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  • Ces 2023, così nasce l’auto con l’anima digitale

    Il Consumer Electronics Show di Las Vegas anche quest’anno non delude le aspettative e mette in luce un aspetto cruciale per l’auto del futuro, caratterizzata da un’integrazione totale tra hardware e software.

    Un domani tutt’altro che remoto, anzi per molti versi già iniziato, nel quale l’automobile conferma la sua centralità e diventa protagonista assoluta anche del mondo digitale.

    Nasce l’automobile con l’anima digitale, come l’ha definita esplicitamente Oliver Zipse, numero uno mondiale della Bmw, nel suo discorso di apertura al CES 2023.

    Oliver Zipse Bmw iVision Dee

    Bmw iVision Dee

    Quando pronuncia quella frase, Zipse ha vicino a sé il prototipo Bmw i Vision Dee (Digital emotional experience) che interagisce con lui, gli parla e sembra fargli l’occhiolino, grazie alla tecnologia e-ink che muta la colorazione del doppio rene frontale.

    Bmw iVision Dee

    La Bmw iVision Dee anticipa i contenuti della futura piattaforma Neue Klasse (Nuova classe) su cui a Monaco stanno nascendo le auto elettriche in arrivo sul mercato a partire dal 2025. Non si tratta di una piattaforma nel senso tradizionale del termine, ma di un’architettura integrata fatta di hardware e software.

    Software protagonista

    Proprio il software, con le sue applicazioni in tutti gli ambiti dell’auto e della mobilità, è il principale filo conduttore delle numerose presenze di aziende del settore auto.

    Volkswagen ID.7

    La Volkswagen presenta la berlina elettrica ID.7, destinata principalmente al mercato americano con il compito di rinnovare i successi della Passat in versione zero emissioni. Anche la Volkswagen ID.7 fa dell’interazione digitale con l’esterno, comunicata attraverso l’inedita verniciatura luminescente scelta per camuffarne l’aspetto, uno dei suoi punti di forza.

    Volkswagen ID.7

    Audi Holoride

    L’Audi punta sulla realtà aumentata con il nuovo visore Holoride, progettato per essere indossato in auto. Il visore fonde l’esperienza digitale con quella reale in base alle situazioni in cui ci si trova su strada.

    Stellantis, grandi novità software

    Il gruppo Stellantis presenta grandi novità e il Ceo Carlos Tavares annuncia un’accelerazione ulteriore proprio nel campo dello sviluppo software, in collaborazione con partner di primo piano come Amazon e Qualcomm.

    Peugeot Inception con Hypersquare

    Il prototipo Peugeot Inception mostra contenuti che vanno ben oltre l’atteso debutto della futura generazione dell’i-cockpit, successo tecnologico attuale dei modelli del leone.

    Peugeot Inception

    La tecnologia Hypersquare, presentata dalla numero uno della Peugeot Linda Jackson, arriva a sostituire addirittura il volante con un nuovo interfaccia digitale dalle enormi potenzialità.

    Peugeot Hypersquare

    Dodge e Ram, rivoluzione elettrica

    Novità anche per i marchi americani del gruppo Stellantis, Dodge e Ram, per i quali vengono svelati due prototipi che porteranno nei prossimi anni all’arrivo di modelli elettrici inediti. Il Ram 1500 Revolution, in particolare, anticipa un grande pick-up elettrico dalle caratteristiche estetiche e di utilizzo da primo della classe.

    Fiat 500e in vendita nel Metaverso

    La Fiat 500e preparare il debutto sul mercato americano, previsto per il 2024, scegliendo il Ces per inaugurare la sua prima concessionaria digitale nel Metaverso, realizzata in collaborazione con Microsoft.

    Hyundai, Kia e il nuovo marchio Mobis

    Hyundai e Kia danno evidenza al progetto Zero1ne, con progetti a elevato contenuto tecnologico e digitale opera di altrettante start-up. Hyundai Mobis, marchio del gruppo dedicato alla nuova mobilità, presenta la navetta a guida autonoma M.Vision To, destinata all’utilizzo urbano e capace di interagire con gli occupanti anche per la pianificazione degli spostamenti.

    Ioniq 5 guida autonoma

    In giro per Las Vegas, inoltre, si incontrano le Ioniq 5 a guida autonoma in fase di acquisizione dati, per passare al test vero e proprio senza conducente nei prossimi mesi.

    Infrastruttura di ricarica ultraveloce a marchio Mercedes

    La Mercedes annuncia la costruzione di un’infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici realizzata direttamente dal gruppo con l’obiettivo di rendere disponibili ben diecimila punti di ricarica ultraveloce ad elevata potenza nel mondo.

    ZF, guida autonoma e cinture di sicurezza riscaldate

    La tedesca Zf, oltre a tecnologie di integrazione di componenti e piattaforme digitali per l’elettrificazione e la guida autonoma, presenta le prime cinture di sicurezza riscaldate.

    Navetta autonoma ZF

    La riduzione dei consumi energetici per la climatizzazione, ottenibile grazie al tepore trasmesso direttamente al corpo degli occupanti, secondo i progettisti permette di aumentare anche del 15% l’autonomia di marcia di un’auto elettrica a parità di confort nell’abitacolo. 

    Holon Mover disegnato da Pininfarina

    Tra le molte navette a guida autonoma presenti al Ces, svettano due soluzioni a firma italiana. Il Mover della Holon, disegnato da Pininfarina, oltre al design particolarmente originale promette grande qualità costruttiva.

    Holon Mover Pininfarina

    Italdesign e Politecnico di Torino, la navetta è anche spazio da aggiungere a casa e ufficio

    L’Italdesign presenta a Las Vegas un concetto completamente inedito di navetta, messo a punto insieme al Politecnico di Torino. La Climb-e, oltre a guida autonoma e trazione elettrica, propone infatti un’integrazione concettualmente rivoluzionaria del mezzo di trasporto con l’ambiente costruito.

    Italdesign Climb-e

    La Climb-e è costituita da due parti, una piattaforma di trazione e un abitacolo. L’abitacolo può staccarsi dalla piattaforma per “collegarsi” ad edifici dotati di appositi sistemi di attacco e sollevamento verticale, andando così ad aggiungere uno spazio supplementare a un ufficio, oppure a un appartamento privato.

    Climb-e dettaglio nome

    Made in Italy, sempre idee che vanno “oltre”

    Al Ces di Las Vegas la navetta Made in Italy non si limita quindi alla rivoluzione della mobilità, ma la utilizza per reinventare anche l’architettura. 

  • Ces 2023 a Las Vegas, la tecnologia sceglie il pragmatismo

    Ces 2023, al via giovedì 5 gennaio a Las Vegas la più importante rassegna dedicata alla tecnologia a livello mondiale.

    Obiettivo Zero Emissioni sarà presente all’evento e ne analizzerà da vicino le novità più interessanti.

    Guardando le anticipazioni, il pragmatismo sembra la scelta più comune. L’auto è presente con modelli elettrici destinata ai segmenti più tradizionali del mercato, ma anche con interfacce d’uso digitali per semplificare l’intrattenimento di bordo e i servizi in connessione.

    Concetti non vaghi, nel momento in cui le borse stanno premiando sempre meno l’entusiasmo fine a se stesso per la tecnologia. Finalmente si nota una grande attenzione per le nuove piattaforme software, alla loro integrazione rapida ed efficace sulle vetture di serie.

    Presenti 275 aziende legate alla mobilità

    Al Ces – Consumer Electronics Show che racconta da decenni il futuro prossimo hi-tech dai padiglioni del Las Vegas Convention Center – saranno presenti 275 aziende legate alla mobilità, immerse come sempre in un orizzonte ben più ampio, che mette assieme tutti i settori trainanti del mondo digitale.

    Lo scenario è quello delle promesse ormai archiviate sull’arrivo della guida autonoma di livello 4 su larga scala, almeno nell’arco di pochi anni. Il riacutizzarsi della pandemia in Cina rischia poi di amplificare la carenza di microchip a livello mondiale.

    Ces 2023 Audi

    Il futuro possibile dell’auto

    L’auto si presenta dunque a Las Vegas con una grande dose di realismo, di futuro possibile.

    Bmw esporrà un concept car destinato ad introdurre la piattaforma modulare Neue Klasse, destinata a fare da base ad una nuova generazione di vetture elettriche dai costi di produzione ridotti ed una maggiore autonomia di percorrenza, a partire dal 2025

    La risposta Volkswagen sarà nel debutto della versione ormai definitiva della berlina che segna l’ingresso della piattaforma modulare Meb nel mercato delle vetture di più grandi dimensioni, con ambizioni anche sul mercato statunitense e asiatico.

    Ces 2023 Volkswagen

    Anticipata finora dal concept ID.Aero, rappresenta un modello cruciale per allargare la formula ID a nuovi clienti, in attesa della piccola ID.Life attesa nel 2025.

    Vero pragmatismo anche da parte di Stellantis, che al Consumer Electronic Show esporrà la variante elettrica del Ram 1500 basato sulla piattaforma STLA Frame, ovvero il pick-up destinato ad innovare l’offerta della fascia di veicoli più diffusa e tradizionale negli Usa, pronto a competere con il Ford F150 Lighting a zero emissioni o Chevrolet Silverado Bev, ormai prossimo al debutto sul mercato

    Altra partita invece per Peugeot, ad uno storico ritorno negli Stati Uniti con il concept Inception. Non un’auto, ma la rappresentazione fisica delle possibilità offerte dalla prossima frontiera nella digitalizzazione del cockpit di guida, dell’accesso ai servizi in connessione e soprattutto di intrattenimento.

    Ricerca di alternative

    La sfida è tutta lanciata al duopolio Apple CarPlay e Android Auto, finora capace di calamitare l’attenzione dei consumatori su interfacce e business ai quali i costruttori automobilistici tradizionali vogliono tornare a proporre una invitante alternativa.

    Non a caso, Audi e Mercedes guardano ad arricchire l’esperienza d’uso, con la Casa dei quattro anelli impegnata a mostrare le potenzialità sulle sue vetture della tecnologia di visori a realtà aumentata sviluppata dalla startup Holoride. Da Stoccarda arriva  una interfaccia d’uso denominata “Tech to Desire”, che punta sulla semplificazione estrema dei comandi.

    Ces auto volante

    Auto volante

    Il Consumer Electronic Show 2023 riserverà comunque spazio per le suggestioni, come il l’auto volante a decollo verticale firmata dalla startup Aska, ma l’attenzione è nello sviluppo di componentistica per accelerare in modo concreto la fattibilità della guida autonoma e il collegamento con le infrastrutture stradali.

    Automi e intelligenza artificiale

    E’ il caso del colosso tedesco ZF o lo stesso Gruppo Hyundai, proprietario dal 2020 della Boston Dynamics, specializzata nella realizzazione di automi e mobilità ad intelligenza artificiale.

    Al Las Vegas Convention Center presenterà i frutti del lavoro del programma Zer01NE, un aggregatore che dal 2018 ha coordinato e ospitato in totale 10 programmi, con la partecipazione di oltre 140 startup.

    Una piattaforma aperta di innovazione, che nasce per fare sintesi tra ricerca e industria. Immagine quest’ultima che spiega perfettamente il pragmatismo del momento e dunque il Consumer Electronics Show 2023.

  • Osservatorio Auto e Mobilità Luiss Business School, ecco le parole dell’innovazione

    A soli tre mesi dall’insediamento del Comitato Scientifico, l’Osservatorio Auto e Mobilità di Luiss Business School, diretto dal prof. Fabio Orecchini dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi e dal prof. Luca Pirolo della Luiss Guido Carli, ha presentato le sue attività, le linee di ricerca e la Roadmap 2023 alla stampa e agli esperti nella sede di Villa Blanc a Roma.

    Roadmap 2023

    Il prof. Fabio Orecchini ha presentato le attività, l’organizzazione, i primi partner dell’Osservatorio (UNRAE, Toyota, Honda) e svelato la Roadmap 2023. Sono due i filoni di ricerca comunicati, entrambi centrali per l’evoluzione dell’auto e della mobilità nel prossimo decennio.

    Fabio Orecchini Osservatorio Luiss

    Il primo è cruciale per il mercato e i modelli di business, riguarda la mappatura e l’analisi delle dinamiche di comunicazione, delle politiche commerciali e della risposta del mercato alle innovazioni di prodotto, di sistema e di servizio introdotte nella Macro-area.

    Il secondo entra direttamente nel cuore del grande tema del momento, l’energia. L’attività di ricerca riguarda l’individuazione di adeguate strategie energetiche per l’auto e la mobilità in Italia e in Europa.

    Prima ricerca

    Presentati dal prof. Luca Pirolo e dal prof. Luigi Nasta i risultati della prima ricerca dell’Osservatorio, che ha svelato quali siano le parole dell’Innovazione nel settore auto e mobilità.

    Osservatorio Pirolo

    Mappatura su Twitter

    La ricerca ha indicato i termini più utilizzati dalle case auto e dagli utenti (oltre 60.000 contributi provenienti da più di 29.000 account ufficiali italiani ed internazionali monitorati su Twitter con analisi di tutti i post di un anno da ottobre 2021 a ottobre 2022) tra quelli individuati dagli esperti dell’Osservatorio come rappresentativi nelle aree chiave Sostenibilità, Mobilità, Sicurezza, Elettrificazione.

    Le parole dell’innovazione

    Le parole dell’innovazione più utilizzate sono CO2BatterySafetyHybridEVMobility Sustainability. CO2 è risultato essere il termine di gran lunga più utilizzato (41% dei contributi).

    Osservatorio Nasta

    Sostenibilità, mobilità, elettrificazione e sicurezza

    Le tecnologie di maggiore interesse sono 􏰄relative all’elettrificazione (Battery 13%, Hybrid 10% ed EV 10%), grande interesse anche per la sicurezza 􏰉Safety 􏰊􏰋􏰌􏰂 e l’􏰁evoluzione del concetto di mobilità (Mobility 7%).La sostenibilità, aggregando i dati relativi a CO2 (41%) e Sustainability (3%), risulta l􏰁’argomento di maggior interesse con oltre 27.000 contributi (pari al 44% del totale).

    Osservatorio presentazione

    Primi partner sostenitori sono Unrae, Toyota e Honda ma l􏰁Osservatorio è aperto a nuove partnership con aziende, associazioni e istituzioni appartenenti a tutti i settori che concorrono all􏰁ecosistema della mobilità e dell’auto, con tre possibili livelli di adesione: PartnerMain Sponsor Sponsor.

    Caroli Pirolo Osservatorio

    Clicca qui per il sito dell’Osservatorio Auto e Mobilità di Luiss Business School.

  • Toyota Kenshiki Forum, il futuro passa per il plug-in hybrid. Novità C-HR Prologue, nuova Prius e bZ Compact Suv

    Toyota al Kenshiki Forum 2022 guarda al futuro e sembra accompagnare per mano i suoi clienti verso una crescente elettrificazione.

    Nell’appuntamento annuale del gruppo Toyota, riservato a un selezionato gruppo di esperti e giornalisti, è possibile scoprire le linee di indirizzo e conoscere in anteprima i futuri modelli. Quest’anno emerge con forza l’accelerazione della casa giapponese nel passaggio dall’ibrido non ricaricabile al plug-in hybrid e all’elettrico puro.

    Nuovo C-HR sarà Plug-in Hybrid

    L’anteprima del prototipo Toyota C-HR Prologue anticipa linee estetiche e contenuti tecnologici della nuova generazione di un’auto di grande successo sul nostro mercato.

    Toyota C-HR Prologue

    Il concept CH-R Prologue è molto vicino alla versione di serie della prossima Toyota C-HR, che arriverà probabilmente nelle concessionarie entro il prossimo anno.

    Il design audace conferma le scelte fatte con il primo modello, ma aggiunge un tocco di innovazione soprattutto nella levigatura delle superfici e nel frontale con firma luminosa Hammerhead, cioè a testa di martello, che contraddistingue tutti i nuovi modelli del marchio.

    Toyota C-HR Prologue frontale hammerhead

    La novità più grande, comunque, riguarda il sistema di trazione perchè alla versione full hybrid si aggiunge un’inedita motorizzazione plug-in hybrid, con Powertrain quasi certamente analogo a quello della Toyota Prius di quinta generazione.

    Quinta generazione Prius

    Anche la nuova Toyota Prius esordisce in Europa al Kenshiki Forum di Bruxelles.

    La quinta generazione del mostro sacro dell’elettrificazione automobilistica, prima auto di serie della storia ad aver portato sul mercato la tecnologia ibrida, in Europa è soltanto ibrida plug-in.

    Toyota Prius Plug-in hybrid

    Il suo sistema di trazione, composto da un nuovo motore a benzina due litri di cilindrata con potenza di 112 kW (152 cv) e da un motore elettrico da 120 kW (163 cv), eroga una potenza totale di 164 kW (223 cv), di gran lunga superiore alla potenza massima dell’attuale versione plug-in, che si ferma a 90 kW (122 cv).

    L’autonomia in modalità elettrica con una ricarica completa delle batterie al litio da 13,6 kWh è di circa settanta chilometri e le emissioni annunciate sul ciclo Wltp sono di 19 g/CO2 al chilometro.

    Se confermato dall’omologazione ufficiale, questo numero consentirà alla Toyota Prius di accedere in Italia al massimo livello degli incentivi, se il prezzo sarà mantenuto al di sotto dei trentacinquemila euro Iva esclusa (42.700 euro a listino). 

    Sei elettriche bZ entro il 2026

    Il prototipo elettrico Toyota bZ Compact Suv anticipa invece l’arrivo di un modello esclusivamente elettrico a batterie più compatto della Toyota bZ4X, prima auto elettrica del marchio già presente a listino, nella nuova famiglia delle auto Toyota bZ, cioè Beyond Zero.

    Kenshiki Forum bZ Compact Suv Concept

    Entro il 2026 la Toyota lancerà sul mercato in Europa sei nuovi modelli elettrici identificati dalla sigla bZ.

    Il prototipo bZ Compact Suv ha dimensioni simili a quelle della Toyota C-HR e sarà disponibile soltanto in versione elettrica a batterie. Le novità più interessanti riguardano gli interni e (forse) il sistema di sterzata.

    Il volante stilizzato a forma di cloche fa supporre che la tecnologia di sterzata steer-by-wire, disponibile come optional sulla Toyota bZ4X, sia destinata a diventare una caratteristica di tutti i modelli bZ.

    Toyota bZ Compact Suv Concept interni cloche

    Molto interessante l’idea di una traccia luminosa nell’abitacolo, che rende evidente chi stia interloquendo con l’assistente vocale di bordo e stabilisce una sorta di filo diretto tra l’auto e i passeggeri.

    Approccio multi-tecnologico

    La scelta strategica dell’approccio multi-tecnologico, che propone diverse soluzioni al cliente e non sterza unicamente sulla prospettiva elettrica a batterie, come fatto da altri grandi gruppi europei, è sottolineata direttamente del numero uno mondiale.

    Akio Toyoda

    Il suo pensiero viene riferito dalla portavoce personale Julie Hamp a un piccolissimo gruppo di media del quale faccio parte.

    Julie Hamp è arrivata appositamente a Bruxelles per riportare le parole di Akio Toyoda:

    Pensate a noi come a un grande magazzino. La varietà è ciò che rende interessante un centro commerciale per un largo gruppo di clienti. Andreste a fare acquisti in un grande magazzino che offre abiti di un’unica misura? 

    Al Kenshiki Forum è evidente come questa frase si traduca in una gamma completa di soluzioni da proporre al mercato nei prossimi anni.

    Toyota approccio multi-tecnologico power of and

    Anche motori tradizionali alimentati a idrogeno

    Rispetto al noto portafoglio tecnologico della Toyota composto da sistemi di trazione full hybrid, plug-in hybrid, elettrici e a idrogeno con celle a combustibile, il gruppo svela l’ulteriore opzione dei veicoli con motore a combustione interna alimentato a idrogeno, particolarmente interessante per la decarbonizzazione del trasporto pesante.

  • Osservatorio Auto e Mobilità Luiss Business School, il 13 dicembre primo rapporto annuale e conferenza stampa UNRAE

    Primo appuntamento pubblico il 13 dicembre nella sede di Villa Blanc a Roma per l’Osservatorio Auto e Mobilità di Luiss Business School, costituito in collaborazione con il CARe – Center for Automotive Research and Evolution dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi.

    Nella stessa occasione l’Unrae, partner e promotore dell’Osservatorio, riprenderà la consuetudine di organizzare la sua tradizionale conferenza stampa di fine anno.

    Partner Osservatorio Luiss

    I direttori scientifici dell’Osservatorio prof. Fabio Orecchini, ordinario di sistemi per l’energia e l’ambiente dell’Università Guglielmo Marconi e fondatore di Obiettivo Zero Emissioni, e prof. Luca Pirolo, Associato di Management dell’Università Luiss Guido Carli, presenteranno l’Osservatorio alla stampa e divulgheranno i risultati della prima ricerca portata a termina dal centro studi universitario.

    L’attività dell’Osservatorio Auto e Mobilità prevede un intenso programma di studi e ricerche, pubblicazioni tematiche, organizzazione di seminari, convegni ed eventi relativi all’evoluzione dell’industria dell’auto e alla mobilità sostenibile.

  • Honda HR-V hybrid, nella mia prova emerge il carattere razionale

    La Honda HR-V prima serie del 1998 ha un posto speciale nella mia memoria. La ricordo parcheggiata nel garage mentre le giravo intorno cercando di capire cosa avesse di così speciale da avermi letteralmente conquistato.

    Si trattava di un concetto automobilistico completamente nuovo e per molti versi azzardato, se lo guardiamo in base agli sviluppi che ha avuto, molti anni più tardi, il mercato dei Suv-crossover compatti.

    Honda HR-V prima serie, l’azzardo

    La prima Honda HR-V, quella che ha fatto nascere un’intera categoria di veicoli, ha soltanto due porte e quattro posti a bordo, con un bagagliaio piuttosto limitato.

    Honda HR-V prima serie 1998

    Non nasce come auto per famiglie, piuttosto come auto per persone con una vita molto attiva e desiderose di uno stile di utilizzo razionale, evidenziato dalla posizione di guida rialzata, ma anche sportivo, come testimoniavano chiaramente le due porte di ispirazione coupè.

    Honda HR-V terza serie, la sintesi

    La maniglia nascosta delle portiere posteriori della nuova Honda HR-V di terza serie, non sono un vezzo stilistico senza radici. Sono un tributo all’invenzione del 1998. che si ritrova anche in molte altre caratteristiche dell’attuale modello.

    Honda HR-V profilo in parcheggio aeroporto

    Le dimensioni sono molto più compatte di quanto si percepisca, sia da fuori che nella vivibilità interna. La lunghezza di 4,34 metri permette un’ottima guidabilità urbana, eppure dentro lo spazio non manca.

    Le sedute posteriori riservano la bella sorpresa di uno spazio estremamente generoso per le gambe, anche 15 centimetri superiore rispetto a modelli concorrenti, unito a dotazioni di serie aggiornate per il confort di bordo. Le bocchette di distribuzione dell’aria climatizzata, insieme alle due prese Usb e ad apposite tasche interne contenute nei portaoggetti posteriori dei sedili – dedicate allo smartphone – sono begli esempi di attenzione alla vita dinamica che ha ispirato i progettisti del modello fin dalla prima serie.

    Honda HR-V tra quarti avanti

    Prova di guida

    Quando ci si siede alla guida, l’ambiente moderno e curato e le partenze elettriche del sistema ibrido Honda sempre rispondenti alle richieste del guidatore danno una piacevole sensazione di grande controllo.

    Lo schermo da 8,9 pollici del sistema multimediale Honda Connect è al centro del cruscotto e propone una sistema di infointrattenimento piacevole e intuitivo. La risposta ai comandi è veloce e dei tasti fisici sulla sinistra del display hanno la specifica funzione di tranquillizzare anche chi non è nativo digitale.

    La connettività Android e Apple si dimostra immediata e senza intoppi, con collegamento wireless nel caso di Apple CarPlay. Utilizzo anche l’assistente vocale, che si attiva dicendo “Ok, Honda”, con soddisfazione e senza problemi di comprensione dei comandi se ben pronunciati.

    Sistema full-hybrid

    La tecnologia ibrida a bordo della Honda HR-V è la stessa della Honda Jazz. Si tratta di un Powertrain che privilegia la funzione di trazione del motore elettrico, con il motore a benzina utilizzato come generatore elettrico, e per questo è definito da molti “ibrido serie”. Nella realtà, non si tratta soltanto di questo ed ha fasi importanti di funzionamento, in condizioni di marcia anche critiche – dal punto di vista delle emissioni e dei consumi – durante le quali il motore a benzina invia direttamente potenza alle ruote.

    Clicca qui e leggi Come funziona il sistema Full-Hybrid Honda.

    Prestazioni e consumi

    Le prestazioni dinamiche sono di tutto rispetto. In accelerazione e tra le curve di un percorso misto extra-urbano il controllo della traiettoria da parte del guidatore e il confort interno dei passeggeri segnano entrambi valutazioni più che positive.

    Honda HR-V alto tre quarti

    La Honda HR-V è un’auto che va guidata e vissuta per poterne apprezzare veramente le doti.

    Il sistema ibrido Honda fa registrare consumi molto contenuti in città e particolarmente ridotti – considerando lo stile di guida che ho deciso di tenere – anche in era urbano. In funzione della pesantezza del piede sull’acceleratore, ci si mantiene nei due casi al di sotto dei 5 litri di consumo ogni cento chilometri.

    Honda HR-V frontale FO

    Se si sceglie di essere ulteriormente attenti alle tasche, all’ambiente e alla sicurezza propria e degli altri su strada, con accelerazioni graduali e velocità di punta contenute, l’elettrificazione risulta ancora più efficace e i consumi si avvicinano ai 4 litri per cento chilometri.

    In autostrada, i consumi salgono con la velocità, specialmente una volta oltrepassati i 120 km/h. Impostando il sistema di gestione automatica della velocità di crociera sui 130 km/h, in funzione del traffico e delle salite presenti sul tracciato, il consumo arriva a superare i 6 litri ogni 100 chilometri.

    Honda HR-V posteriore tre quarti vicino

    Magic seats

    Molto comodo il sistema di chiusura dei sedili posteriori Magic Seats. Il meccanismo permette di sollevare dall’interno dell’abitacolo le sedute del divano posteriore, diviso in due parti, fino a bloccarle in alto in maniera indipendente l’una dall’altra.

    Questo permette di ottenere spazio nella parte posteriore per caricare oggetti particolarmente ingombranti.

    Honda HR-V Magic Seats

    Prezzo

    Prezzo partire da 31.200 euro per la versione Elegance, che diventano 35.100 euro per la Advance e 37.600 euro per la Style.

  • Toyota Prius, l’auto che ha aperto l’era dell’elettrificazione diventa soltanto ibrida plug-in e anche bella

    Toyota Prius V, quinta generazione del modello che ha fatto arrivare a bordo delle auto di serie motori elettrici e batterie di trazione, si presenta con due grandi novità.

    La prima è che diventa soltanto ibrida plug-in, dotata quindi di batterie al litio ricaricabili anche dall’esterno e di un’autonomia di marcia continuativa in modalità elettrica che viene promessa nell’ordine degli ottanta chilometri.

    La seconda è che dopo aver avuto in tutte le precedenti generazioni un’estetica mirata soprattutto alla riconoscibilità su strada del modello, adesso diventa anche bella secondo i canoni classici del design automobilistico.

    Toyota Prius V avanti

    Sistema ibrido

    Grazie a un motore-generatore più potente e al motore a benzina ciclo Atkinson da due litri la potenza combinata arriva a 223 CV (164 kW).

    Il sistema ibrido di quinta generazione annuncia più potente e maggiormente efficiente. Il motore 2.0 litri di cilindrata produce 148 CV (111 kW) e il un nuovo motore elettrico ha una potenza di 120 kW (160 CV), con una potenza totale del sistema che arriva a 223 CV (164 kW).

    Rispetto ai 122 CV (90 kW) dell’attuale generazione nella versione ibrida plug-in, la potenza globale viene quindi quasi raddoppiata.

    L’obiettivo dei progettisti Toyota Prius V è di consentire la maggior parte della guida quotidiana in modalità EV. L’autonomia in modalità elettrica è maggiore del 50% rispetto alla generazione attuale (che promette circa 50 chilometri con una ricarica completa delle batterie).

    Il risultato è ottenuto grazie a una nuova batteria agli ioni di litio da 13,6 kWh, con celle a maggiore densità energetica che consentono un packaging ottimizzato e il posizionamento sotto i sedili posteriori, abbassando il baricentro.

    Toyota Prius V dall'alto

    Linea a cuneo

    L’iconica forma a cuneo, distintiva della Toyota Prius fin dalla seconda generazione, diventa più piacevole e affusolata. L’altezza complessiva si abbassa di 50 mm, mentre l’apice del tetto si sposta all’indietro e vengono proposti pneumatici di diametro maggiore, fino a 19 pollici.

    Frontale hummerhead

    Il frontale con design a forma di martello, detto “hammerhead”, integra luci con profilo scolpito, che accentuano la forma distintiva dell’auto. La vista posteriore è accentuata da un elemento di illuminazione lineare tridimensionale che vuole enfatizzare il design futuristico e focalizzare l’attenzione sul grande logo Prius.

    Toyota Prius V cruscotto

    Island architecture

    L’abitacolo utilizza il nuovo concept “Island Architecture” di Toyota Prius V che permette la realizzazione di un interno pulito e spazioso. La posizione di guida è più bassa, mentre display e comandi sono posizionati per un’ergonomia ritenuta ottimale dai designer.

    Gli interni a tema black sono divisi in tre zone secondo la nuova “Island Architecture” di Prius: “surroundings”, “driver module” e “floating instrument panel”.

    Toyota Prius V tre quarti dietro

    Arrivo sul mercato

    La quinta generazione di Prius Plug-in sarà introdotta in Europa nella primavera del 2023.

  • Polestar 2, Google è protagonista della mia prova su strada

    Polestar 2, primo modello del nuovo marchio svedese ad essere disponibile in Italia si può provare in anteprima a Milano.

    Ci vado di corsa, naturalmente. L’auto si può acquistare fin da subito esclusivamente online sul sito della Polestar, dov’è possibile anche prenotare le prove di guida che inizieranno proprio da Milano – probabilmente grazie alle auto che posso guidare in anteprima – per poi essere proposte nelle principali città italiane nel corso di un roadshow.

    Il prossimo anno, inoltre, oltre al canale digitale saranno aperti due Polestar Space a Roma e Milano, dove sarà possibile prendere contatto con il marchio e conoscere i diversi modelli della gamma.

    Polestar in Italia

    L’offerta attuale comprende la Polestar 1 ibrida plug-in, modello dal grande fascino (prezzo centomila euro) e la Polestar 2 che provo in anteprima. Ma la gamma si allargherà nei prossimi mesi grazie all’arrivo del Suv Polestar 3 e a tre ulteriori modelli annunciati entro il 2026, al ritmo di un nuovo modello completamente inedito ogni anno.

    Polestar 2 con numero

    Clicca qui per leggere l’articolo sulla presentazione a Copenaghen della Polestar 3 – Polestar 3 primo Suv del marchio fa il pieno di tecnologia e arriva anche in Italia.

    Clicca qui e guarda il VIDEO – Polestar 3 spiegata da Alexander Lutz, a capo del marchio in Italia.

    La Polestar 2 è un modello esclusivamente elettrico e fortemente digitale. Nel test è subito evidente che propone un’esperienza di guida molto diversa rispetto agli standard delle tradizionali automobili con motore a combustione interna benzina o diesel.

    Polestar 2 su strada a Milano

    Basta sedersi, si avvia da sola

    Appena mi metto al volante, l’auto mi propone subito una grande novità. Per attivarla non c’è nessuna chiave da girare, nè un pulsante start da premere.

    Basta sedersi al posto di guida e il computer di bordo – grazie a dei sensori posti sotto il sedile – rileva la presenza del guidatore, accendendo automaticamente la macchina. È sufficiente spostare la leva del cambio sulla posizione Drive e si parte.

    Polestar 2 garage

    Nuovo ecosistema

    La sensazione dominante è quella di trovarsi in un ambiente totalmente nuovo, nonostante volante, pedali, comandi di frecce e tergicristalli siano al loro solito posto.

    Ciò che caratterizza l’ambiente digitale è Google, non c’è dubbio.

    La Polestar 2 è stata la prima auto in assoluto a integrare direttamente Google al suo interno e offre, attraverso lo schermo centrale da 11,1 pollici posto verticalmente, un interfaccia potente.

    Polestar 2 interno cruscotto

    Il sistema ospita le applicazioni Google Assistant con comandi vocali, Google Maps con supporto per veicoli elettrici , Google Play Store per l’aggiunta di nuove applicazioni.

    Google Maps per l’elettrico

    Google Maps, in particolare, risulta fondamentale per la guida elettrica, visto che è questa applicazione a calcolare e visualizzare la percentuale residua di batteria prevista all’arrivo di un percorso impostato per la navigazione e ad indicare i punti di ricarica presenti sul tracciato.

    Esperienza di guida

    L’esperienza di guida, fortemente caratterizzata dall’aspetto digitale, nella prova su strada tra Milano e Genova evidenzia ottime caratteristiche dinamiche.

    L’auto risulta maneggevole nei tratti urbani e le ottime sospensioni smorzano l’effetto mattone che caratterizza spesso le auto elettriche, che hanno il vantaggio del baricentro basso ma lo svantaggio di una massa oltre i duemila chili.

    In autostrada, andando da Milano a Serravalle, la vita a bordo scorre serena, anche sotto la pioggia e tra le strettoie dei lavori che mi mettono spesso al fianco di grossi Tir.

    Polestar 2 Serravalle Outlet

    La posizione di guida non è alta come in un Suv, ma risulta rialzata e gradevole in confronto alle berline di dimensioni simili, quindi con una lunghezza attorno ai 4,60 metri.

    Gamma e prezzi

    La Polestar 2 è disponibile con un solo motore elettrico da 170 kW nelle versioni Standard Range (batteria da 69 kWh e autonomia di omologazione fino a 470 km) e Long Range (batteria da 78 kWh e autonomia fino a 540 km) e con due motori nella versione Long Range Dual motor dotata di 300 kW di potenza e batteria da 78 kWh, con autonomia fino a 480 chilometri.

    Polestar 2 frontale muso

    Se si aggiunge il Performance Pack opzionale, la Dual Motor arriva a una potenza di 350 kW con coppia massima di 680 Nm. Il sistema elettrico è a 400 Volt e consente potenze di ricarica veloce in corrente continua fino a 150 kW e ricarica domestica trifase fino a 11 kW.

    Apre il listino il modello con un solo motore elettrico con prezzi a partire da 52.200 euro. Per le versioni più potenti e con l’aggiunta di pacchetti opzionali si arriva fino a circa 70.000 euro.

  • Volvo EX90, l’ammiraglia elettrica è un computer su quattro ruote

    La Volvo EX90 è il nuovo Suv elettrico a sette posti che va a ricoprire il ruolo di nuova ammiraglia del marchio svedese. Secondo Jim Rowan, numero uno mondiale della Volvo, non è semplicemente un’auto:

    La Volvo EX90 è un computer su quattro ruote, che rappresenta per la Volvo l’apertura di una nuova era.

    Elettrica, digitale e connessa

    La Volvo EX90 nasce esclusivamente elettrica, marcatamente digitale e costantemente connessa.

    Volvo EX90 posteriore e luci

    L’innovativa modalità di ricarica bidirezionale permette all’auto di scambiare energia con la casa, la rete elettrica e anche con altre auto.

    Clicca qui e leggi: Volvo, grazie alla ricarica bidirezionale la EX90 elettrica scambierà energia con la casa e la rete.

    Le batterie al litio da 111 kWh, secondo i dati forniti dalla casa, consentono un’autonomia con una ricarica di oltre 600 chilometri sul ciclo di omologazione Wltp e possono essere ricaricate con potenze fino a 250 kW, permettendo così di passare dal 10% all’80% di capacità soltanto in mezz’ora.

    Volvo EX90 profilo

    Ecosistema connesso

    La trazione elettrica, seppur di nuova concezione e realizzata sulla prima piattaforma Volvo dedicata in modo mirato all’alimentazione a batterie, non è l’elemento monopolizzante tra le caratteristiche della nuova auto-computer.

    L’auto diventa infatti protagonista all’interno di un intero ecosistema completamente connesso, definibile come Internet delle cose, nel quale le sua capacità di scambio energetico, elaborazione delle informazioni e utilizzo dell’intelligenza artificiale la rendono parte della vita digitale dell’uomo.

    Volvo EX90 fari anteriori

    Sicurezza senza precedenti

    L’approccio “Human centric” inaugurato in casa Volvo dal nuovo modello comprende anche le elevatissime dotazioni di sicurezza, che mirano a farne il modello più sicuro di sempre.

    Clicca qui e leggi: Volvo, Lidar nel tetto e la nuova ammiraglia EX90 sarà l’auto più sicura di sempre.

    A bordo ci sono videocamere, radar, un sistema lidar integrato nel tetto capace di individuare un pericolo a 250 metri di distanza, sensori a ultrasuoni.

    Volvo EX90 interno 7 posti

    Lo scudo di sicurezza, inoltre, non è più orientato soltanto all’esterno, ma guarda anche all’interno. Nell’abitacolo, radar e videocamere monitorano infatti le condizioni del conducente e impediscono che bambini o animali domestici posano essere dimenticati in auto per distrazione.

    Design dell’era digitale

    Anche il design completa la sua identità grazie all’elaborazione digitale. Il software di gestione delle luci anteriori e posteriori regala effetti sorprendenti, come l’accensione dinamica ad “apertura degli occhi” dei fari.

    Volvo EX90 cruscotto con schermi

    Nell’abitacolo le linee pulite e minimali lasciano il ruolo da protagonisti a due schermi, uno da 9″ posizionato davanti al guidatore e l’altro da 14,5″ in posizione centrale. Collaborazioni di altissimo livello con aziende specializzate in elaborazione delle immagini e grafica per videogiochi e realtà virtuale promettono effetti grafici di altissimo livello.

    Compatibilità ambientale

    Grande attenzione all’utilizzo di materiali riciclati e di origine naturale. Il 15% dell’acciaio e il 25% dell’alluminio provengono da riciclo e per gli interni debuttano nuovi tessuti di origine biologica certificata che consentono tonalità inedite anche per colori classici, come il grigio.

    Volvo EX90 muso

    Ordinabile da subito

    La nuova Volvo EX90 è già ordinabile in concessionaria e inizierà ad essere prodotto negli Usa a fine anno. Le prime consegne ai clienti in Italia sono programmate all’inizio del 2023.

    Prezzi

    La Volvo EX90 Twin motor Performance con potenza di 380 kW (517 cv) è a listino a 109.500 euro, la Volvo EX90 Twin motor da 300 kW (408 cv) ha un prezzo di 104.500 euro

  • StoreDot, che cosa ha sviluppato la start-up nella quale Volvo (e non solo) ha investito

    Cento miglia in 5 minuti. È questo lo slogan della StoreDot, la start-up israeliana nella quale Volvo Cars ha annunciato recentemente di aver investito attraverso la Volvo Cars Tech Fund, il suo braccio finanziario per operazioni di venture capital.

    Leggi l’articolo di Volvo che investe in StoreDot

    StoreDot
    In Israele con tanti partner

    StoreDot ha il suo quartier generale a Herliya ed è stata fondata nel 2012 da Doron Myersdorf (amministratore delegato), Simon Litsyn e Gil Rosenman mentre il ruolo di executive chairman è di David Gilmour. Sì, si chiama proprio come il chitarrista dei Pink Floyd. Volvo non è il primo costruttore automobilistico né il primo grande marchio ad aver messo gli occhi su StoreDot. Prima degli svedesi vi hanno infatti investito Daimler, BP, Ola Electric, TDK e Samsung.

    StoreDot
    Industrializzazione a Northvolt

    L’obiettivo di Volvo è combinare le tecnologie messe a punto e ancora in fase di sviluppo da StoreDot e industrializzarle nella joint-venture con Northvolt. In questo caso si parla di un investimento di 30 miliardi di corone svedesi (2,9 miliardi di euro) per lo sviluppo e la produzione di celle e batterie, a favore di veicoli Volvo e Polar, utilizzando solo energia da fonti rinnovabili. In poche parole: ripulire il segmento più grosso e sporco – o meno pulito – dell’auto elettrica.

    Leggi l’articolo di Volvo e Northvolt, per l’auto elettrica la priorità è creare posti di lavoro

    StoreDot
    Anche BMW e Volkswagen

    Ambizione legittima per un costruttore che punta a fare il 50% delle vendite con le auto elettriche nel 2025, il 100% nel 2030 e infine ad essere a impronta zero nel 2040. Dal canto suo, Northvolt – nel cui capitale sono presenti anche BMW e Volkswagen – deve puntare a un duplice obiettivo: standardizzare al massimo e, allo stesso tempo, dare ai propri finanziatori prodotti su misura per le proprie esigenze. L’accordo tra Volvo e Northvolt prevede anche un centro di ricerca e una gigafactory dedicati creando oltre 3mila posti di lavoro.

    StoreDot
    Anodo al silicio “nano”

    La tecnologia ideata da StoreDot si basa su un anodo di nuova concezione che, al posto della grafite, impiega nanoparticelle di silicio insieme a molecole organiche. La composizione di quest’ultime è segreta e, secondo l’azienda israeliana, contrasta la naturale espansione dell’anodo permettendo l’adozione di potenze di ricarica maggiori con curve più spinte, in sicurezza e minore decadimento. Al conseguimento di questo risultato, oltre alla chimica, avrebbero contribuito il machine learning e l’intelligenza artificiale.

    StoreDot
    Additivi stabilizzanti

    Ma non è solo questa la direttrice di ricerca. StoreDot avrebbe individuato anche soluzioni innovative per l’anodo e l’elettrolita. Per il primo ha ideato un processo di applicazione innovativo denominato RIE (Reactive-Ion Etching). Per il secondo ha brevettato additivi del gruppo ditioestere-funzionali in grado di stabilizzare l’elettrolita rallentando contemporaneamente il degrado di catodo e anodo, anche se quest’ultimo è a base metalloide. Una soluzione ibrida solida (semi-solida) a bassa resistenza farà da ponte verso le batterie allo stato solido vere e proprie.

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    A sacchetto o cilindriche

    Nel frattempo, le batterie con anodo al silicio “100in5” con chimica NMC811 hanno dimostrato ottimi risultati: con una densità in massa di 300 Wh/kg e in volume di 680 Wh/litro sopportano 1.250 cicli (10-80% in 15 minuti e scarica completa in un’ora a 25 °C e pressione zero) mantenendo un’efficienza dell’80%. StoreDot afferma di poter applicare tale tecnologia sia alle celle a sacchetto (pouch) per applicazioni pack-to-cell (senza moduli), sia quelle cilindriche 4680, utilizzate da Tesla. Secondo la start-up israeliana (e Volvo) sarà su un’auto nel 2024.

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    Il calcolatore di ricarica

    Le caratteristiche migliori di questa batteria sembrano essere la stabilità e la capacità di ricevere alte potenze con una curva di ricarica praticamente piatta. StoreDot mette a disposizione un calcolatore per rendersi conto della differenza. Se prendiamo un’auto con batteria da 90 kWh che consuma 29 kWh/100 km e la ricarichiamo a 350 kW per incamerare energia sufficiente per 100 miglia (162 km), il miglior concorrente impiega 11 minuti con una media di 18 minuti per le altre contro i 5 minuti della StoreDot.

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    Questione di chimica e software

    Insomma la batteria StoreDot ci mette meno della metà e il suo vantaggio è maggiore quanto più elevata è la potenza di ricarica cominciando ad allungare (anzi accorciare) già con potenze oltre i 100 kW. Un altro aspetto interessante di questa tecnologia è che non si tratta solo di chimica, ma anche di software e questo dimostra, ancora una volta, quanto sia importante l’aspetto immateriale per lo sviluppo dell’auto elettrica e quanto – probabilmente – vi sia da scoprire anche nelle chimiche già disponibili.

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    Cento miglia in due minuti

    Altro aspetto fondamentale di questa tecnologia – e che fa a differenza per una start-up – è che StoreDot, oltre alla chimica, abbia già individuato (e brevettato) i processi per industrializzare le proprie batterie. E questo sarebbe solo l’inizio perché con le batterie allo stato solido si pensa di arrivare nel 2028 ad una densità di energia in massa di 450 Wh/kg e una velocità di ricarica “100in3” e nel 2032 ad una batteria “post lithium” “100in2” con una densità di 550 Wh/kg.

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    Efficienza piena fino a 600 cicli

    Alla metà di ottobre StoreDot ha effettuato un’altra prova con le sue celle “100in5” ricevendo ulteriori conferme. Caricate dal 10% all’80% in 10 minuti e scaricate in un’ora, hanno superato i 1.000 cicli per abbassare la propria efficienza all’80%. Altro dato ancora più significativo è che le celle StoreDot sono scese sotto il 100% solo dopo 600 cicli. Questo vuol dire efficienza piena per 300.000 km e dell’80% per 500.000 km con l’ampia, anzi ampissima sicurezza garantita da questo test massacrante.

    Lo stato solido? Almeno 10 anni

    StoreDot sta preparando una versione ancora più resistente della sua “100in5” della quale sarà data dimostrazione entro fine anno. L’azienda israeliana ha fatto sapere che lo sviluppo delle batterie allo stato semi-solido prosegue secondo i tempi stabiliti. Quelle allo stato solido hanno invece un futuro più lontano: almeno 10 anni.

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