di Mario Cianflone – Giornalista del Sole 24 Ore
Auto o mezzi pubblici, suv da due tonnellate oppure bicicletta, con cestino. E, ancora, macchina oppure fighettossimo monopoattino.
Nessuno parla di moto e scooter
E lo scooter? E la moto?
![Il Ruggito di Mario Cianflone Sole 24 Ore](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2019/02/leone_il_ruggito-1.jpg)
No! No questi veicoli pratici, ecologici e anche divertenti o addirittura emozionanti non rientrano nei radar dei guru della mobilità, non sono considerati un’alternativa meritevole di sostengo da parte di coltissimi sindaci e assessori di grandi città.
Gli stessi che sprecano denaro pubblico per restringere carreggiate, costruire ciclabili nelle mitiche land of nowhere e lanciare allarmi smog anti-auto quando i riscaldamenti vanno a manetta.
La realtà è un’altra
Eppure moto e scooter sono la prima alternativa all’auto, ai mezzi pubblici (tra l’altro, vista l’emergenza sanitaria, da disinfestare, oggi più che mai insieme alle auto in car sharing).
![Scooter e moto](https://www.fabioorecchini.it/wp-content/uploads/2020/03/moto_e_scooter.jpg)
Sono veicoli eco sostenibili, consumano poco, le emissioni sono trascurabili, razionali visto che occupano poco suolo e fluidificano il traffico. E sono sicuri: frenano bene, si fanno vedere, sono stabili e chi li guida è assicurato e mette il casco. Tutto il contrario dei monopattini tanto amati e di moda.
Per gli analisti moto e scooter non esistono
Tuttavia, moto e scooter non piacciono neppure agli analisti. Una recente ricerca di Kantar sul futuro della mobilità individuale non li prende neppure in considerazione.
Eppure le due ruote a motore continuano a crescere e forse analisti ed osservatori dovrebbero scendere in strada e vedere il mondo e non profetizzare scenari guardandalo dal loro pc.
Post Scriptum
In questi giorni di grave situazione sanitaria dovremmo calibrare il concetto stesso di pericolo e quello di emergenza.
Smog, CO2 e polveri sono un problema, indubbiamente, ma le emergenze vere sono ben altro. E per dirla tutta: in una situazione dove il distanziamento sociale è imperativo, se proprio bisogna muoversi, allora bisogna usare l’auto, quella personale: più sicura dal punto di vista delle possibilità di contagio rispetto a un tram o a una metropolitana.
E in questa ottica è stupefacente l’atteggiamento del sindaco di Milano contrario a spegnere Ztl come area C e area B.