L’idrogeno in Italia comincerà dai treni. FNM e Trenord hanno infatti firmato un accordo per il progetto H2iseO che punta fare del Sebino e della Valcamonica la prima Hydrogen Valley Italiana con un investimento stimato di 160 milioni di euro.
![](https://www.alstom.com/sites/alstom.com/files/styles/related_media_cover/public/2018/07/12/coradia_ilint_r._frampe-alstom_toyota_salzgitter.jpg?h=c6980913&itok=KaLbqbBn)
Treni dalla Francia
Entro il 2023 FNM acquisterà 6 treni Alstom Coradia Stream per poi darli in locazione a Trenord e impiegarli sulla linea Brescia-Iseo-Edolo per sostituire i convogli diesel in servizio dai primi anni ’90. FNM ha anche un opzione per altri 8 convogli a idrogeno prodotti dalla società francese.
![Alstom idrogeno](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/12/Alstom_Coradia-iLint_Decryption_EN_OK-1024x576.png)
Idrogeno blu e CO2 catturata
Per alimentarli sarà utilizzato inizialmente idrogeno blu. Sarà ricavato, attraverso reforming, da metano e biometano catturando e stoccando la CO2 emessa. L’impianto sorgerà nel deposito di Trenord di Iseo dove vengono attualmente effettuati il rifornimento e la manutenzione dei treni diesel.
![iLint](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/12/iLint-2.png)
Idrogeno verde e due elettrolizzatori
Dal 2025 invece ci sarà l’idrogeno verde prodotto da due elettrolizzatori. La cosa importante è che si sta studiando l’integrazione con la FNMAutoservizi che gestisce 40 mezzi in Valcamonica. Dunque sarebbe l’anticamera di una piattaforma di mobilità integrata aperta anche ad altre tipologie di operatori.
![Alstom idrogeno](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/12/Wasserstoff-Zug-004.png)
Non solo treni
I partner per la realizzazione degli elettrolizzatori non sono stati resi noti e sono ancora in via di definizione. Per gli altri capitoli invece si aprono mille possibilità che però hanno bisogno di un elemento fondamentale: i mezzi. Bus, ma non solo. Anche mezzi commerciali per la logistica e automobili.
![Treno idrogeno](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/12/8fe1b3e0-2fe2-11eb-bffe-f8dcd4f86c0b.jpg)
Un moltiplicatore di opportunità
E non parliamo solo di servizi di noleggio e car sharing in un’area di grande interesse turistico. La possibilità di rifornirsi di idrogeno è una risorsa sia per i turisti, futuri possessori di auto ad idrogeno, sia per altri operatori che hanno nell’idrogeno una prospettiva resa infattibile dall’assenza di infrastruttura.
![Alston idrogeno](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/12/alstom-larga1-1024x531.jpg)
Hard-to-abate
Vi sono infatti settori per i quali la decarbonizzazione è difficile se non impossibile. Sono i cosiddetti “hard-to-abate” come il trasporto pesante, i mezzi industriali e il trasporto aereo e marittimo che valgono un quinto delle emissioni totali di CO2 e sono clienti fondamentali per le società petrolifere ed energetiche.
![Alstom Breeze](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/12/Alstom-Eversholt-Breeze.png)
Il fattore H
Proprio loro, unendosi sotto l’iniziativa denominata Choose Renewable Hydrogen, hanno inviato una lettera al vice-presidente esecutivo dell’UE, Franz Timmermans perché l’idrogeno sia incluso nello European Green Deal. Anche per questo l’iniziativa di Trenord potrebbe aprire nuovi scenari.
![Toyota Fuel Cell](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/11/IMG_20201124_145018_Bokeh-1024x768.jpg)
I costruttori di auto e stack
Lo scenario è interessante anche per le case automobilistiche che producono auto ad idrogeno, come Honda, Hyundai e Toyota. Queste ultime due hanno inoltre interessi industriali visto che producono in proprio gli stack e vedono nell’idrogeno da sempre la soluzione energetica finale.
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![HYBari](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/12/004.jpg)
Una soluzione globale
Il treno ad idrogeno per le tratte non elettrificate è una soluzione che stanno già sperimentando in Austria, Francia, Olanda, Giappone e Germania dove l’iLint (sempre con convogli Alstom) ha già percorso oltre 250.000 km. L’accordo tra Snam e Trenitalia è l’ulteriore segnale che l’idrogeno su rotaia è una prospettiva reale.
![](https://www.alstom.com/sites/alstom.com/files/styles/large_media_cover/public/2020/03/06/Coradia_iLint2018_%20Copyright%20%20R.%20Frampe%20_MR-1.jpg?h=5dc9785f&itok=GEg5Dytn)