energy Observer
    La visione di Venezia

    A questo proposito, Venezia ha già emesso un bando per 90 bus a idrogeno e 33 elettrici entro il 2026. E della partita sarà sicuramente Caetano Bus, che ha già portato in Italia uno dei suoi bus a Terni. E chissà che non vi sia anche Mercedes, da poco diventata acquirente delle fuel cell Toyota per i propri bus. «Abbiamo già individuato l’area per rifornirli, ma non lo dico altrimenti quei terreni ci costano di più» scherza, ma non troppo, il sindaco Bugnaro che vede evidentemente almeno un’altra stazione di idrogeno sul territorio.

    Leggi l’articolo sull’accordo tra Snam, Toyota e CaetanoBus per la mobilità ad idrogeno

    La società dell’idrogeno

    Stessi ha obiettivi ha del resto Toyota. «Dopo questa iniziativa dobbiamo continuare a costruire questo ecosistema. Abbiamo Toyota Handling che produce carrelli elevatori alimentati ad idrogeno e andremo a proporci come fornitori di soluzioni. Accanto a questo, dobbiamo continuare a costruire l’infrastruttura insieme ad altri partner come Eni e presso le autorità locali per facilitare e accelerare questo sviluppo». È la cosiddetta “società dell’idrogeno”, un lavoro lungo e paziente che Toyota ha già iniziato da tempo e che ha dimostrato di saper fare con l’ibrido.

    Il paradosso di San Donato

    L’Eni ha in programma anche un’altra stazione di servizio a San Donato Milanese la cui costruzione è iniziata addirittura prima di quella di Mestre. Paradossale, se si pensa che l’Eni ha proprio nel comune della cintura milanese la propria sede come ha sottolineato Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution in occasione dell’inaugurazione dell’impianto di Mestre.

    Il clima è cambiato

    Si spera che il cambio del contesto sblocchi anche questa situazione. «Il clima è sicuramente cambiato – afferma ancora Lucà – e c’è stata un’accelerazione fondamentale. È cambiato il paradigma e finalmente si riesce ad avere una conversazione sull’idrogeno. Il recovery fund, il PNRR e ora anche il REPowerEU stanno dando un impulso finalmente decisivo a livello istituzionale».

    Un quintale di idrogeno al giorno

    La stazione ad idrogeno ha una capacità di 100 kg di idrogeno al giorno e sarà trasportato dalla località di produzione che è, al momento, Terni. Si tratta di idrogeno grigio prodotto da metano che presto diventerà blu con il sistema di cattura della CO2. Urge dunque un elettrolizzatore più vicino per accorciare la catena di questo idrogeno e renderlo verde. Va detto che attualmente il 98% dell’idrogeno prodotto in Italia proviene ancora da fonti fossili. Il lavoro sulla infrastruttura va dunque proseguito guadando anche alla logistica e la produzione.

    Leggi l’articolo sul giro dimostrativo su Caetano Bus a Terni e alla Cascata delle Marmore

    Con l’idrogeno così come fu per l’ibrido

    Urge anche un lavoro sul prezzo. Quello esposto all’inaugurazione è di 10 euro al kg, ma si parla di 15 euro al kg come prezzo definitivo. Vuol dire che per fare il pieno ad una Mirai occorrono 90 euro per percorrere 650 km. Vuol dire poco più di 7 euro ogni 100 km che, con il gasolio a 2 euro al litro, rende già l’idrogeno conveniente. E lo rende tale anche se immaginiamo che la percorrenza effettiva di una Mirai si attesti intorno ai 500 km. Con la possibilità di fare il pieno in self-service in 5 minuti, potrebbe essere un’idea anche per i taxi, come già accade in diverse capitali europee come Copenaghen. I taxi sono stati la testa di ponte per l’ibrido per Toyota e potrebbero rappresentare un veicolo di esperienza e promozione preziosissimo anche per l’idrogeno.

    Leggi l’articolo sulla Mirai di seconda generazione, la sfida dell’idrogeno su strada a Milano

    Leggi l’articolo su Toyota Mirai fa oltre 1.000 km con un pieno di idrogeno

  • Car-sharing, la mia esperienza diretta con Kinto share tra Venezia e Treviso

    Il car sharing di Kinto share, proposto dalla Kinto del Gruppo Toyota, si sta rapidamente diffondendo in alcune regioni del nord Italia (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna) e in Sardegna.

    Per capire come funzioni e di cosa si tratti realmente, ho utilizzato direttamente questa proposta di car sharing in un mio viaggio di lavoro a Treviso. Il mio volo di trasferimento da Roma arriva infatti all’aeroporto Marco Polo di Venezia, dov’è attivo il servizio Kinto share.

    Iscrizione a Kinto share

    Il primo passo, per poter accedere al servizio, è naturalmente l’iscrizione. Tutto molto semplice, a dire il vero. Servono la patente, un secondo documento di identità, una carta di credito (non ricaricabile) e il gioco è fatto.

    car-sharing Kinto share iscrizione

    Si fa tutto dallo smartphone, inquadrando i documenti richiesti, scattando una foto e caricandoli insieme a un selfie che viene aggiunto al profilo creato dalla App.

    Nel mio caso funziona tutto velocemente e molto bene, con la sola operazione di caricamento del documento di identità ripetuta due volte per rotazione inesatta del documento (la app lo vuole in orizzontale) al primo caricamento.

    Prenotazione dell’auto a Venezia

    Appena iscritto, procedo con la mia prima prenotazione. Individuo subito il parcheggio di mio interesse presso l’aeroporto Marco Polo di Venezia.

    Kinto share scelta parcheggio aeroporto

    Ci sono diverse auto disponibili, dalla Toyota Yaris Hybrid, alla Toyota Yaris Cross Hybrid, fino alla Toyota C-Hr Hybrid. Tutti modelli Toyota, tutti con tecnologia Full Hybrid, quindi con guida elettrificata ma senza necessità di ricarica alla colonnina.

    Prenotazione Kinto share Venezia

    Scelto il luogo e confermata la durata del noleggio, nel mio caso di circa un giorno dal 28 maggio, subito dopo l’atterraggio a Venezia, fino al 29 maggio, in tempo per riprendere il volo per Roma.

    Scelta auto Kinto share

    La mia scelta finale è per una Toyota Yaris Cross Hybrid, sufficientemente capiente e da poco introdotta sul mercato, quindi anche piacevole da possedere per il tempo del mio soggiorno tra Venezia e Treviso.

    Esperienza diretta

    Al mio arrivo a Venezia accendo l’app e cerco l’auto. Si trova in un parcheggio comodissimo da raggiungere, pochi metri fuori dell’area arrivi dell’aeroporto.

    Kinto share Yaris Cross Venezia aeroporto

    Apro l’auto dall’app Kinto share, faccio un attento giro attorno all’auto seguendo le indicazioni dell’applicazione per riscontrare eventuali danni già esistenti al momento della presa in carico. C’è una piccola abrasione dell’adesivo Kinto (e forse della vernice, ma si tratta di questioni millimetriche…), per precauzione scatto una foto – come richiesto e guidato dall’app – la carico e da quel momento in poi posso guidare tranquillamente.

    car sharing Fabio Orecchini con Yaris Kinto Share aeroporto Venezia

    Il serbatoio è quasi pieno, quindi la benzina disponibile più che abbondante per il mio utilizzo, che mi porta da Venezia a Treviso e poi nei dintorni soltanto per piccoli spostamenti.

    Comune di Vllorba Treviso convegno AIA

    Parcheggio direttamente davanti al Municipio del Comune di Villorba, praticamente attaccato a Treviso, dove c’è in bella mostra il punto informativo con il programma di Artificial Intelligence Agorà, la manifestazione alla quale devo partecipare.

    Car sharing auto Kinto share davanti comune di Villorba Treviso

    Nella pausa pranzo scopro, grazie agli organizzatori della manifestazione, l’agri-ristorante Nonno Andrea, dove c’è un bellissimo mercato di frutta e ortaggi (molti di produzione locale e biologica) e l’Italianità del gusto per il bello, il sano e il buon mangiare completa l’esperienza andandosi a unire agli interessantissimo contenuti della manifestazione alla quale partecipo, organizzata da BiblioTreviso insieme al Comune di Villorba, assessorato alla Cultura.

    Nonno Andrea Treviso

    La guida scorre senza intoppi, l’auto è nuovissima, con interni ed esterni molto ben puliti e con un allestimento ricco di optional. L’utilizzo del navigatore è semplice, intuitivo e ovviamente essenziale – visto che viaggio da solo e non conosco bene la zona.

    Guida autostrada auto car sharing Kinto share

    Il mattino seguente rispetto al mio arrivo rientro a Venezia, non ci sono molte indicazioni per trovare l’area car-sharing e questo rischia di essere un problema.

    Car-sharing Yaris Cross Kinto Share aeroporto di Venezia parcheggio

    Vado a memoria e arrivo all’ingresso per il parcheggio più vicino al terminal, visto che ricordo di aver avuto l’impressione di essere veramente nell’area di sosta più facilmente raggiungibile.

    Trovo tutto senza problemi, parcheggio l’auto e scendo per qualche foto.

    Fabio Orecchini con auto Kinto share a Venezia

    Costo e livello di soddisfazione

    Ho trovato l’auto immediatamente fuori l’area arrivi, il serbatoio era pieno e l’auto nuova e pulita fuori dentro.

    L’ho utilizzata per andare da Venezia a Treviso, muovermi per piccoli spostamenti locali ed averla comunque sempre a disposizione per ogni eventualità.

    Il conto finale di 100,40 euro è più basso rispetto ad auto in noleggio a breve termine che avevo cercato tramite i migliori motori di ricerca (dai 120 euro in su con modelli anche più piccoli, non ibridi e meno accessoriati).

    Ricevuta costo Kinto share Venezia

    Car-sharing competitivo anche per viaggi di lavoro

    Esperienza molto positiva, che estende la competitività del car-sharing all’utilizzo nelle trasferte brevi di lavoro, oltre che agli spostamenti urbani o metropolitani.

    Tornerò sull’argomento. Anche con test di altri servizi e in altre condizioni. La Nuova Mobilità offre possibilità che a volte nemmeno immaginiamo.

    Mano indica scritta Kinto share su auto in car-sharing

    Kinto Mobility

    Kinto non è soltanto car-sharing, visto che la famiglia di offerte Kinto Mobility comprende anche auto in noleggio a lungo termine (Kinto One) e una App (Kinto Go) che premette l’accesso a servizi di mobilità locale, regionale e nazionale e altre offerte che prescindono dall’utilizzo di un’automobile.

    Clicca qui e leggi Nuova mobilità, Kinto della Toyota raggiunge clienti che non usano l’auto.

  • Elettrico contro idrogeno, la sfida sbagliata. Bus elettrico Mercedes avrà celle a combustibile Toyota

    Elettrico contro idrogeno, la contrapposizione tra le due soluzioni a zero emissioni è ritenuta da molti tifosi dell’elettrico una necessità per arrivare prima possibile alla diffusione dell’auto a batterie.

    Sfida sbagliata, secondo me. Lo dico da sempre ed è evidente in ogni analisi di sistema fatta da chi di sistemi energetici se ne intenda veramente.

    Se si vuole raggiungere in modo efficace l’obiettivo delle zero emissioni, si deve fare tesoro dell’enorme possibilità a nostra disposizione di poter ricorrere a ben due vettori energetici producibili da fonti rinnovabili e utilizzabili senza produzione di inquinanti e senza emissioni di CO2.

    Mercedes eCitaro elettrico idrogeno

    Bus Mercedes eCitaro

    La nuova variante del bus elettrico Mercedes eCitaro, in grado di percorrere 400 km senza necessità di fare soste intermedie per la ricarica, dimostra la complementarità delle due tecnologie.

    Infatti, nonostante la nuova batteria al litio con tecnologia NMC (Nichel-Manganese-Cobalto) da 588 kWh di capacità energetica, il Mercedes eCitaro di nuova generazione si ferma a 280 km di autonomia con la sola batteria a bordo. Dopo di che si deve fermare a lungo per ripristinare la carica degli accumulatori.

    La versione articolata (quella lunga) del Mercedes eCitaro, nonostante la batteria ancora più capiente da 686 kWh, ha un’autonomia ancora più limitata, dichiarata dal costruttore pari a 220 chilometri con una ricarica completa.

    400 km di autonomia grazie all’idrogeno

    La variante appena presentata, arriva a 400 km di autonomia grazie all’integrazione nel sistema di trazione della tecnologia delle celle a combustibile e all’arrivo a bordo dell’idrogeno.

    Serbatoi di idrogeno, sistemati sul tetto, e celle a combustibile con 60 kW di potenza permettono di portare l’autonomia di marcia con un pieno di idrogeno e la ricarica delle batterie a 400 chilometri per la versione da con vano passeggeri singolo da 12 metri e a ben 350 chilometri per la versione snodata con doppia cabina passeggeri (con un incremento di quasi il 65% di autonomia, in questo caso, rispetto alla soluzione solo elettrica a batterie).

    Mercedes eCitaro elettrico idrogeno

    Mercedes sceglie Toyota

    Toyota Motor Europe, che già fornisce in Europa il sistema a idrogeno per il CaetanoBus H2.City Gold, fornirà la tecnologia a idrogeno con celle a combustibile per il Mercedes-Benz eCitaro a lunga percorrenza.

    Clicca qui e leggi Autobus a idrogeno, a Terni la corsa dimostrativa con Toyota fino alla Cascata delle Marmore.

    Il modulo Toyota TFCM2-F-60 è il sistema di seconda generazione capace di erogare 60kW di potenza che può essere facilmente integrato sul tetto dell’autobus.

    Modulo idrogeno Toyota

    Gli ingegneri della Toyota Motor Europe supporteranno la progettazione del sistema e l’integrazione del modulo nel Mercedes eCitaro per garantire efficienzapotenza e durata del sistema.

    Il Toyota Fuel Cell Module ha un convertitore di tensione che opera in una gamma di tensione da 450 a 700 Volt e – in base a quanto comunicato dalla Toyota – raggiunge la massima efficienza a circa 30kW.

    Toyota espande l’attività idrogeno in Europa

    Matt Harrison, Presidente di Toyota Motor Europe, evidenzia l’espansione delle attività idrogeno della Toyota in Europa.

    Siamo lieti di lavorare con Daimler Buses e siamo lieti di vedere che le nostre attività di vendita di propulsori a idrogeno in Europa continuano ad espandersi.

    Toyota è impegnata a raggiungere la neutralità in termini di emissioni di carbonio in atmosfera e crediamo che l’idrogeno sia uno degli elementi chiave di una futura società decarbonizzata.

    Toyota produzione modulo idrogeno in Europa