Toyota Prius V, quinta generazione del modello che ha fatto arrivare a bordo delle auto di serie motori elettrici e batterie di trazione, si presenta con due grandi novità.
La prima è che diventa soltanto ibrida plug-in, dotata quindi di batterie al litio ricaricabili anche dall’esterno e di un’autonomia di marcia continuativa in modalità elettrica che viene promessa nell’ordine degli ottanta chilometri.
La seconda è che dopo aver avuto in tutte le precedenti generazioni un’estetica mirata soprattutto alla riconoscibilità su strada del modello, adesso diventa anche bella secondo i canoni classici del design automobilistico.
Sistema ibrido
Grazie a un motore-generatore più potente e al motore a benzina ciclo Atkinson da due litri la potenza combinata arriva a 223 CV (164 kW).
Il sistema ibrido di quinta generazione annuncia più potente e maggiormente efficiente. Il motore 2.0 litri di cilindrata produce 148 CV (111 kW) e il un nuovo motore elettrico ha una potenza di 120 kW (160 CV), con una potenza totale del sistema che arriva a 223 CV (164 kW).
Rispetto ai 122 CV (90 kW) dell’attuale generazione nella versione ibrida plug-in, la potenza globale viene quindi quasi raddoppiata.
L’obiettivo dei progettisti Toyota Prius V è di consentire la maggior parte della guida quotidiana in modalità EV. L’autonomia in modalità elettrica è maggiore del 50% rispetto alla generazione attuale (che promette circa 50 chilometri con una ricarica completa delle batterie).
Il risultato è ottenuto grazie a una nuova batteria agli ioni di litio da 13,6 kWh, con celle a maggiore densità energetica che consentono un packaging ottimizzato e il posizionamento sotto i sedili posteriori, abbassando il baricentro.
Linea a cuneo
L’iconica forma a cuneo, distintiva della Toyota Prius fin dalla seconda generazione, diventa più piacevole e affusolata. L’altezza complessiva si abbassa di 50 mm, mentre l’apice del tetto si sposta all’indietro e vengono proposti pneumatici di diametro maggiore, fino a 19 pollici.
Frontale hummerhead
Il frontale con design a forma di martello, detto “hammerhead”, integra luci con profilo scolpito, che accentuano la forma distintiva dell’auto. La vista posteriore è accentuata da un elemento di illuminazione lineare tridimensionale che vuole enfatizzare il design futuristico e focalizzare l’attenzione sul grande logo Prius.
Island architecture
L’abitacolo utilizza il nuovo concept “Island Architecture” di Toyota Prius V che permette la realizzazione di un interno pulito e spazioso. La posizione di guida è più bassa, mentre display e comandi sono posizionati per un’ergonomia ritenuta ottimale dai designer.
Gli interni a tema black sono divisi in tre zone secondo la nuova “Island Architecture” di Prius: “surroundings”, “driver module” e “floating instrument panel”.
Arrivo sul mercato
La quinta generazione di Prius Plug-in sarà introdotta in Europa nella primavera del 2023.
Polestar 2, primo modello del nuovo marchio svedese ad essere disponibile in Italia si può provare in anteprima a Milano.
Ci vado di corsa, naturalmente. L’auto si può acquistare fin da subito esclusivamente online sul sito della Polestar, dov’è possibile anche prenotare le prove di guida che inizieranno proprio da Milano – probabilmente grazie alle auto che posso guidare in anteprima – per poi essere proposte nelle principali città italiane nel corso di un roadshow.
Il prossimo anno, inoltre, oltre al canale digitale saranno aperti due Polestar Space a Roma e Milano, dove sarà possibile prendere contatto con il marchio e conoscere i diversi modelli della gamma.
Polestar in Italia
L’offerta attuale comprende la Polestar 1 ibrida plug-in, modello dal grande fascino (prezzo centomila euro) e la Polestar 2 che provo in anteprima. Ma la gamma si allargherà nei prossimi mesi grazie all’arrivo del Suv Polestar 3 e a tre ulteriori modelli annunciati entro il 2026, al ritmo di un nuovo modello completamente inedito ogni anno.
La Polestar 2 è un modello esclusivamente elettrico e fortemente digitale. Nel test è subito evidente che propone un’esperienza diguida molto diversa rispetto agli standard delle tradizionali automobili con motore a combustione interna benzina o diesel.
Basta sedersi, si avvia da sola
Appena mi metto al volante, l’auto mi propone subito una grande novità. Per attivarla non c’è nessuna chiave da girare, nè un pulsante start da premere.
Basta sedersi al posto di guida e il computer di bordo – grazie a dei sensori posti sotto il sedile – rileva la presenza del guidatore, accendendo automaticamente la macchina. È sufficiente spostare la leva del cambio sulla posizione Drive e si parte.
Nuovo ecosistema
La sensazione dominante è quella di trovarsi in un ambiente totalmente nuovo, nonostante volante, pedali, comandi di frecce e tergicristalli siano al loro solito posto.
Ciò che caratterizza l’ambiente digitale è Google, non c’è dubbio.
La Polestar 2 è stata la prima auto in assoluto a integrare direttamente Google al suo interno e offre, attraverso lo schermo centrale da 11,1 pollici posto verticalmente, un interfaccia potente.
Il sistema ospita le applicazioni Google Assistant con comandi vocali, Google Maps con supporto per veicoli elettrici , Google Play Store per l’aggiunta di nuove applicazioni.
Google Maps per l’elettrico
Google Maps, in particolare, risulta fondamentale per la guida elettrica, visto che è questa applicazione a calcolare e visualizzare la percentuale residua di batteria prevista all’arrivo di un percorso impostato per la navigazione e ad indicare i punti di ricarica presenti sul tracciato.
Esperienza di guida
L’esperienza di guida, fortemente caratterizzata dall’aspetto digitale, nella prova su strada tra Milano e Genova evidenzia ottime caratteristiche dinamiche.
L’auto risulta maneggevole nei tratti urbani e le ottime sospensioni smorzano l’effetto mattone che caratterizza spesso le auto elettriche, che hanno il vantaggio del baricentro basso ma lo svantaggio di una massa oltre i duemila chili.
In autostrada, andando da Milano a Serravalle, la vita a bordo scorre serena, anche sotto la pioggia e tra le strettoie dei lavori che mi mettono spesso al fianco di grossi Tir.
La posizione di guida non è alta come in un Suv, ma risulta rialzata e gradevole in confronto alle berline di dimensioni simili, quindi con una lunghezza attorno ai 4,60 metri.
Gamma e prezzi
La Polestar 2 è disponibile con un solo motore elettrico da 170 kW nelle versioni Standard Range (batteria da 69 kWh e autonomia di omologazione fino a 470 km) e Long Range (batteria da 78 kWh e autonomia fino a 540 km) e con due motori nella versione Long Range Dual motor dotata di 300 kW di potenza e batteria da 78 kWh, con autonomia fino a 480 chilometri.
Se si aggiunge il Performance Pack opzionale, la Dual Motor arriva a una potenza di 350 kW con coppia massima di 680 Nm. Il sistema elettrico è a 400 Volt e consente potenze di ricarica veloce in corrente continua fino a 150 kW e ricarica domestica trifase fino a 11 kW.
Apre il listino il modello con un solo motore elettrico con prezzi a partire da 52.200 euro. Per le versioni più potenti e con l’aggiunta di pacchetti opzionali si arriva fino a circa 70.000 euro.
La Volvo EX90 è il nuovo Suv elettrico a sette posti che va a ricoprire il ruolo di nuova ammiraglia del marchio svedese. Secondo Jim Rowan, numero uno mondiale della Volvo, non è semplicemente un’auto:
La Volvo EX90 è un computer su quattro ruote, che rappresenta per la Volvo l’apertura di una nuova era.
Elettrica, digitale e connessa
La Volvo EX90 nasce esclusivamente elettrica, marcatamente digitale e costantemente connessa.
L’innovativa modalità di ricarica bidirezionale permette all’auto di scambiare energia con la casa, la rete elettrica e anche con altre auto.
Le batterie al litio da 111 kWh, secondo i dati forniti dalla casa, consentono un’autonomia con una ricarica di oltre 600 chilometri sul ciclo di omologazione Wltp e possono essere ricaricate con potenze fino a 250 kW, permettendo così di passare dal 10% all’80% di capacità soltanto in mezz’ora.
Ecosistema connesso
La trazione elettrica, seppur di nuova concezione e realizzata sulla prima piattaforma Volvo dedicata in modo mirato all’alimentazione a batterie, non è l’elemento monopolizzante tra le caratteristiche della nuova auto-computer.
L’auto diventa infatti protagonista all’interno di un intero ecosistema completamente connesso, definibile come Internet delle cose, nel quale le sua capacità di scambio energetico, elaborazione delle informazioni e utilizzo dell’intelligenza artificiale la rendono parte della vita digitale dell’uomo.
Sicurezza senza precedenti
L’approccio “Human centric” inaugurato in casa Volvo dal nuovo modello comprende anche le elevatissime dotazioni di sicurezza, che mirano a farne il modello più sicuro di sempre.
A bordo ci sono videocamere, radar, un sistema lidar integrato nel tetto capace di individuare un pericolo a 250 metri di distanza, sensori a ultrasuoni.
Lo scudo di sicurezza, inoltre, non è più orientato soltanto all’esterno, ma guarda anche all’interno. Nell’abitacolo, radar e videocamere monitorano infatti le condizioni del conducente e impediscono che bambini o animali domestici posano essere dimenticati in auto per distrazione.
Design dell’era digitale
Anche il design completa la sua identità grazie all’elaborazione digitale. Il software di gestione delle luci anteriori e posteriori regala effetti sorprendenti, come l’accensione dinamica ad “apertura degli occhi” dei fari.
Nell’abitacolo le linee pulite e minimali lasciano il ruolo da protagonisti a due schermi, uno da 9″ posizionato davanti al guidatore e l’altro da 14,5″ in posizione centrale. Collaborazioni di altissimo livello con aziende specializzate in elaborazione delle immagini e grafica per videogiochi e realtà virtuale promettono effetti grafici di altissimo livello.
Compatibilità ambientale
Grande attenzione all’utilizzo di materiali riciclati e di origine naturale. Il 15% dell’acciaio e il 25% dell’alluminio provengono da riciclo e per gli interni debuttano nuovi tessuti di origine biologica certificata che consentono tonalità inedite anche per colori classici, come il grigio.
Ordinabile da subito
La nuova Volvo EX90 ègià ordinabile in concessionaria e inizierà ad essere prodotto negli Usa a fine anno. Le prime consegne ai clienti in Italia sono programmate all’inizio del 2023.
Prezzi
La Volvo EX90 Twin motor Performance con potenza di 380 kW (517 cv) è a listino a 109.500 euro, la Volvo EX90 Twin motor da 300 kW (408 cv) ha un prezzo di 104.500 euro.
Bosch Termotecnica, la divisione del colosso tedesco che si occupa di soluzioni di climatizzazione della casa, indica un percorso verso la sostenibilità ambientale che vede l’utilizzo di gas verdi, come l’idrogeno e il biometano, come complementare rispetto all’elettrificazione degli usi finali.
Caldaie attuali pronte per miscele di idrogeno
Le caldaie Bosch a condensazione attualmente sul mercato possono già funzionare con una miscela di gas che contiene fino al 20% di idrogeno.
La rete di distribuzione in Italia – che raggiunge in base ai dati Bosch l’80% degli edifici residenziali con gas metano – per il 70% della sua estensione è definita H2-ready. I sette decimi dell’infrastruttura, quindi, possono distribuire miscele di idrogeno esattamente come oggi permettono di far viaggiare il metano.
100% idrogeno dal 2025
Credendo nello sviluppo del nuovo vettore energetico, Bosch ha già avviato sperimentazioni sul campo sia in Inghilterra sia in Olanda di caldaie alimentate al 100% da idrogeno e prevede di renderle disponibili per la produzione in serie a partire dal 2025.
Bosch Clima Service
Bosch Clima Service è il nome del nuovo servizio dalla divisione Termotecnica di Bosch Italia che si diffonderà velocemente nei prossimi anni in tutte le maggiori città italiane.
La Bosch, attraverso una rete di professionisti altamente qualificati sul territorio italiano, mira a rispondere a ogni esigenza di comfort domestico, accompagnando e consigliando il consumatore: dalla scelta della soluzione più adatta, all’individuazione degli eventuali incentivi di legge, all’assistenza e supporto tecnico.
Caldaia a idrogeno e transizione energetica
Sebbene l’idrogeno sia visto sempre più come un vettore di energia utilizzabile anche negli edifici, il suo utilizzo è stato finora piuttosto ridotto.
Sviluppando una caldaia alimentata a idrogeno, Bosch dimostra che le caldaie possono essere convertite rapidamente dal gas naturale, attualmente utilizzato, al 100% di idrogeno.
Un primo apparecchio dimostrativo della caldaia a idrogeno Bosch, con una potenza termica nominale di 30 kW, è stato messo in funzione per la prima volta su un banco di prova nel 2017.
Soluzione per gli edifici esistenti
L’utilizzo dell’energia rinnovabile e dell’elettricità anche per usi termici si sta diffondendo sempre più sia nei nuovi edifici, sia nei progetti di ristrutturazione e ammodernamento degli edifici esistenti.
Senza importanti adeguamenti strutturali come l’isolamento termico, tuttavia, l’installazione di soluzioni di riscaldamento basate su pompe di calore, negli edifici esistenti è spesso complessa e costosa.
La nuova caldaia Bosch a idrogeno mira quindi a fare la differenza, poiché non richiede ulteriori misure di ammodernamento e consente di ridurre drasticamente le emissioni in ogni edificio.
La caldaia a idrogeno Bosch è in grado di adattarsi rapidamente alle diverse necessità di riscaldamento della famiglia nei vari momenti della giornata o della settimana, offrendo le stesse elevate prestazioni di una tradizionale caldaia a gas a condensazione e occupando lo stesso spazio in casa.
Cosa pensano gli Italiani
Il pensiero degli italiani – in tema di climatizzazione domestica – è stato analizzato attraverso un’indagine commissionata dalla divisione Termotecnica di Bosch Italia a Hokuto, network specializzato in ricerche statistiche basate su machine learning e intelligenza artificiale.
L’indagine è stata svolta nel mese di settembre 2022 su un campione di 1.000 persone, di cui il 25% ha da poco acquistato apparecchi per riscaldamento e/o climatizzazione o sta per procedere all’acquisto.
Secondo il 53,2% dei consumatori, per abbattere le emissioni di CO2, le aziende produttrici dovrebbero ricorrere a un maggior utilizzo di energie rinnovabili rispetto ai combustibili fossili.
Per il 19,2%, invece, per contribuire alla riduzione delle emissioni le aziende dovrebbero produrre soluzioni più efficienti. Tale risultato indica come, piuttosto che un miglioramento delle tecnologie esistenti, per i consumatori sia necessario un cambio di paradigma relativamente alle fonti energetiche impiegate nella produzione.
Dall’indagine emerge anche come i consumatori italiani tendano a mettere in atto poche azioni volte a contenere i consumi energetici domestici, preferendo quelle più semplici e di facile attuazione, come modificare i propri comportamenti in casa (96,4%), ma anche utilizzare prodotti più efficienti (75,5%).
Gradimento per l’idrogeno verde
Tra coloro che hanno in programma un intervento sul proprio impianto di riscaldamento nei prossimi 6 mesi, si registra ampia disponibilità a considerare fonti energetiche alternative, anche se poco conosciute e oggi non ancora disponibili, come, per esempio, l’utilizzo di idrogeno verde (65,5%).
Inoltre, pur in un contesto di generale scarsa conoscenza di fonti energetiche rinnovabili, a parità di impianto, l’integrazione di energia solare (quindi pulita e gratuita) a supporto di altre fonti resterebbe la scelta ideale per la propria abitazione (39,6%).
Idrogeno per motivi ecologici
Come fonte di energia preferita per la propria abitazione si nota anche una favorevole predisposizione a utilizzare impianti ibridi. Inoltre, l’indagine evidenzia che chi ha citato tra i possibili combustibili l’idrogeno verde, lo ha fatto principalmente per motivi ecologici e non economici.
Fiducia nell’installatore
Per quanto riguarda il comportamento all’acquisto, l’installatore termoidraulico resta il punto di riferimento preferenziale (50,9%) non solo per l’installazione del prodotto, ma anche per chiedere informazioni.
Per il 78,9% degli intervistati, il costo totale dell’intervento (apparecchio, materiali e installazione) si conferma di gran lunga il principale parametro di valutazione per l’acquisto, seguito dalla classe energetica del prodotto (52,3%).
Unico interlocutore
Oltre a questi due parametri, il 36,8% degli intervistati ha indicato come criterio di acquisto la possibilità di avere un unico interlocutore. Questo dato sottolinea la chiara esigenza da parte dei consumatori di essere accompagnati da un esperto in ogni fase del processo di acquisto.
Bosch marchio conosciuto e verde
La strategia di Bosch Termotecnica va proprio in questa direzione, forte anche dell’elevata riconoscibilità del marchio Bosch (85,8%) e delle sue azioni a sostegno del clima e dell’ambiente (84,2%).
Video Polestar 3 registrato con Alexander Putz, responsabile della Polestar in Italia, alla presentazione internazionale di Copenaghen.
Le vendite della Polestar 3 e di tutti gli altri modelli della gamma avverranno esclusivamente su Internet.
Un test drive si potrà prenotare sul sito, oppure presso i Polestar Space, spazi gestiti direttamente dal marchio che verranno aperti in diverse città italiane, dove sarà possibile prendere conoscenza con prodotti e servizi Polestar.
L’autonomia annunciata per ogni ricarica completa del grande Suv (lunghezza 4,90 metri) è di 610 chilometri (dato ancora da omologare), grazie a batterie da 111 kWh, funzionanti a 400 Volt, che possono essere ricaricate da zero all’80% in mezz’ora con potenze fino a 250 kW.
Tavola rotonda di grande interesse e spessore organizzata Toyota in collaborazione con Valore D, associazione che dal 2009 si impegna per l’equilibrio di genere e per una cultura inclusiva nelle organizzazioni e nel Paese.
La giornata Toyota Diversity Talks si è svolta nell’auditorium della sede di Toyota Italia ed ha sottolineato in modo efficace l’importanza di promuovere la diversità come sinonimo di unicità.
Valore D, Procter&Gamble, Ministra Bonetti
Tra gli ospiti della tavola rotonda, Cristiana Scelza, Presidente di Valore D e Paolo Grue, Presidente e Amministratore Delegato di Procter&Gamble Italia, che hanno portato la loro visione di Diversity & Inclusion e di come questa si concretizzi quotidianamente all’interno delle loro aziende.
Durante la mattinata è inoltre intervenuta la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, che ha trattato tematiche quali le linee guida per la parità di genere per la Pubblica Amministrazione, la Certificazione per la parità di genere e il Family Act.
Beyond zero, la visione Toyota
Il motivo dell’incontro e la sua importanza nella strategia della Toyota si ritrova nella visione Beyond Zero.
Toyota Beyond Zero non riguarda, infatti, soltanto le auto da rendere sempre più compatibili con l’ambiente e la vita umana, ma l’obiettivo di una società inclusiva, nella quale ognuno possa esprimere appieno le proprie potenzialità, al di là di possibili pregiudizi, stereotipi, limitazioni o barriere, fisiche e culturali.
Beyond Zero mira ad un vero e proprio modello sociale, che anche nel modello di mobilità ponga l’uomo al centro, con le zero emissioni viste come una tappa necessaria del percorso verso una società migliore, in cui nessuno venga lasciato indietro e ognuno sia libero di muoversi.
Dichiarazioni dei protagonisti
Sono davvero grata a Toyota per questa importante occasione di confronto – ha spiegato la ministra Elena Bonetti – oggi è il tempo di una nuova alleanza tra istituzioni e mondo dell’impresa per promuovere le diversità e valorizzare pienamente i talenti femminili.
Parlare ed affrontare nel concreto i temi di D&I non è solo una questione di giustizia sociale, ma di business. – ha affermato Cristiana Scelza, Presidente di Valore D – Le aziende che “utilizzano” al meglio le diversità in azienda hanno performance migliori: lo dimostrano anni di studi e ricerche che evidenziano una correlazione stretta tra punteggi alti sul tema dell’inclusione e della diversità e i risultati finanziari dell’azienda.
In Toyota da sempre crediamo nell’importanza delle persone, convinti che sia i nostri clienti che i nostri dipendenti rappresentino il capitale più rilevante da tutelare, ha commentato Luigi Luca’, Amministratore Delegato di Toyota Motor Italia – rispettare le diversità, così come garantire pari opportunità e inclusione per tutti, sono valori fondamentali che fanno parte del DNA di Toyota.
Il debutto a Copenaghen della Polestar 3, primo Suv esclusivamente elettrico della gamma, coincide con lo sbarco in Italia del nuovo marchio svedese.
La presentazione della Polestar 3 avviene in un ambiente post-industriale appena fuori la capitale danese, con centinaia di invitati e uno stile fashion casual capace da solo di raccontare l’intera filosofia del marchio.
Stile Polestar
Lo stile Polestar è ricercato e moderno, guarda al futuro in modo inclusivo e lo fa cercando di abbattere ogni barriera. La tecnologia, presente in modo veramente intenso a bordo della Polestar 3, promette di essere intuitiva e facilmente fruibile.
Si compra solo online
Le vendite della Polestar 3 e di tutti gli altri modelli della gamma avverranno esclusivamente su Internet.
Un test drive si potrà prenotare sul sito, oppure presso i Polestar Space, spazi gestiti direttamente dal marchio che verranno aperti in diverse città italiane, dove sarà possibile prendere conoscenza con prodotti e servizi Polestar.
Prezzo
La Polestar 3 è già offerta in preordine, con consegne il prossimo anno e un prezzo a partire dai 94.900 euro.
Grandi partnership
Il sistema di assistenza alla guida è gestito da un software funzionante con logiche di intelligenza artificiale, realizzato insieme agli specialisti della Nvidia. Il modulo di bordo riceve dati da ben cinque sistemi radar, cinque videocamere esterne e dodici sensori a ultrasuoni, ai quali presto si aggiungerà la tecnologia Lidar integrata sul tetto e capace di scrutare la strada a lunghe distanze e con incredibile precisione.
Tutto pronto per la guida autonoma, quindi. Per la messa a punto del pacchetto di sicurezza attiva, gli ingegneri di Polestar e Volvo collaborano con nomi leader di queste tecnologie come Zenseact, Luminar e Smart Eye.
Radar anche dentro l’abitacolo
All’interno dell’abitacolo due videocamere appositamente sviluppate monitorano le condizioni di attenzione e veglia del guidatore e due radar interni lavorano anche ad auto parcheggiata per evitare che possano essere lasciati a bordo per dimenticanza dei bambini piccoli o degli animali domestici.
Al centro del cruscotto è protagonista assoluto uno schermo da 14,5 pollici posto verticalmente, mentre un ulteriore schermo da 9 pollici è direttamente davanti al guidatore, nella tradizionale posizione della strumentazione al di là del volante, dotato anch’esso di funzioni attivabili con comandi tattili.
Google built-in
Il sistema operativo di bordo è sviluppato con Google e promette un’integrabilità veloce e molto ampia dello smartphone, mentre il sistema di info-intrattenimento viene dalla collaborazione di Polestar e Volvo con Qualcomm sulla piattaforma Snapdragon ed è concepito per offrire servizi innovativi anche in cloud.
Mascherina Smart Zone
Una mascherina frontale con il logo Smart Zone prende il posto della vecchia griglia di raffreddamento alla quale siamo abituati nelle auto con motore a combustione interna. Dietro la mascherina Smart Zone si trovano radar e videocamere frontali dotate di un sistema di riscaldamento per il funzionamento ottimale anche in condizioni climatiche molto rigide.
Caratteristiche elettriche
L’autonomia annunciata per ogni ricarica completa del grande Suv (lunghezza 4,90 metri) è di 610 chilometri (dato ancora da omologare), grazie a batterie da 111 kWh, funzionanti a 400 Volt, che possono essere ricaricate da zero all’80% in mezz’ora con potenze fino a 250 kW.
La potenza massima dell’auto, con allestimento Performance, è di 380 kW (517 cavalli) e la coppia arriva a 910 Nm. Accelerazione da zero a 100 km/h in 4,7 secondi per la Performance, che salgono a 5 secondi per la versione normale, capace comunque di erogare una potenza di 360 kW (489 cavalli) e una coppia massima di 840 Nm. La velocità di punta è in entrambi i casi di 210 km/h.
Arriva il bus a idrogeno Made in Italy. Grazia all’accordo tra Industria Italiana Autobus (IIA) e la portoghese CaetanoBus partirà molto presto la produzione e commercializzazione in Italia di autobus urbani a idrogeno basati sulla tecnologia Fuel Cell Toyota e dotati del sistema H2.City Power sviluppato dalla CaetanoBus.
Sul mercato entro quest’anno
Eentro la fine del 2022, secondo l’accordo, la IIA sarà in grado di avviare la vendita di veicoli a idrogeno prodotti a doppio marchio da CaetanoBus con Toyota.
Made in Italy dal 2024
Dal 2024, poi, la IIA avvierà la produzione diretta degli autobus destinati al mercato italiano e a quelli internazionali equipaggiati col kit H2.City Power sviluppato da CaetanoBus.
L’azienda italiana, che ha sede a Bologna e unità produttive nella stessa Bologna e a Flumeri (Avellino), è il principale produttore italiano di autobus.
Industria Italiana Autobus
Industria Italiana Autobus, guidata dal presidente e amministratore delegato Antonio Liguori, fa capo a Invitalia, che controlla il 42,76% del capitale, affiancata da Leonardo, titolare di un’altra importante partecipazione (28,65%).
Industria Italiana Autobus – ha spiegato Liguori – raccoglie la lunga eredità dell’industria italiana del trasporto collettivo. Una eredità che risale al 1919, che si è sempre caratterizzata per l’attenzione ai bisogni del Paese e all’evoluzione tecnologica. Oggi, come ieri, continuiamo a perseguire gli obiettivi della transizione ecologica.
CaetanoBus
Per CaetanoBus, questa partnership rappresenta un passo importante per entrare in un altro mercato europeo, con una crescita costante nell’adozione di modalità sostenibili per il trasporto delle persone.
Patrícia Vasconcelos, Amministratore Delegato di Caetanobus, afferma:
In termini di mobilità, l’Italia è un Paese che ha cercato di adottare misure volte a decarbonizzare l’economia, con particolare attenzione alle città, in linea con le attuali tendenze volte alla sostenibilità ambientale. L’IIA è il partner ideale perché condividiamo la stessa visione nel contribuire a costruire una società a emissioni zero attraverso la nostra innovazione congiunta.
La Volvo EX90 avrà la ricarica bidirezionale. Così l’ammiraglia elettrica, che sarà presentata tra meno di un mese dalla casa svedese, si candida ad essere la prima auto di un marchio europeo a portare sul mercato la soluzione tecnica che permette all’auto di scambiare energia con la rete elettrica e l’abitazione.
Si comanda dall’App
Grazie alle funzionalità di ricarica intelligente in arrivo sull’app per smartphone di Volvo Cars, la Volvo EX90 permetterà di ricaricare l’auto quando la domanda di energia dalla rete è inferiore e i prezzi sono più bassi.
Questo normalmente implica anche una maggiore presenza di fonti rinnovabili nel mix energetico. Ma non basta, perchè tramite l’applicazione si potrà programmare l’auto e prevedere di conservare l’energia accumulata per utilizzarla in un secondo momento.
Presentazione il 9 novembre
La Volvo EX90 completamente elettrica verrà presentata il 9 novembre e sarà quindi la prima Volvo ad essere predisposta per la ricarica bidirezionale.
Inizialmente disponibile in mercati selezionati, la ricarica bidirezionale è potenzialmente in grado di rendere più economico, efficiente e sostenibile l’utilizzo di energia.
Energia per la casa
Una volta disponibile, la ricarica bidirezionale della nuova Volvo EX90 permetterà al veicolo di fornire energia per la casa e per altri dispositivi elettrici.
Oltre a poter ricaricare elettrodomestici e altri dispositivi, l’auto sarà anche in grado di ricaricare altre vetture elettriche compatibili cedendo parte della sua carica. Allo stesso modo, se l’auto sta per esaurire la carica, potrà accettare elettricità in arrivo da altre vetture dotate della medesima funzionalità.
Accumulo per la rete elettrica
In funzione delle regole specifiche di ciascun mercato energetico, la ricarica bidirezionale potrà anche consentire ai clienti di supportare la rete in modi diversi.
Ciò potrà includere il prelievo di più energia nei momenti in cui vi è un eccesso di energia rinnovabile, oppure la vendita di energia durante le ore di picco di utilizzo, quando la domanda è più elevata.
Se in futuro la maggior parte delle auto sarà dotata di questa funzionalità, sarà possibile bilanciare la rete con maggiore frequenza. In questo modo si potrà anche migliorare la sostenibilità complessiva della rete, riducendo il potenziale spreco di energia da fonti rinnovabili nei momenti in cui la produzione supera la domanda.
Risparmio in bolletta
In situazioni nelle quali si avrà energia residua nella batteria che è stata caricata in precedenza con energia elettrica più economica e pulita, si potrà utilizzare lo strumento della restituzione energetica alla rete per alleggerire la propria bolletta.
Successivamente, si potrà collegare l’auto alla presa di corrente e ricaricare dalla rete quando i prezzi dell’elettricità sono più bassi.
Poiché l’energia in genere costa meno quando il contributo delle fonti climaticamente neutre alla fornitura di elettricità è più elevato, questa funzione può far risparmiare sulla bolletta e aumentare al contempo la frazione di energia più pulita immessa in rete.
Volvo sceglie la tecnologia Lidar (Light detection and ranging) per rendere la sua futura ammiraglia, l’inedito Suv Volvo EX90 che prenderà il posto dell’attuale Volvo XC90, l’auto più sicura di sempre.
Ci mette la faccia direttamente Jim Rowan, numero uno del marchio svedese da circa 100 giorni, che in una presentazione in streaming rivolta alla stampa mondiale e ad esperti del settore descrive la dotazione di sicurezza della futura Volvo in modo categorico.
La nuova Volvo EX avrà una dotazione di sicurezza superiore a qualsiasi altra Volvo precedente.
Sicurezza di livello superiore
La sicurezza di livello superiore descritta da Jim Rowan comprende un vero e proprio scudo invisibile, capace di proteggere l’auto e i suoi occupanti da pericoli esterni.
Tecnologia Lidar nel tetto
Il pilastro portante dello scudo invisibile di sicurezza descritto da Rowan è la tecnologia Lidar.
Nella nuova Volvo EX90, lanciata con trazione esclusivamente elettrica, il sistema di riconoscimento degli ostacoli Lidar funzionante con impulsi laser sarà integrato direttamente nel tetto della vettura.
La luce laser pulsata permette di individuare ostacoli e oggetti a una distanza di centinaia di metri davanti all’auto e di posizionarli con estrema precisione e accuratezza nella percezione del computer di bordo.
20% in meno di incidenti gravi
Secondo quanto argomentato da Jim Rowan, l’arrivo a bordo della tecnologia Lidar permette di ridurre del 20% gli incidenticon conseguenze gravi e il 9% degli incidenti in generale.
Sviluppata con Luminar
Il partner tecnologico della Volvo nello sviluppo del sistema Lidar che debutterà a bordo della Volvo EX90 è la Luminar Technologies.
Il sistema sviluppato sarà in grado di individuare e riconoscere gli ostacoli in ogni condizione di luminosità.
Insieme al Lidar contribuiranno alla costruzione e alla solidità dello scudo invisibile di sicurezza che proteggerà la Volvo EX90 anche otto videocamere, cinque radar e 16 sensori a ultrasuoni.
Un vero e proprio arsenale di sensoristica artificiale avanzata che sposterà in alto l’asticella della protezione in auto.
Monitoraggio del conducente
Sulla nuova Volvo EX90 sarà installato per la prima volta anche un sistema di monitoraggio del conducente che permetterà all’intelligenza di bordo di riconoscere le situazioni di scarsa attenzione.
L’analisi dei movimenti degli occhi, effettuata grazie a due videocamere interne rivolte verso il guidatore, attraverso la misura dei tempi di sguardo rivolti verso la strada e delle traiettorie delle pupille, insieme alle sollecitazioni di sterzata impresse al volante, riesce a individuare precocemente l’abbassamento dell’attenzione visiva e mentale.
Commenti in evidenza