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  • Toyota Wehybrid Race, il social dell’auto diventa sociale

    Non solo social, ma sociale. Toyota WeHybrid Race ha una missione non soltanto commerciale, ma rivolta ad una maggiore consapevolezza collettiva che porta vantaggi al singolo e anche al territorio.

    Al via il 15 febbraio prossimo la prima edizione della WeHybrid Race, un contest innovativo che rappresenta al meglio la visione di mobilità evoluta Toyota, con oltre 45.000 clienti che già aderiscono al programma WeHybrid e utilizzano l’app MyT, pensata per monitorare la percentuale di percorrenza in elettrico della vettura e premiare i comportamenti di guida virtuosi con dei Toyota Green Credits, convertibili in buoni digitali da utilizzare attraverso l’App Kinto Go per i servizi di mobilità offerti dalla piattaforma, come biglietti metro, bus, taxi, parcheggi ed eventi.

    Toyota WeHybrid Race My Toyota

    WeHybrid Community

    Proprio i membri della community WeHybrid saranno chiamati a formare due squadre, ognuna delle quali supporterà uno specifico progetto di riqualificazione urbana che sarà realizzato da Toyota in collaborazione con Retake, organizzazione no profit di recupero urbano. La sfida durerà fino a metà aprile, e la vittoria andrà alla squadra i cui partecipanti avranno totalizzato la somma maggiore di chilometri percorsi a zero emissioni.

    Riqualificazione urbana

    Due i progetti di riqualificazione in lizza.

    Aria a colori” , con la realizzazione in 7 città italiane (Roma, Milano, Bologna, Bari, Salerno, Arezzo e Padova) di murales con vernici di Airlite, una pittura totalmente minerale e inodore che riduce l’inquinamento urbano, neutralizzando le sostanze chimiche nocive rilasciate nell’ambiente.

    Murales riqualificazione urbana

    Il secondo progetto candidato è denominato “Città per tutti”, con una serie di interventi di rigenerazione urbana all’interno della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene e al Museo diffuso del Parco Fluviale della Confluenza di Roma, ma soprattutto con un forte valore inclusivo grazie alla previsione di ausili per persone con difficoltà motorie e non vedenti.

    Vincono tutti

    Ci piace definirla la prima competizione dove vincono tutti: i clienti, il territorio e l’ambiente.

    Commenta Mariano Autuori, Direttore Marketing di Toyota Motor Italia, sottolineando l’effetto l’engagement che la WeHybrid Race crea comportamenti di guida sostenibili e i vantaggi concreti che porta per l’automobilista e il territorio.

    Mariano Autuori Toyota

    Premia la guida sostenibile

    Ovvero l’idea che ha portato alla nascita della piattaforma WeHybrid nel 2020 e dei suoi servizi agevolati in base allo stile di guida ecosostenibile, fino all’assicurazione RC completa e gratuita per i chilometri percorsi in modalità a zero emissioni, al crescere dei quali si riduce anche il costo del tagliando di manutenzione.

  • HySolarKit, l’idea italiana per l’ibrido solare su auto circolanti

    Il progetto italiano di ibrido solare HySolarKit per auto già circolanti, quindi spesso molto inquinanti, è portato avanti da un partenariato di 4 aziende: Mecaprom, Solbian, Landi Renzo ed eProInn – Energy and Propulsion Innovation, spin-off dell’Università di Salerno fondato dal professor Gianfranco Rizzo.

    Si tratta di un approccio all’elettrificazione che porta alla ribalta la rigenerazione funzionale ed energetica del parco auto già circolante, anche datato, per accelerare in modo deciso verso il raggiungimento dei traguardi sul contenimento delle emissioni.

    HySolar Kit ibrido solare gruppo di lavoro

    Interessata anche la Toyota

    Questo il nuovo filone di lavoro all’attenzione dei media dopo l’intervento di Akio Toyoda il 13 gennaio scorso, in occasione del Tokyo Auto Salon. Il Ceo di Toyota ha sostanzialmente proposto l’elettrificazione dei veicoli già esistenti, ovvero una sistematica operazione di retrofit che vede la conversione delle loro motorizzazioni endotermiche tradizionali in powertrain evoluti, capaci cioè di affiancare il contributo delle nuove auto nella lotta al cambiamento climatico.

    Tutto questo con una soglia di costo evidentemente pensata per il grandissimo numero  di automobilisti non propensi alla sostituzione immediata della vecchia vettura. Un metodo, dunque, anche con risvolti sociali abbinati alla necessità di velocizzare la transizione.

    Progetto Save per l’ibrido solare

    Anche l’Europa ha già sposato l’idea da tempo, come dimostra il progetto Save (Solar Aided Vehicle Electrification) finanziato dalla Commissione europea per lo sviluppo e l’industrializzazione del sistema HySolarKit, la conversione di vetture benzina o diesel in veicoli ibridi alimentati anche ad energia solare.

    Auto ibrida solare con kit HySolar

    Nella sede presso il campus di Fisciano, i ricercatori provenienti da eProLab, il gruppo di ricerca del Dipartimento d’Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno, lavorano alle fasi di industrializzazione finale del HySolarKit, che prevede l’aggiunta ad una vettura tradizionale, a trazione e propulsore  termico anteriore, di due motori elettrici integrati nelle ruote posteriori (Hybrid Electric Retrofit System, “HERS”). Si realizza in questo modo una trazione integrale ibrida, con i motori elettrici alimentati da una batteria addizionale al litio.

    Doppia possibilità di ricarica

    Questa può essere ricaricata dalla rete elettrica, con una opzione plug-in, oppure da pannelli solari flessibili ad alto rendimento prodotti da Solbian, partner del progetto, montati sul tetto e sul cofano dell’auto.

    In questo caso, la ricarica avviene in modo gratuito e tanto nelle fasi di guida che di sosta. La trazione integrale ibrida viene poi gestita attraverso una interfaccia passiva con la centralina di controllo del veicolo, chiamando cioè in causa l’intervento dei motori elettrici posteriori in base alle condizioni di carica degli accumulatori, ma senza interferire con le regolazioni originali del veicolo, dunque con una adattabilità elevata anche a vetture datate, circa il 70% del parco circolante europeo secondo quanto dichiarano gli esperti della eProInn.

    Auto circolante ibrida solare HySolarKit

    Per l’azienda, l’intervento dei motori elettrici consente un miglioramento evidente nelle prestazioni, con una riduzione del 20% nel tempo necessario per l’accelerazione 0-100 km/h, ma anche con una diminuzione nei consumi e nelle emissioni che può raggiungere il 25% nella tipica guida urbana.

    Il lavoro della eProInn si sta rivolgendo anche ad un update sostanziale del HySolarKit con il sostegno dei fondi di Campania Start Up Innovativa, per l’aggiunta di una funzionalità di guida in modalità 100% elettrica per brevi tratti.

  • Honda Civic Hybrid, bentornato piacere di guidare – la mia prova di utilizzo

    Honda Civic Hybrid è un’auto da guidare. La nuova generazione dell’amatissimo modello Honda guarda al futuro, con un sistema ibrido perfezionato e dotato di nuove soluzioni tecnologiche e maggiore risparmio nei consumi rispetto alla versione precedente, e al tempo stesso riesce a mantenere caratteristiche incredibilmente dirette nella restituzione delle sensazioni dinamiche al conducente.

    Lo avevo già notato nella mia prova al momento del lancio, in Spagna.

    Clicca qui e leggi: Honda Civic, ibrida è meglio che benzina, diesel e turbo.

    Simbiosi tra conducente a automobile

    Gli alleggerimenti mirati di telaio e carrozzeria, la nuova geometria per passo e carreggiata posteriore e una grande attenzione alla rigidità non soltanto si traducono in un ottimo controllo in curva, ma permettono una vera e propria simbiosi tra chi siede al volante e l’automobile.

    Honda Civic Hybrid prova

    Quando ci si mette alla guida, risulta inoltre evidente la grande dinamicità del nuovo sistema ibrido. Oltre alla meccanica fredda di telaio, carrozzeria e sospensioni (il cofano anteriore è in alluminio, più basso di 2,5 centimetri, il passo è allungato di 3,5 centimetri rispetto alla versione precedente, il portellone posteriore è realizzato per la prima volta in resina, più leggero del 20% rispetto al componente tradizionale) c’è il decisivo contributo della tecnologia di trazione nel design delle sensazioni di bordo.

    Design delle sensazioni

    Se si accelera con decisione, risulta evidente come la trasmissione e-Cvt non preveda un vero e proprio cambio ma una sorta di staffetta alle varie velocità tra trazione elettrica e motore a benzina basata su rapporti fissi, che simula, nell’andamento del numero dei giri del motore termico, un cambio sequenziale a rapporti molto corti, dando la netta sensazione di trovarsi al volante di un modello sportivo.

    Honda Civic  hybrid prova guida FO interni

    Anche a velocità moderata, quindi negli spostamenti familiari oppure lavorativi in città, permane il gusto di essere a bordo. Non soltanto al posto di guida, dove certamente vengono restituite le sensazioni più nette provenienti dal percorso e dalla strada, ma anche come passeggeri.

    La capacità dell’auto di garantire confort di bordo insieme a una guidabilità di impronta addirittura sportiva, si traduce in un sottile piacere di vivere l’abitacolo condiviso da tutti gli occupanti.

    Piacere di stare a bordo

    L’essenza ibrida della nuova generazione di Honda Civic, disponibile esclusivamente con motorizzazione full hybrid a benzina più elettrico, oltre ad essere rappresentata nei numeri che ne descrivono le prestazioni, trova il suo scopo nel piacere di stare a bordo progettato degli ingegneri della Honda minuziosamente per ogni posto dell’abitacolo.

    Questo è secondo me il carattere specifico di questo modello. Al piacere di guidare si affianca il piacere di stare a bordo.

    Honda Civic Hybrid tre quarti avanti

    Numeri e prestazioni

    Il sistema ibrido della Honda Civic Hybrid comprende un motore Atkinson 2 litri di cilindrata a benzina con iniezione diretta, batterie al litio da 1,05 kWh e una potenza globale di 135 kW, con coppia massima di 315 Nm.

    L’auto consuma meno della precedente versione 1.000 benzina, ha più coppia del precedente 1.600 Diesel ed è più potente del precedente 1.500 benzina turbo.

    In pratica, batte ognuna delle precedenti motorizzazioni proprio nella sua caratteristica migliore.

    Il consumo medio dichiarato è di 4,7 litri di benzina per cento chilometri di percorrenza (108 grammi al chilometro di emissioni di CO2).

    L’elettronica contribuisce al risultato numerico con un nuovo sistema di rilevamento dei tornanti e la gestione predittiva della carica della batteria, realizzata grazie ai dati del sistema di navigazione.

    La curva di incremento della velocità è molto soddisfacente (il valore dichiarato da zero a 100 km/h è di 7,8 secondi) e soprattutto, grazie alla nuova capacità dei progettisti Honda di sfruttare in modo decisamente maggiore la parte elettrica, non fa mai salire di giri il motore a benzina in modo asincrono rispetto alle aspettative del conducente.

    Modalità “Engine” rinnovata

    Honda Civic hybrid posteriore

    La modalità “Engine” del sistema ibrido, che prevede l’invio diretto alle ruote di potenza dal motore termico, viene mantenuta anche in situazioni nelle quali precedentemente la medesima architettura ibrida Honda prevedeva l’attivazione della modalità “Hybrid” con necessità di aumento del regime di rotazione del motore a benzina per azionare anche il generatore elettrico destinato a inviare elettricità supplementare alle batterie.

    Il principale motivo di questo grande salto in avanti dal punto di vista della godibilità di guida è nelle nuove batterie al litio, di soli 1.05 kWh di capacità, che hanno una nuova tecnologia per le celle e nelle quali più di due decenni di esperienza nell’ibrido hanno consentito di ampliare nettamente l’intervallo di utilizzo della carica.

    Vita a bordo

    Gli interni sono caratterizzati dal nuovo display conducente da 10,2” e dal display centrale da 9”, che risultano certamente i due particolari più evidenti al primo accesso.

    Honda Civic hybrid prova interni FO

    Poi, però, vivendo l’automobile nella quotidianità e negli spostamenti più lunghi, il nuovo diffusore a nido d’ape che integra le bocchette d’uscita del climatizzatore e ne permette una maggiore escursione dimostra la sua importanza per il benessere nell’abitacolo e per l’impressione di contemporaneità del design.

    Prezzo

    La Honda Civic Hybrid e:Hev è a listino con prezzi di 36.900 euro per la già ben accessoriata versione Elegance, 38.000 per la versione Sport, 41.400 euro per la Advance .

  • Honda HR-V hybrid, nella mia prova emerge il carattere razionale

    La Honda HR-V prima serie del 1998 ha un posto speciale nella mia memoria. La ricordo parcheggiata nel garage mentre le giravo intorno cercando di capire cosa avesse di così speciale da avermi letteralmente conquistato.

    Si trattava di un concetto automobilistico completamente nuovo e per molti versi azzardato, se lo guardiamo in base agli sviluppi che ha avuto, molti anni più tardi, il mercato dei Suv-crossover compatti.

    Honda HR-V prima serie, l’azzardo

    La prima Honda HR-V, quella che ha fatto nascere un’intera categoria di veicoli, ha soltanto due porte e quattro posti a bordo, con un bagagliaio piuttosto limitato.

    Honda HR-V prima serie 1998

    Non nasce come auto per famiglie, piuttosto come auto per persone con una vita molto attiva e desiderose di uno stile di utilizzo razionale, evidenziato dalla posizione di guida rialzata, ma anche sportivo, come testimoniavano chiaramente le due porte di ispirazione coupè.

    Honda HR-V terza serie, la sintesi

    La maniglia nascosta delle portiere posteriori della nuova Honda HR-V di terza serie, non sono un vezzo stilistico senza radici. Sono un tributo all’invenzione del 1998. che si ritrova anche in molte altre caratteristiche dell’attuale modello.

    Honda HR-V profilo in parcheggio aeroporto

    Le dimensioni sono molto più compatte di quanto si percepisca, sia da fuori che nella vivibilità interna. La lunghezza di 4,34 metri permette un’ottima guidabilità urbana, eppure dentro lo spazio non manca.

    Le sedute posteriori riservano la bella sorpresa di uno spazio estremamente generoso per le gambe, anche 15 centimetri superiore rispetto a modelli concorrenti, unito a dotazioni di serie aggiornate per il confort di bordo. Le bocchette di distribuzione dell’aria climatizzata, insieme alle due prese Usb e ad apposite tasche interne contenute nei portaoggetti posteriori dei sedili – dedicate allo smartphone – sono begli esempi di attenzione alla vita dinamica che ha ispirato i progettisti del modello fin dalla prima serie.

    Honda HR-V tra quarti avanti

    Prova di guida

    Quando ci si siede alla guida, l’ambiente moderno e curato e le partenze elettriche del sistema ibrido Honda sempre rispondenti alle richieste del guidatore danno una piacevole sensazione di grande controllo.

    Lo schermo da 8,9 pollici del sistema multimediale Honda Connect è al centro del cruscotto e propone una sistema di infointrattenimento piacevole e intuitivo. La risposta ai comandi è veloce e dei tasti fisici sulla sinistra del display hanno la specifica funzione di tranquillizzare anche chi non è nativo digitale.

    La connettività Android e Apple si dimostra immediata e senza intoppi, con collegamento wireless nel caso di Apple CarPlay. Utilizzo anche l’assistente vocale, che si attiva dicendo “Ok, Honda”, con soddisfazione e senza problemi di comprensione dei comandi se ben pronunciati.

    Sistema full-hybrid

    La tecnologia ibrida a bordo della Honda HR-V è la stessa della Honda Jazz. Si tratta di un Powertrain che privilegia la funzione di trazione del motore elettrico, con il motore a benzina utilizzato come generatore elettrico, e per questo è definito da molti “ibrido serie”. Nella realtà, non si tratta soltanto di questo ed ha fasi importanti di funzionamento, in condizioni di marcia anche critiche – dal punto di vista delle emissioni e dei consumi – durante le quali il motore a benzina invia direttamente potenza alle ruote.

    Clicca qui e leggi Come funziona il sistema Full-Hybrid Honda.

    Prestazioni e consumi

    Le prestazioni dinamiche sono di tutto rispetto. In accelerazione e tra le curve di un percorso misto extra-urbano il controllo della traiettoria da parte del guidatore e il confort interno dei passeggeri segnano entrambi valutazioni più che positive.

    Honda HR-V alto tre quarti

    La Honda HR-V è un’auto che va guidata e vissuta per poterne apprezzare veramente le doti.

    Il sistema ibrido Honda fa registrare consumi molto contenuti in città e particolarmente ridotti – considerando lo stile di guida che ho deciso di tenere – anche in era urbano. In funzione della pesantezza del piede sull’acceleratore, ci si mantiene nei due casi al di sotto dei 5 litri di consumo ogni cento chilometri.

    Honda HR-V frontale FO

    Se si sceglie di essere ulteriormente attenti alle tasche, all’ambiente e alla sicurezza propria e degli altri su strada, con accelerazioni graduali e velocità di punta contenute, l’elettrificazione risulta ancora più efficace e i consumi si avvicinano ai 4 litri per cento chilometri.

    In autostrada, i consumi salgono con la velocità, specialmente una volta oltrepassati i 120 km/h. Impostando il sistema di gestione automatica della velocità di crociera sui 130 km/h, in funzione del traffico e delle salite presenti sul tracciato, il consumo arriva a superare i 6 litri ogni 100 chilometri.

    Honda HR-V posteriore tre quarti vicino

    Magic seats

    Molto comodo il sistema di chiusura dei sedili posteriori Magic Seats. Il meccanismo permette di sollevare dall’interno dell’abitacolo le sedute del divano posteriore, diviso in due parti, fino a bloccarle in alto in maniera indipendente l’una dall’altra.

    Questo permette di ottenere spazio nella parte posteriore per caricare oggetti particolarmente ingombranti.

    Honda HR-V Magic Seats

    Prezzo

    Prezzo partire da 31.200 euro per la versione Elegance, che diventano 35.100 euro per la Advance e 37.600 euro per la Style.

  • Toyota Prius, l’auto che ha aperto l’era dell’elettrificazione diventa soltanto ibrida plug-in e anche bella

    Toyota Prius V, quinta generazione del modello che ha fatto arrivare a bordo delle auto di serie motori elettrici e batterie di trazione, si presenta con due grandi novità.

    La prima è che diventa soltanto ibrida plug-in, dotata quindi di batterie al litio ricaricabili anche dall’esterno e di un’autonomia di marcia continuativa in modalità elettrica che viene promessa nell’ordine degli ottanta chilometri.

    La seconda è che dopo aver avuto in tutte le precedenti generazioni un’estetica mirata soprattutto alla riconoscibilità su strada del modello, adesso diventa anche bella secondo i canoni classici del design automobilistico.

    Toyota Prius V avanti

    Sistema ibrido

    Grazie a un motore-generatore più potente e al motore a benzina ciclo Atkinson da due litri la potenza combinata arriva a 223 CV (164 kW).

    Il sistema ibrido di quinta generazione annuncia più potente e maggiormente efficiente. Il motore 2.0 litri di cilindrata produce 148 CV (111 kW) e il un nuovo motore elettrico ha una potenza di 120 kW (160 CV), con una potenza totale del sistema che arriva a 223 CV (164 kW).

    Rispetto ai 122 CV (90 kW) dell’attuale generazione nella versione ibrida plug-in, la potenza globale viene quindi quasi raddoppiata.

    L’obiettivo dei progettisti Toyota Prius V è di consentire la maggior parte della guida quotidiana in modalità EV. L’autonomia in modalità elettrica è maggiore del 50% rispetto alla generazione attuale (che promette circa 50 chilometri con una ricarica completa delle batterie).

    Il risultato è ottenuto grazie a una nuova batteria agli ioni di litio da 13,6 kWh, con celle a maggiore densità energetica che consentono un packaging ottimizzato e il posizionamento sotto i sedili posteriori, abbassando il baricentro.

    Toyota Prius V dall'alto

    Linea a cuneo

    L’iconica forma a cuneo, distintiva della Toyota Prius fin dalla seconda generazione, diventa più piacevole e affusolata. L’altezza complessiva si abbassa di 50 mm, mentre l’apice del tetto si sposta all’indietro e vengono proposti pneumatici di diametro maggiore, fino a 19 pollici.

    Frontale hummerhead

    Il frontale con design a forma di martello, detto “hammerhead”, integra luci con profilo scolpito, che accentuano la forma distintiva dell’auto. La vista posteriore è accentuata da un elemento di illuminazione lineare tridimensionale che vuole enfatizzare il design futuristico e focalizzare l’attenzione sul grande logo Prius.

    Toyota Prius V cruscotto

    Island architecture

    L’abitacolo utilizza il nuovo concept “Island Architecture” di Toyota Prius V che permette la realizzazione di un interno pulito e spazioso. La posizione di guida è più bassa, mentre display e comandi sono posizionati per un’ergonomia ritenuta ottimale dai designer.

    Gli interni a tema black sono divisi in tre zone secondo la nuova “Island Architecture” di Prius: “surroundings”, “driver module” e “floating instrument panel”.

    Toyota Prius V tre quarti dietro

    Arrivo sul mercato

    La quinta generazione di Prius Plug-in sarà introdotta in Europa nella primavera del 2023.

  • Honda Civic, ibrida è meglio che benzina, diesel e turbo

    Honda Civic ibrida modello 2022. C’è ancora chi si chiede perchè l’auto diventi sempre più elettrica.

    La risposta è nelle caratteristiche e nella mia prova su strada a Madrid della nuova Honda Civic, il cui sistema ibrido con motore Atkinson 2 litri di cilindrata a benzina iniezione diretta consuma meno del precedente 1.000 benzina, ha più coppia del 1.600 Diesel ed è più potente del precedente 1.500 benzina turbo.

    Numeri che dicono più delle parole, come spesso accade. Il tutto con nuove celle per le batterie al litio e a una nuova capacità di gestire la carica degli accumulatori.
    L’ibrido, insomma, come rampa di lancio dell’elettrico.

    Honda Civic e:Hev posteriore alto

    Per conoscere il funzionamento dell’ibrido Honda (oggi chiamato commercialmente e:Hev) clicca qui e leggi Honda i-Mmd, l’altro ibrido Made in Japan.

    Essenza ibrida

    L’essenza ibrida della nuova generazione di Honda Civic, disponibile esclusivamente con motorizzazione full hybrid a benzina più elettrico, trova una chiara spiegazione nei numeri che ne descrivono le prestazioni.

    Il consumo medio dichiarato è di 4,7 litri di benzina per cento chilometri di percorrenza (108 grammi al chilometro di emissioni di CO2), la potenza massima è di 135 kW e la coppia arriva a 315 Nm. Questo significa che il sistema ibrido della nuova Honda Civic e:Hev consuma meno dell’attuale versione benzina da un litro di cilindrata, è più potente del benzina turbo da 1,5 litri e ha coppia massima superiore rispetto all’attuale diesel 1,6 litri oggi a listino.

    Ibrido batte benzina, diesel e turbo

    Il nuovo ibrido 2,0 litri di cilindrata ciclo Atkinson a iniezione diretta ad alta pressione, unito al motore elettrico di trazione, al generatore e alle altre componenti elettriche, batte cioè ognuno dei tre motori precedenti nella sua caratteristica migliore.

    Confronto ibrido benzina diesel turbo

    Prova su strada

    Mettendosi alla guida dell’undicesima generazione della Honda Civic, che arriva a cinquant’anni dal lancio della prima versione, risulta subito evidente la grande dinamicità del nuovo sistema ibrido. In accelerazione la trasmissione e-Cvt, che non prevede un vero e proprio cambio ma una sorta di staffetta alle varie velocità tra trazione elettrica e motore a benzina basata su rapporti fissi, simula nell’andamento del numero dei giri del motore termico un cambio sequenziale a rapporti molto corti, dando la netta sensazione di trovarsi al volante di un modello sportivo.

    La curva di incremento della velocità è molto soddisfacente (il valore dichiarato da zero a 100 km/h è di 7,8 secondi) e soprattutto, grazie alla nuova capacità dei progettisti Honda di sfruttare in modo decisamente maggiore la parte elettrica, non fa mai salire di giri il motore a benzina in modo asincrono rispetto alle aspettative del conducente.

    Honda civic ibrida scritto posteriore FO

    Grandi performance

    La modalità “Engine” del sistema ibrido, che prevede l’invio diretto alle ruote di potenza dal motore termico, viene mantenuta anche in situazioni nelle quali precedentemente la medesima architettura ibrida Honda prevedeva l’attivazione della modalità “Hybrid” con necessità di aumento del regime di rotazione del motore a benzina per azionare anche il generatore elettrico destinato a inviare elettricità supplementare alle batterie. Il principale motivo di questo grande salto in avanti dal punto di vista della godibilità di guida è nelle nuove batterie al litio, di soli 1.05 kWh di capacità, che hanno una nuova tecnologia per le celle e nelle quali più di due decenni di esperienza nell’ibrido hanno consentito di ampliare nettamente l’intervallo di utilizzo della carica.

    Su strada anche il cofano anteriore in alluminio, più basso di 2,5 centimetri e il passo allungato di 3,5 centimetri rispetto alla versione precedente, con il portellone posteriore realizzato per la prima volta in resina, più leggero del 20% rispetto al componente tradizionale, danno un contributo percepibile all’ottima guidabilità.

    Honda civic e:Hev muso

    Alleggerimenti mirati, nuova geometria per passo e carreggiata posteriore e grande attenzione alla rigidità del telaio si traducono in un ottimo controllo in curva.

    Con l’elettronica che arriva a dare un’ulteriore mano, grazie al sistema di rilevamento dei tornanti e alla gestione predittiva della carica della batteria realizzata grazie ai dati del sistema di navigazione.

    Nuovi interni

    Gli interni fanno un salto in avanti con il nuovo display conducente da 10,2” e un display centrale da 9”, oltre al nuovo diffusore a nido d’ape che integra le bocchette d’uscita del climatizzatore dotate di maggiore escursione – che si traduce in migliore confort di bordo – rispetto alle precedenti.

    Honda Civic ibrida frontale FO

    Prezzi e versioni

    L’arrivo sul nostro mercato è previsto per il prossimo mese di ottobre, con prezzi di 34.200 euro per la già ben accessoriata versione Elegance, 35.300 per la versione sport, 38.700 euro per la Advance al vertice della gamma Honda Civic e:Hev.

  • Nuova Honda Civic soltanto full hybrid, nuova fase del marchio in Europa

    La nuova Honda Civic sarà sul mercato dall’autunno di quest’anno, dotata esclusivamente di motorizzazione full hybrid.

    Undicesima generazione

    L’undicesima generazione del modello permette alla Honda di rispettare l’impegno, preso con il piano Electric Vision, di elettrificare completamente la gamma entro il 2022.

    Honda Civic 2022 tre quarti avanti

    Altri tre nuovi modelli entro il 2023

    Ma non è tutto, il marchio giapponese annuncia anche il lancio di tre nuovi modelli elettrificati nel corso del prossimo anno. Due delle novità saranno inediti Suv compatti, uno esclusivamente elettrico dalle dimensioni particolarmente contenute, presentato in forma di prototipo col nome di Honda e:Ny1, l’altro più grande e con motorizzazione full hybrid.

    Honda prototipo e:Ny1

    La terza novità riguarderà il lancio del nuovo Honda CR-V, che oltre ad offrire la motorizzazione Full-Hybrid, sarà il primo modello Honda ad essere equipaggiato anche con sistema ibrido Plug-in.

    Tecnologia ibrida

    Il sistema ibrido della nuova Honda Civic e:Hev, che arriva a cinquant’anni dalla presentazione della prima generazione, epuò contare sull’esperienza di ben 27,5 milioni di unità vendute in 170 paesi del mondo.

    Honda Civic 2022 blu frontale

    La tecnologia di trazione ibrida integra un motore di nuova concezione a benzina, due litri di cilindrata a iniezione diretta ciclo Atkinson, con due motori elettrici e nuove batterie al litio. Completamente rinnovato anche il sistema di controllo, con il passaggio tra le diverse modalità di funzionamento descritto dalla casa come particolarmente impercettibile dall’abitacolo.

    Il consumo medio dichiarato sul ciclo di omologazione è inferiore a 5 litri per 100 chilometri di percorrenza, pari a meno di 110 grammi di emissioni di CO2 al chilometro. La potenza erogabile è di 135 kW con 315 Nm di coppia massima.

    Design

    Molto slanciato il profilo estetico, con il cofano anteriore (realizzato in alluminio) più basso di 2,5 centimetri rispetto alla versione precedente e il passo allungato di 3,5 centimetri. Novità assoluta per il portellone posteriore, più leggero del 20% rispetto al precedente perchè realizzato in resina con una nuova tecnica produttiva.

    2 auto Honda Civic bianca e blu

    Novità anche per l’esperienza di guida, che diventa personalizzabile con l’inedita modalità Individual. Chi è al volante può agire indipendentemente su motore, trasmissione e quadro comandi. La funzione si aggiunge alle già note Econ, Normal e Sport.

    Interni

    Particolarmente curato il design degli interni, il cui tratto maggiormente distintivo è nella bocchetta dell’aria in metallo che si allunga per tutta la plancia con una lavorazione della griglia a nido d’ape.

    Nuovo display da 10,2” per la strumentazione del guidatore e schermo centrale da 9” per l’infotainment. L’integrazione a bordo dello smartphone con Apple CarPlay e Android Auto non richiede collegamenti via cavo. 

    Honda Civic 2022 posteriore

    Sicurezza e guida assistita

    Le dotazioni di sicurezza e guida assistita del sistema Honda Sensing si arricchiscono di una nuova videocamera grandangolare con avanzata tecnologia di riconoscimento delle immagini.

    Diventa più precisa l’individuazionedi pedoni, bici, altri veicoli e la lettura automatica di segnaletica orizzontale e verticale. Nuove le funzioni di monitoraggio del traffico in manovra e di assistenza alla guida nel traffico intenso chiamata Traffic Jam Assist.

  • Renault Captur E-Tech Hybrid, consuma poco e convince nella mia prova

    La Renault Captur E-Tech Hybrid ha rivali di grande valore e immagine come Toyota Ch-r, Hyundai Kona Hybrid, Kia Niro Hybrid e Honda Hr-v Hybrid.

    Eppure nella mia prova su strada dimostra di non correre nessun rischio di rimanere schiacciata dalla concorrenza.

    Alla guida della Renault Captur E-Tech Hybrid la sensazione di grande armonia tra i diversi elementi del sistema ibrido è netta. E guadando al dato più importante per le tasche dell’utilizzatore, quello relativo ai consumi di benzina, la soddisfazione è notevole.

    Fabio Orecchini guida Renault Captur E-Tech Hybrid

    Bassi consumi

    Nella mia prova di più giorni, con temperatura da leggera climatizzazione autunnale e su percorsi urbani ed extraurbani la media di consumo è di 5,3 litri di benzina ogni 100 chilometri, molto simile ai valori di omologazione.

    Significa fare quasi venti chilometri con un litro in condizioni reali, anche con traffico intenso, e su percorsi misti non sempre pianeggianti. Un vero successo, non c’è che dire.

    L’unico Full Hybrid europeo

    Il suo sistema ibrido full hybrid E-Tech è l’unico sul mercato progettato e prodotto in Europa. Tutte le concorrenti sono coreane o giapponesi. E vantano una lunga esperienza con tecnologia ibrida non ricaricabile sul mercato globale.

    Clicca qui per leggere l’articolo E-Tech il nuovo Full Hybrid Made in Europe e vedere il VIDEO con la mia spiegazione del sistema Renault E-Tech alla presentazione nel Salone di Ginevra 2019.

    Nell’esperienza di guida la tecnologia ibrida è la protagonista assoluta. Il sistema E-Tech Hybrid è composto da un motore a benzina 1.6 di cilindrata da 69 kW (94 cavalli) e due motori elettrici.

    Parte sempre in elettrico

    In partenza è sempre la parte elettrica ad avere il compito di garantire la trazione, grazie al motore di maggiore potenza, quello da 36 kW.

    Successivamente, in base alla pressione sul pedale dell’acceleratore, entra in funzione il motore a benzina. Il motore a combustione interna è portato al giusto numero di giri ed arriva a fornire potenza alle ruote senza necessità di una frizione.

    Fabio Orecchini fuori in piedi Renault Captur E-Tech Hybrid

    Questo grazie all’azione dell’altro motore elettrico, quello più piccolo da 15 kW, che ha proprio il compito avviare il motore a pistoni e sincronizzarne il regime di rotazione perché l’innesto in marcia avvenga senza vibrazioni. 

    Clicca qui per leggere e vedere il VIDEO con la mia spiegazione alla Convention Renault Arkana della tecnologie ibrida e del sistema Renault E-Tech.

    La chiamo elettro-meccatronica

    L’auto viaggia molto spesso in modalità elettrica, oltre il 60% del tempo di marcia e mentre il motore a benzina si avvia per ricaricare la batteria al litio da 1,2 kWh. Il risultato è un insieme elettro-meccanico capace di contenere i consumi e garantire ottime accelerazioni.

    Anzi, si tratta di un insieme elettro-meccatronico. Come ho avuto modo di dire – coniando il nuovo termine – alla convenzione di presentazione della Renault Arkana alla quale sono stato invitato proprio per spiegare la tecnologia ibrida e le peculiarità dell’E-Tech della Renault.

    Si tratta infatti di una nuova fusione tra meccatronica (tecnologia ormai dominante nell’auto che fonde meccanica ed elettronica) ed ingegneria elettrica.

    Nata in Formula 1

    La soluzione E-Tech Hybrid, adottata anche nei modelli plug-in della Renault, riesce a sincronizzare senza frizione l’intervento del motore a benzina quattro marce nel sistema di trazione. Si tratta di una tecnologia unica sul mercato e arriva direttamente dall’esperienza Renault Sport in Formula Uno. 

    Clicca qui e leggi l’articolo Renault Captur E-Tech Plug-in Hybrid, l’ibrido con la spina più a buon mercato che c’è.

    Vita a bordo

    Gli interni della Renault Captur E-Tech Hybrid sono marcatamente attuali. Lo schermo ampio posto verticalmente del sistema Easy link da 9,3 pollici con navigatore è certamente da preferire al meno leggibile 7” proposto di serie su alcune versioni.

    Fabio Orecchini a bordo Renault E-Tech Hybrid

    Il 9,3″ risulta sempre ben leggibile anche per il passeggero e questo, specialmente per le fasi di guida con navigatore, è secondo me un elemento molto positivo.

    Il display del quadro è completo, la grafica è semplice e intuitiva e – anche se non è molto personalizzabile – risulta pratico e gradevole per chi si trova alla guida.

    Il bagagliaio perde qualche litro di capienza rispetto alla versione non ibrida (305 litri, invece di 420) ma rimane molto ben sfruttabile.

    Le linee esterne hanno un carattere più deciso e muscoloso rispetto all versione precedente e la presenza scenica su strada è notevole, nonostante l’auto sia compatta e la lunghezza sia al di sotto dei 4,23 metri. 

    Fabio Orecchini vicino Renault Captur E-Tech Hybrid

    Smartphone e connettività

    L’attivazione di Apple Car Play e Android Auto avviene immediatamente, connettendo lo smartphone via cavo attraverso la porta Usb.

    Il livello di connettività è molto avanzato e permette l’aggiornamento del sistema e del navigatore da remoto. Garantisce inoltre l’aggiornamento in tempo reale delle informazioni sul traffico e mostra il prezzo del carburante nelle stazioni di servizio che si incontrano lungo il percorso. Facile e familiare la ricerca di indirizzi con Google, che rappresenta un ulteriore valore per chi è abituato a utilizzare Google Maps sul proprio telefono.

    Prezzo

    I prezzi partono dai 26.000 euro. La ricca versione RS Line oggetto della prova è a listino a 28.950 euro.

  • Lexus Nx Plug-in Hybrid, doppia prova su strada di Orecchini e Desiderio

    La nuova Lexus Nx anticipa il futuro sempre più elettrico del marchio. Insieme alla full hybrid Lexus Nx 350h arriva infatti su strada fin dal lancio la versione plug-in hybrid Lexus Nx 450h+

    L’elettrificazione crescente è perfettamente percepibile nella prova su strada, come l’incremento deciso del livello tecnologico a bordo il cui emblema è il posto di guida progettato secondo la nuova impostazione Tazuna (briglie in giapponese) ispirata alla grande sintonia che ogni cavaliere instaura col suo cavallo.

    La guida elettrica entra così ancora più profondamente nel Dna del marchio giapponese. Gli ingegneri della Lexus chiamano questa attenzione alle sensazioni di chi è alla guida Driving signature, cioè una vera e propria firma dei nuovi modelli.

    Lexus Nx frontale dinamico

    Doppia prova

    Alla Lexus Nx 450h+ ibrida plug-in Obiettivo Zero Emissioni dedica una doppia prova su strada, svolta in anteprima sulle strade dell’isola di Maiorca rispetto all’arrivo in concessionaria.

    Sono messe a confronto le impressioni di guida di due tra i più grandi esperti del settore, Fabio Orecchini e Nicola Desiderio, che dopo aver testato l’auto sul percorso di prova si concentrano su quattro aspetti chiave: elettrificazione, ricarica, guida elettrica, prestazioni e vita a bordo.

    Clicca qui oppure sull’immagine sono per vedere il video con le considerazioni a fine prova direttamente dall’auto di Fabio Orecchini e Nicola Desiderio.

    Elettrificazione

    Elettrificazione, andiamo a valutare il modo in cui il veicolo è stato elettrificato mettendo in rapporto i vantaggi e compromessi che questa comporta in termini di spazio, prestazioni, praticabilità.

    Fabio Orecchini – La Lexus Nx 450h+ fa crescere notevolmente il livello di di elettrificazione del modello.

    Non soltanto perchè è una plug-in hybrid, quindi dotata di batterie al litio da 18,1 kWh (capacità energetica al vertice del mercato) e di autonomia in modalità elettrica di circa 70 chilometri. Soprattutto perchè la trazione elettrica (grazie a due potenti motori sincroni a magneti permanenti sui due assi, 134 kW davanti e 40 kW dietro) è costantemente presente nella dinamica di marcia.

    Lexus Nx posteriore dinamico

    Questo accade sia sulla Lexus Nx 450h+ Phev, sia sulla Lexus Nx 350h con trazione full hybrid.

    L’auto si dimostra capace su strada di poter fare praticamente tutto in solo elettrico, dagli spostamenti urbani alla guida veloce in autostrada, grazie alla risposta immediata dei motori elettrici e alla velocità di ben 135 km/h.

    Questo secondo me… tu cosa ne pensi Nicola?

    Nicola Desiderio – Penso che sia strano che gli inventori dell’ibrido e anche del plug-in ci abbiano fatto aspettare così tanto l’ibrido perché questo plug-in è un grande passo avanti rispetto a quello full.

    Voglio aggiungere che la NX ibrida plug-in è stata elettrificata davvero a regola d’arte. La batteria sotto il pavimento, come su una elettrica, abbassa il baricentro e migliora la ripartizione delle masse, ma senza togliere spazio a passeggeri, ai bagagli e al serbatoio da 55 litri che rimane identico. Su quasi tutte le plug-in è più piccolo.

    Alla fine, si potrebbe pensare che l’unico compromesso sia il listino ed invece, se la si compra c’è uno sconto di 7mila che corrisponde alla differenza con l’ibrido. Ma la cosa interessante si vede se si prende la NX in noleggio a lungo termine. In questo caso il canone della ricaricabile è maggiore di soli 30 euro. Se si ricarica sistematicamente, il pareggio è praticamente scontato, anzi superato.

    Questi sono i prodigi del cosiddetto valore residuo: siccome l’auto varrà sicuramente di più da usata, allora il locatario risparmia al presente. Ma ho fatto anche un’altra riflessione: quando l’elettrificazione segue il suo passo, i disequilibri non si ripercuotono sui clienti. Allora penso che è valsa la pena aspettare e che il tempo sia quello giusto.

    Ricarica

    Ricarica, potenza caricatori, velocità di ricarica effettivamente raggiungibile, servizi di localizzazione e pagamento, servizi di locazione e di installazione wallbox.

    Fabio Orecchini – Non mi stancherò mai di ripetere che la questione della ricarica, per un’auto ibrida plug-in, è fondamentale. Se non la si può ricaricare regolarmente, meglio non sceglierla.

    Lexus Nx 450h+ ricarica

    Questo vale sia per chi la utilizza, che se non ricarica regolarmente e non percorre più chilometri possibile in elettrico ad ogni spostamento vede svanire molti dei vantaggi, sia per l’ambiente e la società, visto che si consuma e si emette troppo rispetto alle premesse.

    Le modalità di ricarica offerte dalla Lexus Nx 450h+ plug-in sono quelle che servono per un’auto così. C’è la possibilità di ricaricare dalla normale presa domestica Schuko, già oggi presente in molti box auto. E in una nottata si ricarica tranquillamente quanto consumato per spostamenti urbani durante il giorno.

    E c’è il caricatore di bordo che arriva fino a 6,6 kW, quindi può supportare ricariche più veloci da wallbox domestiche, oppure da colonnine pubbliche. In due ore e mezza si può ricaricare l’80%, quindi ciò che serve.

    Lexus Nx 450h+ ricarica pubblica

    Per l’installazione della wallbox e formule di tariffazione agevolata, la Lexus propone un interessante accordo con la Edison. Come sempre, consiglio di studiarlo bene e confrontare comunque con altre proposte presenti sul mercato, che per alcune aree d’Italia potrebbero essere anche più allettanti.

    Sei d’accordo Nicola? 

    Nicola Desiderio –

    Sì, l’ibrido plug-in non ha senso senza ricarica. Eppure anche in questo caso la la NX 450h+ mi ha stupito. Da ibrida consuma da ibrida ed è un ulteriore elemento in meno di ansia.

    C’è anche un’altra cosa che mi piace della NX: il vano di carico non viene impicciato dai cavi di ricarica perché stanno in un gavone sotto il piano di carico. Sembra banale, ma non lo è.

    Un campo invece nel quale alla Lexus devono ancora lavorare è nei servizi. La facilità della ricarica è essenziale per creare un’esperienza positiva. Per l’ibrido Toyota ha saputo creare un nuovo piacere di guida, ha motivato i clienti persino economicamente con WeHybrid.

    A proposito, ti ricordo che con la NX ibrida abbiamo fatto segnare il 63% del tempo in elettrico e un consumo di 5,3 litri/100 km. Sono convinto che per i plug-in si possa fare altrettanto motivando gli automobilisti a ricaricare il più possibile.

    Lexus NX

    Guida ibrida ed elettrica

    Guida ibrida ed elettrica, coerenza dati di consumo dichiarati e percorrenze effettivamente raggiungibili, comfort sospensivo ed acustico, gestione recupero dell’energia.

    Fabio Orecchini – La guida in elettrico evidenzia una grande qualità delle componenti del sistema.

    Nessuna vibrazione in arrivo dai motori elettrici, che in altri casi soffrono di qualche discontinuità di erogazione e di rumorosità agli alti regimi ma nel caso della Lexus risultano completamente fluidi, ben poggiati come sono sull’esperienza di decine di milioni di motori già messi su strada nella storia ibrida del gruppo Toyota.

    Fabio Orecchini guida Lexus Nx 450h+

    Nell’esperienza reale, sull’isola di Maiorca in Spagna, la ricarica completa degli accumulatori consente di viaggiare per circa settanta chilometri in elettrico, prima che il motore a combustione interna (benzina 2.500 cc quattro cilindri ciclo Atkinson) entri in funzione.

    Il percorso comprende tratti veloci, attraversamenti urbani e una parte finale in salita.

    Durante la discesa, inoltre, le batterie si ricaricano per ulteriori dieci chilometri di autonomia, buona parte dei quali riconducibili proprio alla salita effettuata guidando in elettrico.

    In un calcolo corretto, va aggiunto anche questo valore all’autonomia in zero emissioni dovuta alla ricarica iniziale.

    Lexus Nx frontale pieno dinamica

    Tu Nicola hai annotato anche il consumo preciso per i primi 100 chilometri, giusto?

    Nicola Desiderio –

    Sì, siamo partiti con la batteria al 100% e il computer di bordo che ci dava 67 km. Il dato tendenziale si è tenuto costante durante il primo tratto in extraurbano. Poi siamo entrati in un contesto urbano e l’autonomia potenziale è cresciuta fino a 76 km.

    Ci siamo ritrovati un’altra volta in campagna e abbiamo cominciato a salire verso la montagna. Ebbene, a 66 km la NX è passata automaticamente alla modalità ibrida. Quando abbiamo scollinato, abbiamo cominciato a recuperare energia e ai piedi della discesa ci siamo ritrovati con altri 10 km in elettrico.

    Lexus NX

    Ai 100 km il computer di bordo segnava 1,7 litri per 100 km. Beh, io penso che sia un risultato davvero eccellente. E alla fine del nostro test, dopo 105 km, non siamo andati oltre 1,9. Molte plug-in in ibrido fanno pagare con gli interessi quello che risparmiano in elettrico. Qui direi che non è affatto vero.

    Da rimarcare anche l’efficacia del sistema di recupero: senza mai esagerare con la decelerazione percepita, la NX fa sempre raccolti abbondanti trasformando l’inerzia e la forza di gravità in risorse preziose. Stranamente, il sistema di bordo non dà le statistiche sulla quantità di energia recuperata, come sulle altre Toyota e Lexus, invece siamo d’accordo nel dire che bisogna tenerlo perché sarebbe stimolante per il cliente.

    Lexus NX

    Prestazioni e vita a bordo

    Prestazioni, quantità e qualità di accelerazione, connettività e tecnologia di bordo.

    Fabio Orecchini – L’accelerazione è decisa e coerente con il dato comunicato dal costruttore di 6,3 secondi per passare da zero a 100 km/h.

    Non ho cronometrato perchè provo su strada aperta al traffico ma di coppia ce n’è veramente tanta e spinge di continuo tenendo giù il piede destro sull’acceleratore.

    Anche scegliendo di viaggiare in solo elettrico, l’auto accelera prepotentemente e il motore a combustione interna non si accende.

    Lexus Nx posteriore logo

    Il motore a benzina ciclo Atkinson nella prova è poco più che un comprimario. Non si fa quasi sentire. L’esuberante componente elettrica consente evidentemente al sistema ibrido di chiamarlo in causa con estrema progressività e senza scossoni.

    Tutto questo, come già visto nella prova della Rav4 Phev dotata di un sistema di trazione analogo, seppur diversamente gestito, porta a un livello molto alto di rendimento: bassi consumi e bassissime emissioni anche in modalità ibrida.

    Salendo a bordo della Lexus Nx, il nuovo corso è subito evidente.

    Lexus Nx interni Tazuna

    Si tratta infatti del primo modello con impostazione del posto di guida secondo il nuovo schema Tazuna (briglie in giapponese) ispirato al rapporto di grande sintonia che si instaura tra un cavaliere e il suo cavallo.

    Il grande schermo tattile ad alta definizione da 14 pollici, leggermente orientato verso il guidatore, è il più ampio della categoria.

    L’head-up display si utilizza con comandi a sfioramento posti direttamente sul volante, a portata di pollice.

    Una novità assoluta riguarda anche l’apertura delle portiere, che si ottiene premendo un’elegante levetta metallica. E non tirandola, come avviene di norma.

    Maniglia portiere Lexus Nx

    Lo smartphone è completamente integrabile con Apple Car Play (modalità wireless) e con Android Auto (collegamento Usb).

    A te com’è sembrata questa sala da concerto per tre motori (due elettrici e uno a benzina), Nicola?

    Nicola Desiderio –

    Se devo prendere a prestito la tua similitudine, mi è sembrata una sinfonia piena di corale vigore. Chi ha provato già una Toyota e una Lexus ibrida qui si ritroverà in un’altra dimensione.

    E non è una questione di pura potenza e di cronometro. Se vuoi cercare le prestazioni, basta premere l’acceleratore e arrivano, ma lo vedi più da come sale il tachimetro che dalla spinta.

    Penso invece che questo ibrido plug-in rappresenti un salto soprattutto qualitativo. Spinge forte, ma in modo così progressivo e naturale che sembra di avere sotto il cofano un motore più grande e frazionato.

    Lexus NX

    Il risultato è una souplesse di marcia che porta su un altro piano anche la serenità con la quale ci si mette al volante. Sono elementi difficilmente percepibili, ma fanno la differenza per la sicurezza e il comfort, soprattutto quando si percorrono tanti chilometri.

    Per quanto riguarda il concetto Tazuna, occorre fare ancora strada per sentire a pieno la simbiosi uomo-macchina, ma sicuramente l’idea di governare l’auto con le mani guardando quello che le tue mani stanno facendo, è un’idea forte che lega istintivamente il piacere alla sicurezza.

    Vedo nell’apertura elettrica delle portiere la stessa impostazione. Siamo abituati a tirare la maniglia e poi a spingere la portiera invece sulla NX si spinge in entrambi i casi. È molto più facile, veloce e molto naturale.

    Per il cockpit ho apprezzato la riduzione dei comandi fisici lasciando quelli che servono. Lo schermo da 14” avvolge in un’atmosfera digitale dal sapore però analogico, teso ad appagare i sensi con la qualità fatta di tanti piccoli dettagli.

    Schermo Lexus Nx prova di guida

    Prezzi

    Il prezzo di listino parte dai 58.000 euro per la Lexus Nx 350h e dai 65.000 euro per la Lexus Nx 450h+.

    Al lancio però, grazie all’hybrid bonus Lexus da 7.000 euro, i due modelli sono disponibili a partire rispettivamente dai 51.000 euro e dai 58.000 euro.

    Fabio Orecchini e Nicola Desiderio prova doppia copertina

    Leggi anche l’articolo di presentazione statica della Nuova Lexus Nx Hybrid.

  • Audi Q3 plug-in hybrid, la mia prova del Suv benzina-elettrico.

    La Audi Q3 plug-in hybrid dimostra che il matrimonio tra motore a benzina ed elettrico funziona.

    In particolare, per auto dalle quali ti aspetti elevati livelli di confort e prestazioni, non è soltanto la coppia fulminea a fare la differenza, quanto la percezione globale di un sistema moderno, capace di utlizzare la motorizzazione e l’energia giusta nel momento giusto.

    L’armonia tra trazione tradizionale e spinta elettrica a bordo della Audi Q3 Tfsi e è molto elevata e conferisce alla percezione di qualità, che caratterizza normalmente la guida di un’Audi, una nota ulteriore di positiva modernità

    Audi Q3 tesi e plug-in hybrid dinamica

    L’elevata elettrificazione della trazione, specialmente per modelli con prezzi che partono da livelli vicini ai cinquantamila euro, si dimostra quindi proprio su strada una via senza ritorno.

    Roma-Firenze in autostrada

    La trazione elettrica è sempre pronta ad intervenire anche quando si guida in modalità “Auto hybrid”, quella più adatta ad un utilizzo su percorso misto con lunghezza significativamente superiore ai cinquanta chilometri.

    Sul percorso autostradale tra Roma e Firenze, scelto proprio per valutare le capacità dinamiche e la collaborazione tra motore elettrico da 85 kW (116 cv) di potenza e 330 Nm di coppia massima con il motore a benzina quattro cilindri 1.4 turbo da 110 kW (150 cv) e 250 Nm, l’interazione tra parte elettrica e motore convenzionale è continua.

    Audi Q3 plug-in hybrid strada montagna

    Il traffico non è particolarmente intenso ma i saliscendi del percorso e gli inevitabili rallentamenti e sorpassi chiamano molto spesso in causa il recupero di energia in decelerazione e l’erogazione di potenza da parte del motore elettrico in affiancamento rispetto al motore a benzina.

    Prezzo

    L’Audi Q3 Tfsi-e, versione plug-in hybrid del Suv compatto del marchio, ha un prezzo di listino che parte da 47.700 euro.

    Autonomia in elettrico

    Nei dintorni e dentro Firenze, così come a Roma, per spostamenti su piccole distanze, inferiori ai cinquanta chilometri (l’autonomia in solo elettrico di omologazione è di 51 km), conviene certamente selezionare fin dalla partenza la modalità EV, che sfrutta l’energia accumulata nelle batterie al litio da 13 kWh per far muovere l’auto in sola trazione elettrica.

    Audi Q3 plug-in ricarica colonnina

    Nella prova l’autonomia in modalità esclusivamente elettrica garantita in condizioni reali è attorno ai quaranta chilometri, nonostante il clima richieda a volte l’utilizzo della climatizzazione e le condizioni di traffico e percorso siano spesso impegnative.

    Ricarica in garage

    La ricarica in garage, la cui possibilità insieme all’eventuale ricarica sul posto di lavoro è da ritenere una condizione necessaria per passare alla tecnologia ibrida plug-in, è come per altri modelli agevole e particolarmente comoda nella quotidianità.

    Audi Q3 plug-in schema ricarica elettrica

    Da notare che il sistema di ricarica dell’Audi è molto sensibile alla potenza erogabile e alla qualità dell’impianto elettrico al quale ci si collega. Se si pensa di utilizzare una presa comune, invece di una wallbox dedicata che è comunque consigliabile, vale la pena di far effettuare una verifica professionale dell’impianto e una prova di ricarica con una Audi Q3 Tfsi e per verificare la piena compatibilità.

    Modalità Charge e Hold

    Nella prova non risulta mai necessario utilizzare le funzioni “Charge”, che ricarica le batterie utilizzando il motore a benzina come generatore durante la marcia, e “Hold”, che permette di conservare parte dell’autonomia elettrica per un utilizzo successivo mentre si è in viaggio.

    Audi Q3 plug-in hybrid muso

    La modalità Charge può essere utile se non si ha più autonomia elettrica e si vuole invece far muovere l’auto a zero emissioni all’arrivo presso una meta, la Hold ha più o meno lo stesso scopo ma prevede una programmazione della successiva necessità mentre si ha ancora la batteria carica a bordo.