La flotta di Uber sarà completamente elettrica entro il 2040. L’azienda americana ha un piano da 800 milioni di dollari per i prossimi 5 anni e ha stipulato già accordi con General Motors, Nissan e Renault. Il piano fa seguito al Clean Air Plan e all’accordo che Uber ha già firmato nel Regno Unito con Nissan per 2mila Leaf e avere una flotta solo elettrica a Londra entro il 2025.
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![Nissan Leaf](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/02/Nissan-LEAF_image-source-1024x683.jpg)
Con GM, solo per il Nordamerica
Il nuovo accordo con General Motors riguarda gli USA e il Canada. Gli autisti di Uber avranno uno sconto (non quantificato) per l’acquisizione dell’auto da sommare agli 8.500 dollari di incentivo. Per gli accessori di ricarica, wallbox comprese, è previsto invece uno sconto del 20%.
![Chevrolet Bolt EV](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/2020-Chevrolet-BoltEV-002-1024x682.jpg)
Drivefounding
Un’altra fonte di finanziamento saranno gli utenti: scegliendo un’auto elettrica, pagheranno una tariffa addizionale. GM Financial e Uber lanceranno inoltre un piano simile a quello britannico per Los Angeles e Denver. L’accordo è incentrato sulla Chevrolet Bolt e su tutti i modelli elettrici futuri del gruppo americano.
Leggi l’articolo sul piano di elettrificazione di General Motors in 4 mosse
![Chevrolet Bolt EV](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/2020-Chevrolet-BoltEV-005-1024x682.jpg)
Le intenzioni dell’Alleanza
Con Nissan e Renault è stata firmata una dichiarazione di intenti. Il piano è per l’Europa e parte da Francia, Olanda, Portogallo e Regno Unito. L’obiettivo per il 2025 è avere il 50% delle corse in elettrico in 7 capitali (Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Lisbona, Londra, Madrid e Parigi), generatrici nel 2021 dell’80% del giro di affari di Uber in Europa.
![](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2018/11/Nissan-LEAF_01-1024x683.jpg)
L’esempio di Londra
Alla Francia saranno destinati 75 milioni di euro per incentivare fino a 4.500 euro ogni vettura. Anche in questo caso, il cliente finanzierà la transizione con un contributo di 3 centesimi al km per passeggero sulla tariffa ordinaria. La particolare attenzione al paese d’Oltralpe trova due motivazioni.
![Renault Zoe](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/06/21240984-renault-zoe-the-sound-of-change-1024x576.jpg)
Un occhio di riguardo per la Francia
La prima è la nazionalità di uno dei costruttori, la seconda è in un rapporto di Transport&Environment. Il documento afferma che il ride hailing avrebbe incrementato le emissioni all’interno delle grandi città e che la flotta di Uber in Francia sarebbe composta al 90% da auto diesel.
![Parigi](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/Parigi-1024x533.jpg)
La condivisione non sempre efficiente
Transport&Environment si è segnalato negli anni scorsi per i suoi attacchi al motore al gasolio (e non al motore a combustione in quanto tale). Le auto condivise generano maggiore efficienza, ma è anche vero che, circolando in cerca di una corsa, generano emissioni, al contrario del car sharing.
![Uber](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/Uber.jpg)
Un problema di sistema prima che di consenso
Questo pone un problema di bilanciamento della flotta in rapporto alla domanda e agli altri mezzi di trasporto pubblici. Uber è al lavoro per un rapporto ambientale. Nel frattempo ha recepito il messaggio per cercare quel consenso, legislativo prima che di opinione, che nel Vecchio Continente fatica a trovare. Secondo Transport&Environment il piano di Uber diminuirà entro il 2025 le emissioni di CO2 di 500.000 tonnellate.
![Uber Transport Environment](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/Uber-commitment-infographic-twitter-1024x512.png)
I dati in Nordamerica
Sono invece significativi i dati d’Oltreoceano. Prima della pandemia, lo 0,15% delle corse in USA e Canada erano effettuate da auto elettriche, il 12% da ibride e ibride plug-in, 5 volte la quota di vendita di tale tipologia di auto negli USA. Il ride-hailing genera lo 0,6% delle emissioni dell’intero sistema dei trasporti.
![Los Angeles](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/Los-Angeles.jpg)
Più di mille corse per autista
Uber effettua 7 miliardi di corse all’anno nel mondo attraverso 5 milioni di autisti, la maggior parte… “ibridi”. Come è noto infatti il servizio viene effettuato spesso attraverso auto private da persone che non possiedono licenza specifica. Ed è questa la barriera legislativa che i tassisti usano per resistere a Uber.
![Taxi Roma](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/TAXI.jpg)
Uber al contrattacco
La mossa di Uber rappresenta anche uno strumento competitivo nei confronti dei concorrenti. Lyft ha annunciato una flotta elettrica al 100% per il 2030, ma senza promettere alcun aiuto economico. Nel 2016 GM aveva acquisito il 6,6% d Lyft con un investimento di 500 milioni di dollari.
![Lyft](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/Lyft-1024x577.jpg)
La mobilità non è per tutti
Tale quota è stata venduta alla fine del 2019 seguita dalla chiusura di Maven, il marchio di mobilità di GM. Sorte analoga ha avuto anche Chariot di Ford, servizio di van sharing nato e morto in 3 anni. Questa tendenza è antecedente alla pandemia da Covid-19, dunque naturale.
![Maven](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/MavenNYSEOpeningBell18-1024x737.jpg)
Le chiavi competitive
Alla luce anche di questo fattore il business va rivisto. Se le cose stanno così, non saranno le case a mettere più auto elettriche su strada attraverso consociate. Ci penseranno le aziende di servizio invece alle quali le case automobilistiche dovranno praticare sconti e facilitazioni per non perdere questa quota di mercato.
![Ricarica cartello](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/electric-cars-top.jpg.img_.1280.medium.jpg)
L’elettrificazione fa gola
Uber sta anche lavorando con BP ed EVgo per fornire servizi di ricarica dedicati ai propri autisti. E anche questa è una mossa strategica. I sistemi di pagamento dell’energia per i trasporti sono infatti un terreno di battaglia tra utility, aziende di servizi, case automobilistiche e persino industrie petrolifere.
![BP](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/09/BP.jpg)